CAPITOLO 15: Ritorno a casa.

3.3K 146 26
                                    

Archer. Soggiogato di Camille Belcourt. Camille. Chi l'avrebbe mai detto?! Ormai Magnus aveva praticamente dimenticato quel nome, e sentirlo pronunciare di nuovo gli provocava fitte inspiegabili al petto. Ma la domanda principale era: perchè Archer avrebbe dovuto evocare un demone? E chi l'aveva aiutato?

«Va tutto bene?» Chiese dolcemente Alec, mentre accarezzava la schiena di Magnus.

«No. Devo arrivare in fondo a questa storia, devo capire. Devo.» Gli occhi da gatto di Magnus erano cupi e colmi di tristezza, e Alec non potè fare a meno di sentirsi altrettanto triste.

«Se posso fare qualcosa...» Cominciò Alec, ma Magnus lo interruppe a metà frase. «Davvero, Alec, tranquillo. È già tanto per me che tu sia qui.» Alec gli sorrise dolcemente e si chinò per dargli un bacio.

«Magnus, Alec, non adesso!» Era Jace, abbastanza irritato. Alec gli lanciò un'occhiataccia, ma Jace sostenne lo sguardo.

«Alec, siamo nei guai. Ti rendi conto di quello che abbiamo appena scoperto? Questo potrebbe essere l'indizio fondamentale. E tu pensi a...»

Lui lo fulminò con lo sguardo prima che potesse terminare la frase, e Jace a quel punto si bloccò.

«Stavo solo cercando di consolarlo. Non vedi come sta?»

Jace scrollò le spalle, incurante. Alec sapeva che in realtà un po' dispiaceva anche a lui, ma decise di non replicare.

Clary capiva perché Jace trattava in quel modo il suo parabatai. Lei era turbata quanto lui. Decise di rompere il silenzio imbarazzante che si era creato. «La cosa sicura è che non possiamo lasciare Maryse, mia madre e gli altri lì da soli. Non sarebbe giusto. Abbiamo le nostre informazioni, ora dobbiamo tornare a casa.»

Magnus scosse la testa. «No, Clary. Dobbiamo capire chi è lo stregone che lo ha aiutato.»

Clary aprì la bocca per rispondere, ma la richiuse subito. Fu Jace a parlare per lei. «Gli stregoni non alloggiano qui a Idris. Tornando a Brooklyn avremmo più possibilità di trovarlo.»

Lei annuì come a confermare le sue parole, ma lui non la considerò.

Magnus sembrava comunque perplesso. «Ragazzi, io... non lo so...»

Sentendo il suo tono di voce, Clary si pentì di aver parlato. Ora si rese conto di quanto lui fosse triste. Capiva che sentire il nome di Camille l'aveva turbato, ma non pensava fino a quel punto. «Magnus, decidi tu, tranquillo. Qui in fondo sei quello che ne sa di più.» Disse, e gli sorrise. Lui ricambiò, poi annuì e disse «Sì, forse avete ragione. Credo sia meglio tornare a Brooklyn.»

Dopo aver sentito la decisione di Magnus, Jace guardò un'ultima volta Clary, annuì sorridendo a Magnus come a dire "ben fatto" , poi si alzò e corse via, lasciando tutti a bocca aperta con una domanda mai pronunciata stampata sulla faccia.

Clary, ovviamente, lo seguì.

//

Clary rincorse Jace per tutta Idris. A un certo punto, gli strinse il braccio costringendolo a voltarsi. Era stanca di andargli dietro, e desiderava essere degnata di uno sguardo, almeno.

«Jace adesso basta! Perché scappi da me?»

«Io non scappo affatto da te!» Rispose lui, ma gli occhi lo tradivano. Stava mentendo, Clary se ne accorse.

Lei lo guardò con disprezzo. «Che ti succede, di nuovo?»

Lui scosse la testa. «Niente. Be'...»

«Be'?»

«Ho paura.» Ammise.

Clary alzò un sopracciglio. Temeva la risposta che avrebbe potuto ricevere, ma formulò ugualmente la domanda. «Paura? Hai paura che io possa rimanere incinta?!» Urlò.

Shadowhunters - City of Broken HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora