CAPITOLO 3: Amore a distanza.

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Caro Magnus,
Mi fa piacere ricevere un tuo messaggio. Comunque qui da me va tutto bene, ma non è questo che importa. Volevo comunicarti che sono pronta ad aiutarti. Verrò oggi pomeriggio alle 5.
Tessa Gray.

«Ottimo!» esclamò Magnus, entusiasta.

Alec sorrise e annuì. Non poté fare a meno di notare quanto Magnus gli sembrasse giovane, con quella maglietta nera addosso e i jeans, quando gli occhi da gatto brillavano.

«Pronto? C'è nessuno?» chiese Magnus muovendo la mano davanti alla faccia di Alec, che nel frattempo si era imbambolato.

«Eh? Sisi, ci sono» disse Alec, che scosse la testa per svegliarsi dalla trance in cui era caduto.

«E quindi?» chiese Magnus.

«Quindi cosa?» Alec sollevò un sopracciglio. Magnus rise.

«Non hai sentito una parola, eh?» disse. Alec scosse la testa e rise.

«Scusa, mi ero bloccato» disse passandosi una mano fra i capelli, nel modo che Magnus adorava.

«Me ne sono accorto. Dicevo, pensi che sarebbe meglio parlare con gli altri di quello che stiamo per fare?» domandò Magnus.

«Secondo me dovremmo prima parlare con Tessa» propose Alec. Magnus annuì e aggrottò le sopracciglia.

«Sì, sono d'accordo. Se dovesse rivelarsi un fallimento penso che ci rimarrebbero troppo male. E non ho intenzione di fallire.» disse Magnus. Alec sorrise e mise una mano sulla spalla del fidanzato.

«Non fallirai, ne sono sicuro. E se anche dovesse accadere, non ci sarebbero problemi. Hai fatto il possibile, e poi sarò sempre al tuo fianco.» Magnus sorrise, chiaramente più allegro grazie alle parole di Alec.

«Lo spero» disse infine.

//

A Londra le strade erano piene di auto ormai, e Tessa non poté fare a meno di ricordare di quando si andava in giro con le carrozze. E di quando in quelle carrozze ho baciato Jem e Will. Pensò Tessa, ricordandosi di quello che più le faceva male al mondo. Adesso però aveva Jem. E ciò la faceva stare meglio, molto meglio. L'unico problema era che il sentimento di Tessa rimaneva sempre lo stesso: stare con Jem per lei era come mangiare una scatola dei suoi biscotti preferiti. Li amava ma sapeva che prima o poi sarebbero finiti, ma comunque non avrebbero smesso di piacerle. E così era Jem: lei lo avrebbe sempre amato, ma prima o poi sarebbe scomparso, e lei avrebbe continuato ad amarlo, solo senza averlo al proprio fianco. Tessa scosse la testa come per scacciare il pensiero, e in quel momento apparve Jem.

«Hey, ciao» disse lui. Tessa ricambiò il saluto con un sorriso.

Vedendo la sua espressione, Jem le domandò cosa stesse succedendo.

«Be'... Leggi qui» rispose lei porgendogli il biglietto.

«Oh... Ci andrai?» chiese Jem riconsegnandole il biglietto.

Lei annuì. «Certo.»

Jem sorrise. «Non ti tiri mai indietro, eh?»

Tessa si raddrizzò sulla sedia e scosse la testa per negare. «No, e voglio scoprire che succede. Vieni con me?»

Lui annuì e sorrise.

//

Quando si staccarono Isabelle si sentì come se un vuoto fosse piombato tra loro due. Erano entrambi evidentemente imbarazzati, e Isabelle, per la prima volta, non seppe più che dire. E se lui non voleva? Pensò. Mi odierà, adesso?

«Simon...» cominciò lei, ma lui aveva già fatto qualche passo indietro.

«Scusa... Io...»

«No, no, non fa niente» disse Simon mettendo le mani davanti a sé come a spingere un muro invisibile. Il muro che ci separa, pensò lei.

«Ma stai indietreggiando...»

«Oh, be' non è niente» disse lui e poi sorrise leggermente.

«Scusa, se non vuoi più vedermi dimmelo, tranquillo.»

Simon spalancò gli occhi guardando Isabelle come fosse impazzita. «Stai scherzando? Io ti abbraccerei ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e ogni secondo. È questo che tu non capisci, ma continui a insistere.»

Fu come se Isabelle avesse ricevuto uno schiaffo. Indietreggiò lei, stavolta.

«S-simon...» balbettò. «Che intendi dire?» chiese sforzandosi di mantenere la voce ferma.

«Che fosse per me starei sempre insieme a te. Ma non mi lasci respirare. Sei troppo gelosa di Clary. Quindi scusa, ma per ora non voglio stare con te. Intendo dire che non abbiamo DTR. Cioè il precedente non vale più.» balbettò Simon.

Isabelle annuì. «Come vuoi» disse, e passando accanto a lui con una spallata, uscì dalla stanza.

Shadowhunters - City of Broken HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora