CAPITOLO 5: Magie demoniache.

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Isabelle era molto indecisa se andare fino in fondo. Dopotutto poteva semplicemente fare dietrofront e uscire e correre via. Però non sarebbe stato da Isabelle Lightwood. Così sospirò e, alzandosi lentamente, cominciò "l'esplorazione". Inutile dire che la stanza era piena di polvere. Strinse forte il ciondolo della sua collana, perché la faceva sentire al sicuro, e passò tra i vari scaffali e armadietti impolverati in cerca di qualcosa che potesse sembrarle di origine demoniaca. Però non vide nulla. Solo dopo arrivò il problema. Sentì un leggero stridio proveniente da un'anta di uno degli armadi, e improvvisamente scorse delle tracce di icore a terra. Spalancò gli occhi quando vide che un demone uscì dall'armadio e le piombò addosso, ma lei riuscì a prendere la frusta e ucciderlo prima che la attaccasse. Non ci pensò due volte e corse via da quella stanza dirigendosi verso la stanza di Clary.

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«Ops» esclamò Magnus. Alec inarcò un sopracciglio. Magnus si mise a ridere talmente forte che svegliò Chairman Meow dal suo riposo sul davanzale della finestra, e per poco non cadde.

«Potresti spiegare?» chiese Alec, che ora sorrideva.

Magnus si strofinò la faccia nelle mani e poi tornò serio.

«Ho sbagliato incantesimo» fece spallucce.

«E... Quale sarebbe l'incantesimo che hai fatto?» domandò Tessa.

«Be'... Ho fatto entrare un demone nell'Istituto» fece Magnus, che rendendosi conto di non aver fatto ridere nessuno si strinse nelle spalle. «Mi sembrava divertente.»

«Magnus come può farti ridere questo? Hai rischiato di far morire qualcuno! Andiamo all'Istituto» disse Alec.

«Calma! Sono Nephilim, sanno cavarsela. Va be' andiamo» disse Magnus.

Mentre scendevano le scale per uscire dall'appartamento di Magnus, egli sussurrò ad Alec: «Scusami»

Alec sorrise e attirò Magnus a sé, tanto che per poco non caddero entrambi per le scale. «Tranquillo, non è colpa tua.» disse stampandogli un bacio veloce e continuando la discesa. Magnus sorrise e scosse la testa, seguendo a ruota Alec.

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Simon stava per uscire dalla stanza di Clary quando, mentre apriva la porta, le apparve davanti Isabelle, facendolo sussultare.

«Oh, Dio! Isabelle!» esclamò Simon, che ancora non si era abituato a nominare l'Angelo.

«Simon levati. Clary c'è Jace?»

Clary fece di no con la testa. «No, ma puoi trovarlo nella sala della musica, credo. Che succede?»

Isabelle sospirò. «Lo dico prima a voi. Mi sono imbattuta in un demone e...»

Clary, che sembrò notare solo in quel momento l'icore sul vestito di Isabelle, emise un verso di stupore. «Qui, un demone?!»

Isabelle annuì. «Non so come sia possibile, ma c'era.»

«Per l'Angelo! Andiamo da Jace» disse Clary e Isabelle annuì, seguendo la ragazza fuori dalla stanza, a sua volta seguita da Simon.

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Fu facile entrare nell'Istituto. In fondo c'erano due Cacciatori.

«Raziel, da quanto non mi alleno qui dentro» esclamò Jem a bassa voce, ma abbastanza alta perché la sentissero tutti.

«Venite» disse Alec ignorando il commento di Jem, e condusse tutti dentro.

«ISABELLE!? JACE!? CLARY!? SIMON!?» urlò Alec per chiamarli. Accorsero subito Isabelle, Clary e Simon.

«Alec! Vieni, è entrato un demone...» disse Isabelle in mezzo al panico. Magnus soffocò una risata, e Alec gli tirò una leggera gomitata.

«Ahia» sussurrò Magnus. Alec rise.

«No, sta' calma. L'Istituto non sta per essere invaso da demoni, non ci sarà una guerra, tranquilla. Magnus spiega» disse Alec, e Isabelle incrociò le braccia e inarcò un sopracciglio.

«Ho... Lanciato un incantesimo sbagliato» disse Magnus scrollando le spalle. «Ehm... Ops?!» aggiunse vedendo la faccia di Isabelle che alla fine rise.

«Okay, fa' niente. Ma che incantesimo stavi provando?» chiese Isabelle.

Alec e Magnus si scambiarono un'occhiata furtiva. «Niente, sciocchezze.»

Clary, che si accorse della presenza di Tessa e Jem, salvò Magnus da un possibile interrogatorio esclamando: «Tessa, Jem! Che piacere!»

I due ricambiarono il saluto. «Come mai da queste parti?» chiese Clary.

«Oh, niente di che...» tentò di svagare Tessa.

«Che nascondete, tutti e quattro?» chiese Simon, che parlò per la prima volta.

«Oh, niente, Simon, niente.» disse Alec, abbastanza brusco, e Simon annuì scettico.

«Se lo dici tu.»

Shadowhunters - City of Broken HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora