Roma, Domenica 13 Febbraio 2000
"No, prima voglio sapere se hai portato la roba", insiste Eddie con fermezza, cercando di scansare il tipo che gli ha già infilato le mani nei pantaloni.
"Che cazzo ti prende? Ti ho mai fregato?", sbiascica il guidatore. La macchina è ferma nel parcheggio del centro commerciale e i due sono aggrovigliati sul sedile posteriore. Le luci fioche allungano le ombre delle colonne. Il reticolo di muffa creata dalle infiltrazioni di umidità si espande sui muri. Alle dieci di sera non si vede anima viva, nonostante il complesso chiuda tra un'ora.
Il cliente gli si rivolge con un tono seccato. Quell'uomo è una conoscenza preziosa, Eddie deve stare attento a non indisporlo.
In effetti non gli è mai successo nulla, da quando frequenta quel ragazzo, ma il suo tono non lo fa sentire al sicuro.
Eddie non ha idea di quanti anni abbia quel tipo. Gliene darebbe più di quaranta, ma sa per esperienza che i tossici ne dimostrano sempre qualcuno in più. Deve essere stato un bel giovane, con quei grandi occhi azzurri, il naso dritto e le labbra sottili. Non saprebbe dire se i suoi capelli siano chiari di natura, ma adesso sono tinti di un biondo platino che non gli dona affatto e sono sporchi da far schifo.
"Scusa" Eddie accenna un sorriso ammiccante. "è che davvero avrei bisogno di rilassarmi subito."
Il tipo assume un'espressione di scherno. Ficca la mano nella borsa e, dopo aver frugato per qualche secondo, ne estrae un sacchetto di plastica con dentro una canna già pronta.
"Per me puoi fartela adesso, se non puoi proprio aspettare."
Eddie scuote la testa. Preferisce essere ancora lucido durante il rapporto sessuale che costituirà il pagamento dell'erba. Vuole assicurarsi di ricordare all'uomo di mettere il preservativo. Lancia un'occhiata alle sue braccia, sperando che l'uomo non lo noti. Può vedere i segni nei punti in cui gli aghi le hanno bucate. Sa che quei segni vogliono dire eroina e, nella sua esperienza, eroina vuol dire Aids. Inoltre non vuole essere strafatto nel caso in cui il tipo provi a fare qualcosa di più del pattuito.
"E allora vieni qui", replica l'uomo ridendo e infilandogli una mano in mezzo alle gambe, mentre con l'altra gli tira giù i pantaloni.
Eddie si immobilizza e lo lascia fare, cercando di concentrarsi su altro. Una canna vale un rapporto completo? Avrebbe dovuto proporgli un pompino, tanto a quel tipo sarebbe andato bene lo stesso. Per fortuna si è trovato uno spacciatore troppo dipendente per essere violento.
Mentre il tipo lo penetra, Eddie respira a fondo e lancia uno sguardo all'ora segnata in arancione nel quadrante dell'auto. Non vuole fare troppo tardi. Sam ovviamente non sa che Eddie paga in prestazioni le canne, altrimenti lo ammazzerebbe di botte. Il pappone è stato informato che Eddie avrebbe praticato al cliente solo un rapporto orale e si aspetta di ricevere solo la cifra per quello. Ma se li vedesse tornare dopo troppo tempo si insospettirebbe.
L'uomo finisce e si stacca dal ragazzo. Eddie afferra la bustina che l'altro ha lasciato nella tasca del sedile posteriore.
"Che fretta! Sei davvero molto stressato, eh?", commenta ridendo sguaiatamente il cliente. Eddie annuisce dubbioso, tendendo la mano verso di lui, che subito gli fornisce l'accendino. Il ragazzo sa che dopo Sam lo controllerà, come fa ogni notte, e che non può trovargli addosso né il fumo né qualsiasi altro oggetto che serva per accendere.
Apre il finestrino. Sente l'odore della marijuana diffondersi nell'abitacolo ancora prima che la fiamma blu dell'accendino non abbia acceso l'estremità del piccolo rotolo che stringe tra le mani. Ben presto due bagliori rossi brillano all'interno della macchina.
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Storia di un amore squallido
RomanceContenuti violenti e sessualmente espliciti Roma, 1999 Luca è un uomo triste. Fa l'operaio e vive in un monolocale in periferia da solo, determinato a nascondere a tutti la propria omosessualità, spaventato dai pregiudizi delle persone. La sua unic...