CAPITOLO 14: Soggiogati.

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«Alec! Isabelle!»

Si voltarono di scatto sentendosi chiamare da una voce femminile.

«Aline!» Esclamò Isabelle. Si salutarono velocemente, poi Alec le chiese: «Dov'è Rob... nostro padre?» Sì corresse. Lei storse la bocca riflettendoci su, poi chiamò qualcuno sussurrandogli qualcosa all'orecchio.

Dopodiché tornò a rivolgersi ai due fratelli e disse: «Credo sia alla Guardia. Julian l'ha visto andare in quella direzione.» Indicò un punto in lontananza, verso il quale si trovava la Guardia.

«Un momento» disse Isabelle, sbigottita. «Quel Julian?»

Aline la fissò un momento, poi annuì. «Sì, Julian, Jules.» Sorrise. «Credo di dovervi spiegare un po' di cose...»

Alec e Isabelle si guardarono, come per dire 'ci fermiamo a capire, o andiamo da nostro padre?' poi decisero di farsi spiegare qualcosa al volo.

Si sedettero al bordo della fontana e Aline iniziò a spiegare. «Jules e Emma non vogliono separarsi. E a quanto pare hanno deciso restare qui a Idris. Ma questo non sarebbe possibile, quindi ancora aspettano la 'sentenza' del Conclave. Stanno cercando qualcuno che si prenda cura di loro. Poveri ragazzi...» si interruppe, un momento. Quanto a Helen» disse, come se avesse letto nel pensiero ad Alec «Lei deve rimanere in esilio per un po'. Non ci crederete, ma vostro padre sta cercando di far cambiare idea al Conclave.»

I due fratelli rimasero a bocca aperta. «Wow» esclamò Izzy. «Già» rispose Aline. «Vabbe' dai, le cose principali le abbiamo dette, ora andate da vostro padre, il resto può aspettare.»

«Grazie, Aline.» Disse Alec. Lei gli sorrise come risposta e fece loro un gesto come a dire 'su, andate!'.

E così fecero. Si incamminarono verso la Guardia, mentre Alec continuava a ripetersi che stava andando da suo padre, che sarebbe andato tutto bene, che lui in fondo ancora teneva a loro due. Ma non riusciva ad autoconvincersi, perciò tentò almeno di dare sollievo alla sorella.

«Izzy... sei preoccupata?»

Lei lo guardò. «La verità?»

Lui annuì.

«Troppo.»

Alec rise ma tornò subito serio vedendo l'espressione della sorella.

«Forse abbiamo sbagliato a non farci accompagnare da Simon e Magnus» ammise Isabelle, ma con una punta di incertezza, quasi a non volerlo ammettere. In fondo lei era Isabelle. Era la più orgogliosa del gruppo. Alec sorrise di nascosto, poi tornò a parlare con la sorella.

«No, nostro padre si sarebbe solo inf...»

«Non lo chiami papà.» Lo interruppe lei.

"Eh?!"

«Non lo chiami papà. Dici sempre nostro padre, ma mai papà.»

Lui ci riflettè su un momento. «Forse hai ragione»

«Te lo assicuro» disse lei. «Ma... anche a me non viene così spontaneo, dopo che non lo vedo da così tanti mesi. Non ho più chiamato nessuno così.»

Alec annuì, come a voler confermare le parole della sorella.

«Sì, hai ragione tu.»

//

Arrivarono alla vecchia casa di Ragnos dopo meno di un'ora. Magnus si intristì guardando la casa del suo vecchio amico ridotta così.

«Magnus...» sussurrò Tessa mettendogli una mano sulla spalla. «Come pensi di poter trovare indizi qui?»

Shadowhunters - City of Broken HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora