Capitolo 21 - La casa

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Devo fare una precisazione iniziale: in questo capitolo sono presenti insulti razziali. Sono messi in bocca a un personaggio negativo ma a scanso di equivoci voglio chiarire che io non condivido tali insulti, che anzi sono stati inseriti nel testo per rendere la violenza ulteriore del razzismo sui ragazzi.

Roma, Venerdì 24 Dicembre 1999

Quel giorno il lercio salotto dell'appartamento in cui Eddie è confinato è particolarmente affollato. Li hanno ficcati tutti lì dentro, hanno lasciato loro il pranzo e hanno chiuso la porta a chiave. Eddie si immagina Rudy e Sam proprio fuori da quella stanza intenti nel pianificare i trasporti che porteranno i ragazzi nelle diverse destinazioni per quella notte.

La notte di Natale è una notte speciale. Una strana atmosfera addensa l'aria, insinuandosi anche in quel tugurio dimenticato da Dio. Eddie ha imparato a temerla quanto un tempo l'amava. Il Natale fa calare sul mondo un'irresistibile eccitazione e non tutti la convertono nell’innocente sentimento che è la soddisfazione del sentire  le urla di bambini felici nelle cene di famiglia. Eddie lancia un'occhiata a Giacomo, addormentato in un cantuccio della sala, e si sente stringere il cuore.

Ci sono persone che godono nello sguazzare nello squallore e nella perversione mentre tutti gli altri giocano alla famiglia felice. Eddie pensa che si sentano dei ribelli, uomini forti che disprezzano l'ipocrisia della società, dei superuomini padroni del loro destino. O forse lo penserebbe se avesse finito il liceo e avesse studiato Nietzsche all'ultimo anno. Gli piaceva la filosofia.
Di solito la notte di Natale li mandano tutti a casa di clienti fidati, quindi per lo meno non ci sarà da temere il freddo. Ma i clienti fidati di un pappone privo di scrupoli sono quelli che sanno che i ragazzi sono costretti e che non possono scappare, altrimenti Sam non si arrischierebbe a mandarli nelle case dove non può tenerli sotto stretta sorveglianza. E dei tipi così non possono essere brave persone.

Eddie non ha preso posto sulla sua solita poltrona, che è occupata invece da un colosso di un metro e novanta che lo ha scansato di prepotenza. È giovane ed è arrivato da poco nella casa. Eddie non ricorda il nome ma sa che non parla italiano, sebbene non sia possibile capire da quale parte del mondo provenga.

Magari dall’Est Europa. Da una decina d'anni a quella parte, dopo la caduta del muro di Berlino, è diventato sempre più facile far arrivare carne fresca dai paesi del blocco sovietico. Chissà che lavoro gli hanno promesso per farlo arrivare in Italia. Chissà se
tengono la sua famiglia sotto minaccia per non farlo scappare. Alexander, il ragazzo bulgaro di vent'anni, bello come il sole, che siede sul bordo del divano, ha una madre e una sorellina di sei anni che quei bastardi minacciano di mettere sulla strada se lui prova a scappare.

Se invece è uno di quelli che viene dall'Africa è diverso, quelli di solito li minacciano con pratiche di stregoneria. Godwin, il compagno di stanza di Said, è terrorizzato da una stupida bomboletta voodoo con le sue sembianze che Rudy gli sventola davanti al viso tutte le volte che ha qualcosa da ridire.

Said lo prende in giro perché a quelle storie non ci crede. Non lo avrebbero convinto con una scusa del genere. Ma nel suo paese gli omosessuali non sono visti di buon occhio: se non ti incarcerano è la tua famiglia a disconoscerti. O ad ammazzarti. Said dice sempre che la sua deportazione in Italia e quella vita sono stati un colpo di fortuna. Ma lo fa con un sorriso amaro che a Eddie la dice lunga. Anche Vladimir, scappando dalla Russia, in qualche modo ha salvato la sua vita.

Ma Eddie considera lucidamente che non riusciranno mai ad uscire da quel giro. E sospetta che a tutti loro toccherà comunque morire giovani e fra atroci dolori. A meno che non si trovino qualche brava persona che li porti fuori di lì.

Eddie scuote la testa dal suo angolo unto di cucina dove è sdraiato sul pavimento. Sarebbero degli eroi e non delle semplici brave persone, a sfidare Sam anche solo per provare a convincerlo con del denaro. Non ci sono eroi fra i loro clienti.

Luca non può fare eccezione. Anche se gli dicesse tutto non potrebbe aiutarlo o non ne avrebbe comunque il coraggio.
Tutti sembrano intenti a parlare di qualcosa di importantissimo, bisbigliando nel silenzio della casa, Godwin e Said sulla poltrona, Vladimir e Andrea, che sembrano aver fatto pace, sul davanzale della finestra.

Cercano tutti di non pensare a quello che capiterà loro quella notte.
Eddie crede di aver terrorizzato Giacomo, raccontando di quello che succede ai ragazzi la sera di Natale. Guarda il ragazzino,  che si è ridestato di colpo, mangiarsi le unghie e muovere furiosamente le gambe.

Vorrebbe avvicinarsi, stringerlo a se come ha fatto tante  volte per farlo addormentare, dirgli che è tutto a posto. Ricorda però delle voci che circolano sul loro ipotetico rapporto. E poi non può rimangiarsi quello che gli ha raccontato: è la verità.

Eddie si è convinto che Giacomo non abbia i suoi stessi gusti sessuali. Ogni tanto qualche etero ci finisce, in quel giro, soprattutto se è ancora ragazzino quando inizia. Eddie ha capito che stravede per una delle ragazze.
Le ragazze sono le transessuali che abitano al piano di sopra della casa. Eddie non le frequenta molto perché sono tutte giovanissime e vengono portate in giro per locali o nelle case dei clienti importanti. Sono merce preziosa che non può essere mandata a battere in strada. Come Giacomo, che fa una vita più simile alla loro e le conosce molto bene. La loro femminilità, in quel mondo di soli uomini, ha un potere calamitico su Giacomo ed Eddie lo sa bene. In particolare il ragazzino non fa che parlargli di Rina, una ragazzina di sedici anni magrissima, dalla pelle pallida e che deve avere un cervello sveglio. Jacky una sera ha confessato ad Eddie che si è convinto che lei ricambi e il più grande gli ha dato in cuor suo ragione. Si chiede se capiterà mai che Rina e Jacky si possano godere il loro primo amore, fra tutti quei soprusi e quelle violenze.

Eddie scruta negli occhi persi nel vuoto del ragazzino cercando ingenuamente di capire se stia pensando a lei. E se lei stia pensando a lui.

Guarda fuori dalla finestra in direzione della strada che porta in città. Luca passerà di sicuro quella serata con la madre. Sarà un Natale triste pure per lui, immagina Eddie, ma per lo meno starà con la sua famiglia.

In quel momento la porta si spalanca e Rudy irrompe con passo deciso. Indica il nuovo arrivato senza tentare nemmeno  di parlargli, esprimendosi a gesti come stesse lanciando comandi ad un animale. Quello si tira in piedi con lentezza e svogliatamente esce dalla stanza, seguito da Rudy che ha afferrato Said per la collottola e lo trascina fuori, senza che questo faccia resistenza.
Eddie deglutisce. Potendo scegliere preferisce un cliente che ne vuole due piuttosto che tanti che ne cercano uno solo: non si può mai sapere cosa viene in mente agli uomini quando si muovono in branco.

Rudy rientra e chiama Vladimir. Lui è bravissimo nei travestimenti ed è chiaro che il cliente della serata vuole qualcosa del genere, perché Rudy si sofferma fuori dalla porta a spiegargli qualcosa sottovoce, mentre il ragazzo annuisce.

Nella sala rimangono solo Godwin, Andrea, Jacky e Eddie. E naturalmente, sulla sua sedia girevole malconcia, Federico.

Federico è il più vecchio fra tutti loro, ha circa quarantacinque anni ed è  l'unico sopravvissuto della sua generazione, sterminata dall’Aids. Eddie ricorda molti volti di persone scomparse. All’epoca non si usavano nomi d'arte e i corpi più morti che vivi che venivano trascinati fuori dalla casa quando ormai non potevano più battere venivano chiamati con nomi come Carlo, Rosario, Matteo, Salvatore…
Eddie sa che Sam non terrebbe Federico  vecchio e malconcio com è, se non fosse così bravo, unico tra tutti loro, con le pratiche sadomaso.

“Tu", Eddie, distratto dai ricordi, non si è accorto di Sam che ha fatto irruzione nella stanza.
Sta indicando Andrea. “Ti aspetta un bel gruppetto stasera, vedi di non farmi fare brutta figura".
Andrea deglutisce e Eddie prova pietà per quel ragazzino, mentre anche Godwin viene trascinato in un “raduno di negri di merda come te".

“Federico, tu vai dal dottore, oggi". L'uomo annuisce, le rughe rese più profonde dallo sguardo corrucciato. Deve conoscere quel dottore, ma di certo non lo teme.

“E a voi due”, Sam si rivolge infine a Giocomo e a Eddie, che nello stesso momento trasaliscono. "Per voi due c'è un gruppetto di tre amici che vogliono godersi la serata".

Storia di un amore squallidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora