CAPITOLO 13: Amare è distruggere.

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Jace si alzò di soppiatto dal letto per non svegliare Clary. Si erano divisi le stanze: Clary e Jace si presero la stanza di Amatis; Isabelle, Simon, Magnus e Alec decisero di dormire in una stanza unica a causa delle poche stanze presenti, mentre a Tessa e Jem toccò la camera matrimoniale, il che era stato deciso da Clary, la quale aveva detto che tecnicamente loro erano i più grandi, quindi ne avevano diritto. Tessa e Jem inizialmente protestarono ma alla fine accettarono.

Jace aprì le tende permettendo alla luce di filtrare nella stanza. A quel punto senti dei mugolii e girandosi vide Clary con gli occhi semiaperti.

«Jace!» Lo ammonì all'istante e lui andò a sedersi ai piedi del suo letto. Lei si sollevò strofinandosi gli occhi per vedere meglio. Sarò orribile, pensò.

«Sei bellissima» Clary sussultò a sentire quelle parole, quasi come se Jace le avesse letto nel pensiero. Sorrise imbarazzata e Jace si avvicinò, sempre di più, finché non inciampò nelle lenzuola e le cadde addosso. In un attimo si stavano baciando, e Clary non pensò più al fatto che i suoi capelli sembrassero un nido, né al fatto che praticamente era mezza nuda, poiché indossava solo una camicetta da notte che le arrivava a 1/3 di coscia. Ma non le importava. D'altronde, anche Jace non era così vestito. Aveva una canottiera ed era senza pantaloni. Già, ma a lui che importa? Clary cancellò ogni minimo pensiero e uscì dalla gabbia di lenzuola che la imprigionava, e spinse Jace sotto di lei avvinghiandosi contro di lui. Jace non si fece di certo pregare e si sfilò lentamente la maglietta, passandosi poi una mano tra i capelli nel modo che Clary adorava. Si baciarono di nuovo, mentre lei faceva scorrere le mani sul petto di lui, accarezzandogli le cicatrici provocate dai Marchi. Jace dischiuse le labbra, cancellando ogni minimo spazio tra i loro corpi, nudi e sempre più vicini. Ad entrambi non importava più il fatto di trovarsi in una casa, dove chiunque avrebbe potuto sorprenderli.

«Che ore sono?» Chiese la voce suadente di Clary.

«Le 6:30» rispose quella di Jace. Sorrisero entrambi perché sapevano che nessuno si sarebbe mai svegliato a quell'orario, quindi non dovevano preoccuparsi di niente. I baci ricominciarono, mentre Jace si appoggiava all'indietro sul letto trascinandosi via Clary, che ora gli stava completamente addosso.

«Questo è... abbastanza imbarazzante» disse lei.

Jace rise. «Ma dai, ancora così male stiamo messi?»

Lei rise a sua volta, poi scosse la testa alzando un sopracciglio a mo' di sfida. Ripresero a baciarsi come qualche anno prima, quando era proibito, quando c'erano degli impedimenti ormai eliminati. Baci che ricordavano quello alla Corte Seelie, quello al lago, quello alla caverna, e tanti altri, baci che ne promettevano molti successivi.

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Alec si svegliò di soprassalto sentendo il rumore di qualcosa che andava in frantumi. Per quanto sussultò fece svegliare anche Magnus, che lo guardò con aria interrogativa.

«Che succede, Fiorellino?»

«Di nuovo quel soprannome?» Alec rise. «Niente, ho sentito qualcosa rompersi di sopra. Vado a controllare...»

«No! Alt! Fermo. Saranno di sicuro Jace e Clary.» Magnus sorrise malizioso. Alec lo guardò come fosse pazzo. Magnus scrollò le spalle. «Lasciali stare» aggiunse poi. Alec sospirò e si stese nuovamente nel suo sacco a pelo, mentre Magnus gli si avvicinava.

«Che ore saranno?»

«Più o meno le 7» rispose lo stregone. «Riposati, dai.» Gli stampò un bacio sulle labbra e poi ripiombò sul cuscino. Alec rimase a osservarlo per un po', guardando le sue palpebre tremolanti, la curva delle labbra, il collo, la maglietta con lo scollo a V, la parte di pancia lasciata leggermente scoperta che mostrava il punto in cui ci sarebbe dovuto essere l'ombelico. Era così bello per Alec stargli vicino, sentirne il calore e sentirlo suo. Poi le palpebre cominciarono a calare per la stanchezza e le tenebre si impossessarono nuovamente di lui.

Shadowhunters - City of Broken HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora