Roma, Venerdì 7 Aprile 2000
"Certo che ce ne abbiamo messo di tempo!"
Luca apre gli occhi e si ritrova a fissare una superficie di legno poco familiare. L'impressione è talmente straniante che per un attimo si chiede se non stia ancora sognando.
I suoi ricordi della notte precedente sono improbabili e ridicoli al punto che Luca con difficoltà li riesce a inserirli nella realtà. Ma i dieci giorni precedenti sono stati per lui così distanti da tutto ciò che abbia mai immaginato per la sua vita che adesso pensa di doversi abituare a vivere in quella specie di sogno.
Luca distoglie lo sguardo dal comò e si volta sulla schiena. Lancia un'occhiata fugace alla piccola stanza ordinata con le tendine a fiori alle finestre. Qualcuno deve aver già aperto le serrande, perché la luce lo acceca.
Gli unici elementi fuori posto sono i suoi pantaloni sopra un mucchio di libri sulla scrivania e la gonna di Anna abbandonata ai piedi del letto.
Anna è accoccolata accanto a lui. Sorride.
"Cosa?", chiede Luca. Non ricorda già più le parole con cui la ragazza lo ha svegliato.
"Voglio dire, ce ne abbiamo messo di tempo. Sono mesi che ci provo. Ero convinta di non piacerti", ripete ridendo Anna.
"Già", risponde solo l'uomo, poco convinto.
"Già? Non ti piaccio?" Anna si finge offesa. Il suo volto riposato appare ancora più radioso e gioviale del solito.
Luca si sforza di ridere. "Ma no, è vero che ci abbiamo messo di tempo, certo che mi piaci." Pronuncia le ultime parole a mezza bocca.
Ma non è una bugia: Anna gli piace davvero. È una ragazza dolcissima e intraprendente, dotata di un'intelligenza non comune e di uno spirito e di una sensibilità che Luca, se ne rende conto, non possederà mai. Sarebbe stata un'ottima amica se non fosse da sempre così determinata a conquistarlo.
Lui non può fare a meno di sentirsi in colpa.
"Sei sempre così di poche parole, la mattina?" La voce squillante di Anna lo distrae dai suoi pensieri. Risponde con un brontolio e si stiracchia.
"Che ore sono?", chiede sbadigliando."Ora di andare", risponde Anna, stampandogli un bacio sulle labbra.
Dalla prima volta che lei lo ha baciato non è cambiato molto. Non che la bocca di Anna non sia morbida, né che le sue effusioni siano goffe. Però Luca ha l'impressione di essere trascinato in uno scherzo di cattivo gusto.
Per fortuna quella sensazione dura solo qualche secondo, perché poi Anna salta giù dal letto come un grillo e fugge in bagno per prepararsi.Luca aspetta il suo turno, rimanendo ancora nel tepore del letto. Deve accompagnare Anna al lavoro, prima di recarsi al cantiere.
Succede così, pensa Luca, qualcosa che ti sembra sbagliato all'inizio con l'abitudine appare quasi come un dovere. Si consola al pensiero che non sarà l'unico a questo mondo che vive una vita che non desidera. Se tanti altri possono rimanere con una persona che non amano, perché lui non può riuscirci? Non può essere così difficile.
Sospira, tirandosi in piedi e cominciando a raccattare le sue cose.
Fino a qualche mese fa mentire non sarebbe stato un problema nemmeno per lui. Ma adesso? Forse fingere non è difficile solo se non hai alternativa.
..........................Trova Diego ad aspettarlo, quando arriva al lavoro quella mattina. Di solito questo non succede.
Luca lo saluta mentre infila la divisa. Tutto intento com'è in quell'operazione quasi non si accorge della risposta mancata dell'interlocutore. Poi si volta e incontra il suo sguardo ammiccante.
"Che c'è?", chiede, poco interessato. È di cattivo umore.
"Questa mattina ti ho visto in macchina all'incrocio." Sorride e continua imperterrita. "C'avevo visto lungo sulla brunetta, eh?"
Luca scrolla le spalle. L'ultima cosa che vorrebbe è parlare di Anna. "è la mia vicina, te l'ho detto. Lavora a scuola e la accompagno sempre."
"Ma finiscila, ho visto come te la sbaciucchiavi, fermo al semaforo."
Non è esatto, pensa Luca, è sempre lei a sbaciucchiare lui.Dimentica sempre che non è costretto a tenere nascosta la sua relazione con Anna come faceva con... No, non deve pensarci.
"Ok", sorride controvoglia, "m'hai beccato. Io e Anna usciamo insieme da un paio di settimane." Sa che dovrebbe parlare con un tono di voce almeno orgoglioso, ma se ne vergogna troppo.
Diego assesta a Luca una pacca sulla spalla. "E bravo Luca, te la sei scelta proprio carina."
L'uomo annuisce con poco entusiasmo, senza aggiungere una parola."Sai", continua Diego, cominciando ad infilare anche lui la tuta da lavoro, "non dovresti tenere per te questa cosa, potrebbe tornarti utile."
Luca gli rivolge uno sguardo confuso. "Perché, scusa?"
"Guarda che non basta che io non sappia che tu sia ricchione."
"Ancora con questa storia?" Luca deglutisce.
"Certo, qui ne sono convinti tutti, te l'ho detto. E ne hanno già mandati via un paio, per questo" Diego lo dice con noncuranza ma Luca non può fare a meno di immobilizzarsi.
"In che senso?", chiede intontito.
"Hai presente Carlo e Vinicio? Quelli che hanno mandato via la settimana scorsa...", parla come se ripetesse ovvietà. La voce deve essersi sparsa in ogni dove, prima di arrivare alle orecchie di Luca.
"Sì, pensavo fosse per i tagli all'azienda."
"Certo che è per i tagli all'azienda, ma non ti sei chiesto perché hanno scelto loro?" Diego ha il tono di chi sta spiegando una cosa ovvia.
"Non so, magari non erano così bravi o... insomma, non capisco che cosa importi questo ai capi. Mica che se sono froci lavorano di meno." Luca cerca di nascondere l'amarezza nell'indignazione.
Diego scrolla le spalle. "Magari pensano che possano infastidire gli altri o che portino malattie."
"Non sono mica piccioni", ribatte Luca scontroso. Solo la copertura della relazione con Anna gli permette di fare commenti non ostili agli omosessuali
"Senti, non sto dicendo che è quello che penso io. Magari ai piani alti credono sia così. Io che ne so? Che poi anche lì...", Diego ridacchia mentre l'amico attende che prosegua, "si dice che due dei geometri se la intendano. Probabilmente saranno i prossimi ad andarsene. Dammi retta, fai sapere in giro di te e della brunetta, così stai sicuro che non ti cacciano."
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Storia di un amore squallido
RomanceContenuti violenti e sessualmente espliciti Roma, 1999 Luca è un uomo triste. Fa l'operaio e vive in un monolocale in periferia da solo, determinato a nascondere a tutti la propria omosessualità, spaventato dai pregiudizi delle persone. La sua unic...