CAPITOLO 11: Idris.

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«Sveglia dormigliona!» Disse Jace scuotendo Clary dal letto.

«Mmmm» fu la sua risposta.

Jace le baciò delicatamente la guancia strofinandogli il naso sulla tempia.

«Jace... Jace smettila! Così non mi alzo sul serio» disse Clary, finalmente svegliata.

Jace si interruppe alzandosi e incrociando le braccia mentre aspettava che Clary scendesse dal letto. Lei lo guardò con aria di sfida è lui alzò un sopracciglio. Alla fine si rassegnò e scese buttando a terra le lenzuola.

«Eccomi, contento?»

Jace annuì e la aiutò ad alzarsi prendendola in braccio, così che potesse trovarsi alla sua stessa altezza.

«So già di essere bassa, ma tu non ricordarmelo!» Si lamentò lei.

Jace rise e la baciò delicatamente per poi adagiarla nuovamente sul pavimento. Lei le fece segno di uscire perché doveva cambiarsi, lui inizialmente protestò ma poi obbedì.

Nel corridoio si incrociò con Alec, che era appena arrivato e lo stava cercando.

«Jace!» Lo salutò lui.

«Hey Alec» Jace sorrise. «Come va? Sei pronto?»

Alec sembrò confuso sulla risposta. Rimase in silenzio, ma poi scosse la testa. Jace inarcò un sopracciglio.

«Non sono pronto a rivedere mio padre...» cominciò Alec. «In realtà non so nemmeno se voglio. Mi sento strano, come se non ci tenessi molto. È grave?» Chiese con aria preoccupata.

Jace scosse la testa. «No. Però ricordati che sei suo figlio. Almeno passa a salutare, vedi come sta... senza impegni particolari. Un saluto tra padre e figlio, tutto qui»

Alec annuì poco convinto. «Dici?»

Jace annuì e sorrise al suo parabatai. Alec però non ricambiò. Teneva la testa bassa, e sotto le ciglia si intravedevano due occhi azzurro intenso, scuriti dalla preoccupazione.

«Hey» disse Jace stringendogli la spalla. «Andrà bene. Vedrai»

Stavolta sorrise anche Alec.

«Jace! Jace sono pronta! Jace...» disse Clary, uscendo dalla stanza e bloccandosi quando vide anche Alec, che la salutò con la mano. Lei ricambiò sorridendo. «Ciao Alec! Sono in ritardo?»

Alec rise. «No, no sono io in anticipo» disse. «Magnus è fuori, ti aspetta per l'apertura del Portale.»

«Oh!» esclamò Clary «Giusto. Vado» disse con una punta d'imbarazzo. Scrisse al volo un biglietto che, intuì Alec, avrebbe fatto consegnare da Magnus a qualcuno. Avevano già avvertito i familiari, che si erano proposti di gestire l'Istituto (nonostante l'iniziale disapprovazione di Jocelyn), ma forse doveva chiedere qualcos'altro.

Alec guardò Jace, che a sua volta fissava Clary.

«Ricordi quello che ti dissi, tempo fa?» Domandò Alec.

Jace non rispose, ma si girò a guardarlo con fare interrogativo.

Alec proseguì. «Che la runa che guarisce i cuori spezzati è la più dolorosa? Be', in realtà parlavo di me. Tu ne hai passate tante, in amore, e le hai superate tutte. Non so come tu abbia fatto, ma io so solo che sei forte. E che io non sarò mai forte come te.»

Jace fissò Alec. Non gli aveva mai parlato di amore. «Alec, che ti prende?»

Alec sorrise amaramente. «Niente... credo di essere pazzo. Ma ancora non ho accettato l'idea di non essere immortale per stare con Magnus come si deve. Io tra qualche anno invecchierò. Che se ne farà lui, ragazzo apparentemente giovane, con un vecchio? Sempre ammesso che io non muoia prima.»

Shadowhunters - City of Broken HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora