CAPITOLO 22: La fine.

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La voce di Clary arrivò a Simon lontana come un altro dei suoi ricordi. «Simon? Ehi, stai bene?» lui le prese una mano e con voce debole le sussurrò a un orecchio: «Ricordo tutto. Tutto.» «Sì ma così non vale. Dobbiamo verificare. Simon, ricordi cosa successe quella volta che Raphael ti diede del sangue, a Idris?» chiese Isabelle. Il ragazzo avvampò. «Io ehm... sì credo di ricordarlo abbastanza bene. Perché voi siete la mia incantevole dama, e io conquisterò i vostri favori.» Jace ridacchiò e Clary gli scompigliò i capelli. «Eri proprio ubriaco caro mio!» «Non era colpa mia...» si difese Simon. «Okay proviamo di nuovo.» disse, desideroso di cambiare argomento. «Sono stato un mondano, un vampiro Diurno con il Marchio di Caino sulla fronte - a proposito, Clary, com'era la storia dei sette calci negli stinchi? - poi di nuovo mondano e sto per diventare uno Shadowhunter perché vi ho salvato la vita a Edom, nonostante il vostro disappunto.» ci teneva a sottolineare quella frase, dopo che praticamente aveva trattato male i suoi amici proprio perché credeva il contrario. Isabelle annuì. «Sì. Ricorda tutto.» cercava di non andare troppo a fondo per evitare di arrivare a Lord Montgomery. Questione su cui ovviamente il fratello non era d'accordo. «Ricorda anche che volevo spaccargli la faccia quando vi ho beccati nella mia stanza con il mio maglione verde addosso?» si intromise Alec. «Ehm... sì abbastanza lucidamente.» poi scoppiarono entrambi a ridere, come se stessero ricordando qualcosa di incredibilmente vecchio e divertente. «Non ci posso credere, sei tornato!» esclamò Clary soffocandolo in un abbraccio. «Pare proprio di sì... ce la farò ad andare in questa benedettissima Accademia o deve arrivare qualche altro Principe dell'Inferno ad incasinarmi la vita?» Magnus lo guardò di traverso, ma non disse nulla. Non voleva rovinare il primo momento di felicità dei suoi amici. Li richiamò con un fischio: non era ancora finita. Un'altra voce interruppe l'aria di serenità che si era creata. «Magnus Magnus Magnus... risparmiati la messa in scena, per favore.» si lamentò Baba. Lo stregone inarcò un sopracciglio. «La smetti di parlare in codice, per cortesia?» sentì Tessa trattenere il respiro. Baba lo fulminò con lo sguardo. «Sul serio, Magnus? Davvero hai potuto pensare che il tuo squallido trucchetto potesse funzionare con me? Mi aspettavo di meglio da uno stregone della tua età e intelligenza.» Simon vide Alec che stava per alzarsi con aria innervosita, Magnus capì le sue intenzioni e lo bloccò prima che facesse stupidaggini. Ha un piano, pensò Alec. Deve avere un piano. «Quale trucchetto, scusa? Non ti capisco.» disse Magnus. Baba continuava a guardarlo male, il che non era un buon segno, per niente. «Come hai osato provare a prendermi in giro? Non dovevi, stregone.» «Fermi tutti.» si intromise Simon. «Se avevi scoperto il trucco, perché mi hai restituito comunque i ricordi?» «Per fornire a Magnus un motivo in più per darmi ciò che mi spetta.» Magnus la guardò con disappunto. «Sarebbe solo il primo in realtà.» Baba alzò gli occhi al cielo. «Dammelo, stregone. Non ci metto niente a far sparire di nuovo i ricordi del mondano.» a quel punto sarebbe cominciato il piano. «Molto bene, allora. Fallo.» si levò una specie di verso di stupore da parte di tutti, tranne che di Simon. La strega lo guardava con curiosità e incredulità. «Come dici, scusa?» Magnus sbuffò. «Ho detto: bene, allora. Fallo.» «M-Magnus...» sussurrò Clary. Anche Alec lo stava guardando con dolore. Simon se ne stava con la testa china, e non fiatava. «E perché adesso parli così? Sembravi così determinato...» «Non mi importa del mondano.» La interruppe brusco lo stregone. «Non mi è mai importato. Davvero pensi che scambierei i ricordi di quell'imbranato con il Libro Bianco?» Isabelle, che non riuscì più a stare zitta, aggredì Magnus. «Ma che cavolo dici? Sei fuori di testa, stregone?» L'altro la guardò con indifferenza e scrollò le spalle. Baba sembrava a disagio, probabilmente non sapeva più cosa dire. Poi, improvvisamente, sorrise. «Bene. Dato che non ti importa...» mosse le dita verso Simon, che crollò a terra. «SIMON!» urlarono Clary e Isabelle in contemporanea, mentre si gettavano a terra vicino a lui. Qualche secondo dopo riprese i sensi. «Che... cosa? Dove sono? Chi sei tu?» disse, rivolto a Clary. Successivamente guardò con confusione anche Isabelle, che scoppiò a piangere. «BRUTTA STREGA! TI FACCIO FUORI, LO GIURO SU...» «Sta' zitta, Isabelle!» la ammonì Magnus. Lei lo guardò in cagnesco, non riusciva ancora a credere alle parole dette dallo stregone. Il suo volto, però, rimase comunque impassibile. «Te l'ho detto. Non mi interessa. Hai colpito loro, non me. Ritenta, streghetta.» a quel punto Baba si infuriò, e cominciò a lanciare incantesimi a destra e a manca e Magnus dovette creare una cupola magica che permettesse a lui e ai suoi amici di uscirne illesi, anche se erano incantesimi "leggeri". «Che fai, proteggi anche Simon? Non dovresti lasciarlo fuori a marcire?» commentò Isabelle in tono duro. «Ti ho detto. Di stare. ZITTA.» La fulminò Magnus. Allora Alec capì che il ragazzo aveva qualcosa in mente. Non si sarebbe mai rivolto a sua sorella in quel modo, specialmente in sua presenza. Isabelle si girò verso il fratello e lo guardò come un cucciolo bastonato, ma lui scosse la testa e le fece capire di stare buona. Quando Baba ebbe finito con le sue lucette rosse, Magnus sciolse l'incantesimo, che lo aveva stancato e non poco. Cercò di non mostrare la fatica e rimase in piedi, nonostante il desiderio di accasciarsi a terra e riposare qualche minuto. Non poteva permetterselo. «Dammi il Libro Bianco. Magnus, non sto scherzando.» «E nemmeno io. Mi serve.» «ANCHE A ME!» sbraitò lei. «Per fare cosa?» la provocò lo stregone. «Non sono affari tuoi.» «Libro mio, affari miei.» continuava a provocarla, il che poteva dimostrarsi molto negativo. «Scusate, che sta succedendo? Chi siete voi?» si intromise Simon. «Non ora, mondano.» lo rimproverò Magnus, che poi rivolse di nuovo l'attenzione a Baba. «Gli hai tolto tutti i ricordi? Ingegnoso.» «Ogni piccolo frammento.» pronunciò le parole scandendole per bene, cercando di provocare lo stregone che però non sembrava uscirne toccato. «Cos'è un mondano?» chiese Simon confuso. Magnus lo ignorò. «Ripeto la domanda. A cosa ti serve il Libro?» Lei sbuffò. «Faccio dei sogni, ultimamente. Il tuo papino viene spesso a trovarmi la notte, credo lo trovi divertente. Devo sbarazzarmi di lui.» «Siamo in due. Cosa vuole da te?» Lei sorrise. «Vuole te.» «Ah, lo so bene.» sfiorò delicatamente la mano di Alec con le nocche. Per il ragazzo fu il gesto di conferma. «Non capisco perché sia venuto anche da te. Stai mentendo, forse? Vuoi convincermi che sei dalla mia parte e che dobbiamo sconfiggerlo insieme, come due bravi stregoni manina per manina?» «Piantala. Cominci ad irritarmi.» «Ma che maleducata! Non si dice. È da tanto che mi irriti, ma non te l'ho fatto mica notare, io.» Alec sembrava sempre sul punto di intervenire, ma ogni volta si mordeva il labbro e taceva. Isabelle non capiva il perché di quei discorsi futili e infantili, finché Magnus non cominciò a recitare una formula sottovoce, probabilmente solo lei e Alec riuscirono a sentirlo, che si trovavano vicino a lui. La formula cominciava con: «veneficam immolo». Da quel poco che riuscì a pescare dai suoi ricordi sulle lezioni di latino a cui non aveva mai prestato particolare attenzione, Isabelle tradusse: sacrifico la strega. Non capiva ancora le intenzioni di Magnus. Continuò a dire frasi in latino che per lei non avevano senso, non riuscì ad afferrare nemmeno un'altra parola. Ad un tratto Baba divenne tutta rossa di rabbia, vedendo Magnus che continuava ad ignorarla, e a quel punto egli scagliò l'incantesimo definitivo: Baba fu avvolta da una nuvola color nero-rosso, dalla quale provenirono gli urli isterici della strega, che tentava di lanciare maledizioni contro lo stregone e allo stesso tempo di liberarsi. Ma la sua voce fu presto soffocata e lei stessa venne polverizzata confondendosi con la nuvoletta, e si dissolse. Magnus si concesse per la prima volta qualche minuto, e si buttò a pancia all'aria sull'erba fresca di Idris. Lanciò un'occhiata d'intesa a Simon che gli rispose con un pollice alzato: stava bene. Il piano aveva funzionato. Lo stregone scoppiò in una specie di risata nervosa e isterica e fece l'occhiolino a Simon. «Siamo proprio dei bravi attori, eh mondano?» «Smettila di chiamarmi così! "Cominci ad irritarmi"» citò lui, poi ricominciarono a ridere. «Qualcuno ci spiega cosa sta succedendo?» chiese Alec con una punta di fastidio nella voce. «È tutto a posto, fiorellino.» rispose Magnus. «Fiorellino?!» chiese Jace. «Fiorellino?!» gli fece eco Isabelle. «Succede che sono un attore da Oscar, altro che Brad Pitt!» disse Simon. Magnus rise. «Alexander, adesso ti spiego. Io e il mondano eravamo d'accordo dall'inizio. Cioè, da prima che attraversassimo il Portale. Ho fatto un incantesimo piuttosto potente - aiutato da Tessa e Jem - per proteggere il cervello di Simon da qualunque incantesimo. Sì, Baba ha restituito i ricordi al nostro amico poco prima che attraversassimo il Portale, solo che lui non se ne era reso conto perché lei voleva fare in modo che non lo scoprissimo. Comunque, come dicevo, io e Simon eravamo d'accordo. Non dovevate sapere niente perché avrebbe complicato le cose. Clary, mi capirai bene, visto che hai fatto lo stesso con Sebastian. Ovviamente sapevo che Baba non ci sarebbe mai cascata, allora come avrete notato ho fatto di tutto per far sì che Baba si infuriasse, questo perché grazie a Tessa ho scoperto che più una strega si arrabbia e più è vulnerabile, magicamente parlando. Quando arrivò a livelli di nervosismo molto elevato, cominciai a lanciare l'incantesimo, che, come vedete, ha funzionato. Ho dato la vita di Baba a mio padre, cosa che probabilmente mi costerà caro, non sono sicuro che Asmodeo mi lascerà in pace ma comunque per un po' non mi darà fastidio. Sono una cattiva persona?» in cinque secondi si sentì soffocare dalle braccia muscolose di Alec, che gli era praticamente saltato addosso e aveva iniziato a baciarlo. «Mi hai fatto prendere un colpo, idiota.» gli sussurrò a circa due centimetri dalle labbra. Magnus si accigliò. «Davvero credevi che fossi capace di comportarmi così?» Alec rise. «Ma no! Credevo però che Baba ti avrebbe fulminato da un momento all'altro. Non hai idea di che faccia avesse!» si scambiarono sguardi dolci e divertiti, oltre ad altre frasi che Simon per rispetto non ascoltò. «Iz...» «Sei un idiota anche tu! Stavolta te la cavi male, Lewis.» rispose lei sfiorando con le dita la sua frusta e guardando il ragazzo con un sorriso malizioso. «È finita davvero, stavolta?» chiese Jace, che era stato zitto per buona parte del tempo. «Pare di sì. Ma non diciamolo, a quanto pare c'è qualcuno che gode alla vista delle nostre sofferenze.» sbuffò Magnus. «Ora...» guardò Alec di sottecchi, che capì le intenzioni del ragazzo e annuì in segno di approvazione. Significava: "Sì. Adesso è il momento giusto.". «Che ci nascondete, voi due?» Alec arrossì come sempre mentre Magnus sghignazzava. «Io e Alec dobbiamo dirvi una cosa.» l'altro si portò subito al suo fianco e parlarono in coro: «Abbiamo deciso di sposarci!» per qualche secondo tacquero tutti, poi ci fu un accavallarsi di persone una sopra l'altra, Isabelle che aveva praticamente buttato a terra entrambi abbracciandoli forte, Jem e Tessa che si congratulavano con pacche sulle spalle e baci, Clary e Jace che abbracciarono i due ragazzi. «Congratulazioni, oddio che bello! Sono io la tua testimone, vero Alec? Vero vero?» cominciò a dire Isabelle. «Te lo scordi, sono io!» la sfidò Jace. «Tu sei già il parabatai, sta' zitto e non rompere.» seguirono una serie di sguardi di conflitto, ma alla fine lui sbuffò e si arrese, mentre Magnus era indeciso se chiedere a Catarina o Tessa. Probabilmente se avesse detto "decidete voi" avrebbero cominciato a scambiarsi reciprocamente i ruoli. Spettava solo a lui scegliere. In tutto questo cominciò a riflettere sul fatto che c'era riuscito, aveva sconfitto Baba. Dubitava molto nella riuscita del piano, ma alla fine aveva funzionato. Sentì Jace organizzare la festa per l'addio al celibato di Alec, e per poco non gli venne un infarto. «Che?! Te lo scordi Herondale. In quelle specie di discoteche tu non ce lo porti! Alec, dì qualcosa!» Nel frattempo Alec aveva iniziato a ridere e non riuscì a rispondere al rimprovero dello stregone. «Magnus, ti devo forse far presente che ad Alec non piacciono le ragazze? In quali altri posti dovremmo andare?» si lamentò Jace, beccandosi anche una gomitata nelle costole da parte di Clary. «Sappi che l'unica ragazza che può piacerti sono io, chiaro?» «Chiarissimo, madame.» rispose lui facendo un mezzo inchino. «Potremmo festeggiare a casa mia? Se non sbaglio il compleanno del Presidente capita a proposito.» Jace sbuffò. «Quanto sei noioso... e poi non vale. Per quel giorno vi dovete separare.» Alec spalancò gli occhi come se nel suo cervello avesse preso il via un film ipotetico sulla festa che avrebbero potuto organizzare per Magnus. Lo stregone sollevò due dita che avevano cominciato a scintillare di azzurro, in chiaro segno di minaccia. Jace si schiarì la gola e si mise a fischiettare. Ci fu una serie di sguardi d'intesa tra Magnus e Alec, che trasmettevano diversi messaggi: se ti azzardi ad andare sei morto; non ci andrò tranquillo; io quei tipi a casa non ce li voglio di nuovo, soprattutto il biondino, ma potresti corrompermi comprandomi un rifornimento di glitter. Fu Isabelle ad interromperli: «Sì, continuerete a discutere come due sposini tra qualche minuto. Anche se tra l'altro sposini ancora non lo siete. Vabbe', è uguale. Andiamo a casa, vi prego.» i ragazzi si guardarono e scrollarono le spalle. «Non dimenticare il mio glitter. Me lo merito!» Alec sorrise. «Lo avrai, promesso.» Simon si intromise nella conversazione all'improvviso: «Io... non torno a casa.» tutti lo guardarono stupiti, tranne Clary, che ovviamente aveva capito le intenzioni dell'amico, e gli lanciò un'occhiata incoraggiante. «Voglio rimanere qui. Voglio andare all'Accademia.» «Sul serio? Vuoi andare adesso?» chiese Isabelle. Lui annuì. «Sì, sono stanco di rinviare. Adesso è il momento giusto, ho di nuovo i miei ricordi e posso affrontare l'Ascensione con più leggerezza, credo. E poi non mi va più bene il fatto che dobbiate sempre difendermi. Ho deciso. Tanto le valigie sono pronte. Voglio andare.»

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Eccomi qua! Sì, lo so, sono di nuovo in ritardissimo, vi chiedo scusa. Ma i miei impegni saltano fuori all'improvviso, uff.
Comuuuunque... come avrete capito, la fan fiction sta per finire.
Per quanto riguarda l'incantesimo, la traduzione dovrebbe essere giusta, ma siccome non sono abituata a tradurre dall'italiano al latino, nel caso in cui dovesse essere sbagliata non uccidetemi xD
Ora sparisco, lasciate qualche voto e commento mi raccomando!♡

Shadowhunters - City of Broken HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora