Isabelle era indecisa se andare a trovare Simon o farsi gli affari suoi e rimanere in camera a studiare tecniche di lancio dei coltelli. Optò per la prima possibilità. Corse verso l'armadio (era in pigiama) e scelse un paio di jeans e una maglietta color rosa chiaro che metteva in risalto il ciondolo rosso che portava al collo. Si sciolse la coda in cui erano avvolti i suoi capelli e li lisciò con la spazzola, mentre si infilava velocemente un paio di scarpe da ginnastica a caso. Non era abituata a vestire in modo così sportivo, ma per il resto della giornata, fino a quel momento, non c'era nessun programma del tipo "festa di Magnus". Dopo essersi riguardata circa dieci volte allo specchio, prese il suo bracciale-frusta (quella non mancava mai) e si diresse verso la porta. Nel corridoio si incontrò con Jace.
«Hai visto Clary?» le chiese. Isabelle scosse la testa.
«Ah, già! Che stupido! Oggi si vedevano per aiutarlo a recuperare la memoria...» fu come se Isabelle avesse ricevuto uno schiaffo, per quanto si ritrasse.
«Si vedono, p-per... Senza di me?» chiese con una nota di malinconia nella voce. Jace abbassò lo sguardo.
«Be' Iz, Clary è la sua migliore amica, può aiutarlo meglio di tutti noi messi insieme, fidati» lui sorrise ma per una volta lei non ricambiò il sorriso.
«Dov'è che andavi?» chiese Jace.
Isabelle scrollò le spalle. «Non importa, non ci vado più.»
«Isabelle...»
Ma era troppo tardi. Lei si era già avviata verso la sua stanza, e il rumore della porta che sbatteva risuonò per tutto l'Istituto.
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Alec sedeva sul divano del soggiorno di Magnus, e lo osservava aiutandolo a pensare a qualche parola gentile da dire a Tessa, considerando che non si parlavano da anni.
«Cara Tessa, sai, per anni non ci siamo sentiti, ma ora ho davvero bisogno di te» propose Alec ridendo.
«Sì, certo. Però sarebbe meglio 'Cara Tessa, non ti filo da anni, ma ora mi servi. Ci sei?' così mi prende per pazzo! E poi non ci siamo sentiti per motivi validi. Io non so nemmeno dove abita» scrollò le spalle. Poi si curvò sul foglio e iniziò a scrivere.
Alec lesse da sopra la spalla.
Cara Tessa,
Non starò qui a mentire, dicendo che lo scopo del mio messaggio di fuoco sia chiederti come va la vita, perché non è così. Certo che comunque vorrei sapere come stai, come ti trovi ecc. Però la questione più importante è questa: io, Alec e i nostri amici abbiamo bisogno di te per la ricerca di un incantesimo capace di restituire i ricordi a un ragazzo. Accetterò volentieri di spiegarti tutto in modo più dettagliato se tu accetterai di venire a casa mia, anche oggi pomeriggio.
Grazie in anticipo,
Magnus Bane.«Wow, sei un poeta» scherzò Alec.
«Ma va'!» Magnus gli diede una leggera spinta. «L'avrò convinta?» disse facendo scomparire il messaggio, che quindi era stato mandato.
Alec annuì. «Sì. Ho avuto modo di conoscere Tessa, e mi è sembrata molto disponibile» sorrise.
Magnus annuì. «Spero solo che con Jem vada tutto bene...»
Alec si strinse nelle spalle. «Speriamo.»
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Isabelle vagava avanti e indietro per la stanza, mentre continuava a tirare insulti nel suo cervello, più a se stessa che ad altri. Non riusciva a capacitarsi della sua arrabbiatura. In fondo non facevano niente di male, anzi. Ma l'idea che lo facessero senza di lei le dava fastidio.
Poi sentì bussare.
«Chi è?» disse piuttosto brusca.
«Sono Simon...»
Simon. Rabbrividì.La porta si aprì piano piano, e Simon ve ne spuntò da dietro, timido come sempre. In quel momento le sembrava così fragile; non ce l'avrebbe fatta a arrabbiarsi con lui. Tentò di sembrare più arrabbiata possibile, ma visto che non ci riusciva si girò di spalle incrociando le braccia.
«Stai bene?» le chiese. Lei annuì e scrollò le spalle.
Lei si girò. «Va bene, si. Tu?» annuì anche lui come per dire 'si, sto bene'.
Si scambiarono un paio di sorrisi. Poi Isabelle non si trattenne più e corse verso di lui abbracciandolo, fregandosene dell'arrabbiatura, di Asmodeo, della memoria e di chiunque. Ne aveva bisogno. E finalmente lo aveva fatto.
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Shadowhunters - City of Broken Hearts
FanfictionCONTIENE SPOILER DA CITTÀ DEL FUOCO CELESTE. ~ Sono passati ormai due anni dalla fine dell'incubo. Sebastian è morto, e per il momento l'unico problema da risolvere sembrerebbe la perdita di memoria di Simon, causata dal demone Asmodeo, Principe del...