10. Distrutto

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JUNGKOOK

Il giorno dopo non pensai nemmeno di alzarmi dal letto per andare all'università. Scrissi un messaggio a Tae e Jin dicendo loro che avevo la febbre e me ne rimasi sotto le coperte, senza nessuna voglia di alzarmi nè di andare a mangiare qualcosa.

Stavo malissimo, non lo nego. Anzi, ero veramente distrutto.

Continuavo a maledirmi per essermi fatto tutte quelle illusioni sul fatto che gli potessi piacere quando, in realtà, non solo era etero, ma aveva pure la ragazza.
Eppure non riuscivo a capire perché, se le cose stavano così, tutte quelle frasi su quanto il nostro legame fosse speciale, tutti quei sorrisi ogni volta che lo guardavo, tutte le volte che lo sorprendevo a fissarmi quando pensava che guardassi da un'altra parte e tutte quelle volte che cercava di sfiorarmi la mano "per sbaglio".
Perché si è comportato in questo modo, che non sembrava da semplice amico, se non poteva nutrire alcun interesse nei miei confronti?

"Ecco, ti ha illuso ed ora stai male di nuovo" mi diceva la solita voce nella testa, senza smettere di parlare.
Battei un pugno sul cuscino dicendomi che avevo già pianto abbastanza il giorno prima per poterlo fare di nuovo.

"È solo successo che ti sei interessato ad una persona che non potrà mai ricambiarti. Succede a tutti prima o poi" mi dicevo per restare calmo.
Eppure quelle parole non ebbero l'effetto desiderato. Anzi, mi fecero stare ancora peggio, se la cosa fosse stata possibile.

Potevo ripetermi che non era successo niente anche mille volte, ma delle semplici parole non avrebbero cambiato la situazione: avevo passato tutta la vita a cercare una ragazza che fosse in grado di farmi provare qualsiasi tipo di emozione, senza successo, ed avevo trovato tutto quello che cercavo in un ragazzo, che, però, non avrebbe mai potuto darmi quello che volevo.
E, soprattutto, mi ero fidato di qualcuno per la prima volta dopo quattro anni e questo qualcuno mi aveva già ferito due volte in due settimane.
Si dice che quando ti stai innamorando di una persona l'ultimo tentativo che fai sarà sempre il penultimo, ma...non pensavo che avesse senso provarci ancora, dopo quello che avevo scoperto.

L'ultimo tentativo, quindi, era iniziato quando quella domenica l'avevo perdonato per non essere venuto il giorno prima...se l'avesse fatto qualcun altro probabilmente non gli avrei nemmeno più parlato...

Ma lui era Jimin.

*******

Passai il resto della mattina a guardare il soffitto della mia camera. So bene che avrei dovuto tentare di distrarmi in qualsiasi modo, ma...non riuscivo a fare niente.
Non so se fosse normale che succedessero cose del genere dopo una delusione d'amore, visto che io non l'avevo mai provata ancora, ma avevo capito quanto fosse brutto.
Ed avevo capito, soprattutto, come si sono sentite le ragazze che, nel corso della mia vita, ho scaricato da un giorno all'altro senza nemmeno una spiegazione.

Fu proprio mentre stavo facendo quel pensiero che mi vibrò il telefono. Un messaggio di Jimin, che diceva: "Perché non ci sei oggi?", mi comparve davanti agli occhi.
"Ho la febbre" risposi mettendo il telefono sul comodino poco dopo.

Sinceramente, scrivermi con lui era l'ultima cosa che, in quel momento, avrei voluto fare.
Eppure il telefono vibrò di nuovo e non riuscii a fare a meno di guardare che cosa mi avesse risposto.

"Sarà stata la pioggia di ieri...meno male che, almeno, ti ho dato dei vestiti puliti. A proposito, comoda la mia felpa?" diceva il messaggio, con l'aggiunta di un'emoji piuttosto ambigua alla fine di esso.
Feci una faccia talmente confusa che penso che se qualcuno mi avesse visto in quel momento avrebbe pensato che stavo riflettendo sul senso della vita.
E, invece, stavo pensando al perché lui mi scrivesse quelle cose, parecchio criptiche, quando il giorno prima mi aveva presentato la sua ragazza.
In quel momento avrei solamente voluto leggere le sue chat con Namjoon, per capire se anche con lui usava questo tipo di messaggi con questo tipo di "tono". Perché se lo faceva voleva dire che ero io che pensavo ci provasse con me in ogni momento e, invece, stava solo facendo l'amico.

Un'idea si fece strada nella mia mente, ma, dopo quello che era successo anche con quella persona il giorno prima, non volevo sembrare invadente.
Così rimasi a pensare al da farsi, fino a quando il cuore non ebbe la meglio sulla testa e feci lo screen della conversazione, tagliando la foto in modo che non si vedesse il nome di Jimin, e la inviai su Instagram a Yoongi, scrivendogli inoltre: "Ciao Yoongi, scusa per il disturbo. Sei libero di non rispondermi se vuoi. Ma nel caso in cui volessi farlo...se un ragazzo ti scrivesse questo tu cosa penseresti?".

Aspettai più di qualche minuto per una risposta, e quando arrivò non mi sentii affatto meglio di prima.
"Ciao. Ehm, direi che questo ragazzo ci sta provando con me spudoratamente. Certo, se non avesse messo quell'emoji sarebbe fraintendibile, ma con quella...".

Io iniziai a scuotere la testa, chiedendomi cosa avesse Jimin nella sua, di testa, per "provarci", o così sembrava (e non solo a me), con me mentre era fidanzato.

"Grazie per il tuo parere, anche se mi ha incasinato ancora di più" risposi a Yoongi andando a cercare qualcosa da mangiare in frigo.
"Il messaggio è di Jimin, vero?" mi vidi rispondere mentre mangiavo la mia porzione di riso.
"Sì...".
"Fammi capire: ti ho incasinato perché a lui piaci mentre a te lui non piace?".

Meditai a lungo sul fatto di non raccontargli tutta la verità...ma, dopo un po', mi dissi che non potevo ancora raccontare questa cosa a nessun altro, anche perché Jin mi avrebbe insultato e Tae non avrebbe capito tutta la situazione.

"È il contrario. A me lui piace, ma io non piaccio a lui. Altrimenti ieri non mi avrebbe presentato la sua ragazza..." gli risposi allora cercando di raccontargli, nello stesso tempo, meno particolari possibili. Era pur sempre il Yoongi che sapeva tutto su di me sebbene non sapessi come, dopotutto.
"Stai scherzando, spero. A lui tu piaci sicuramente. Ti guarda come se fossi il suo intero mondo, Jungkook. Quello ambiguo, nella situazione, mi sembravi tu".

Sbarrai gli occhi non appena lessi la prima parte del messaggio. Ma poi mi concentrai sulla seconda, chiedendomi cosa intendesse.
"Come faccio a piacergli se ha la ragazza, scusa? Poi, cosa intendi con il fatto che "sono ambiguo"?".
"E chi lo dice che non può piacerti una persona anche se sei fidanzato con un'altra? E, se il problema è che tu sei un ragazzo e lui ha una fidanzata, stai tranquillo: io avevo capito che era bisessuale non appena l'ho visto.
Intendo che, ogni volta che vi vedevo insieme, da parte di Jimin vedevo che stava nascendo qualcosa, mentre dalla tua non riuscivo a vedere niente. Sarà perché sei parecchio bravo a nascondere le tue emozioni in pubblico...".

In quel momento mi resi conto che non mi era passato nemmeno per l'anticamera del cervello che Jimin potesse essere bisessuale. Iniziai a chiedermi come Yoongi avesse fatto a capirlo subito quando io, se non me l'avesse detto lui, non l'avrei mai capito.
E, poi, mi concentrai sulla risposta che aveva dato alla mia domanda. Come si poteva non vedere il fatto che ero pazzo di Jimin? Mi sembrava che fosse così evidente...

"In realtà, Jimin è la prima persona che mi sta facendo provare qualcosa. Non capisco perché non si veda neanche un minimo".
Posai il telefono sul tavolo per qualche minuto mentre sparecchiavo la tavola, riprendendolo dopo essermi lavato ed asciugato le mani ed andando a risedermi sul letto.

"Probabilmente perché pensi che mostrare i tuoi sentimenti apertamente ti faccia sentire debole".

Riflettei a lungo su quella risposta, chiedendomi se potesse essere veramente così. Solo dopo qualche minuto mi resi conto che quella poteva benissimo essere la realtà. Anzi, probabilmente lo era. Solo che non lo volevo ammettere perché pensavo di star tornando il ragazzo di prima...

"O forse non sei pronto a dire al mondo che ti piace un ragazzo..." aggiunse Yoongi dopo qualche minuto vedendo che non accennavo a rispondergli.
Realizzai che anche quella di far sapere a tutti che mi piaceva Jimin era una paura abbastanza grande.
Non perché non volessi ammetterlo, ma perché, così facendo, la mia vita sarebbe cambiata. Mormorii, sussurri, sguardi strani...così sarebbe diventata, come quella di Yoongi.

"Credo che tu abbia ragione".
"Su quale delle due?".
"Entrambe" gli risposi chiudendo il telefono e considerando la conversazione conclusa.
Dopodichè mi distesi di nuovo, appoggiando la testa sul cuscino e mettendomi le mani sopra gli occhi. 

Solamente una cosa mi balenava nella mente: se Yoongi aveva avuto il coraggio di vivere una vita dove spesso veniva insultato e giudicato per poter essere se stesso, perché non ero in grado di farlo anche io?

•Destiny {Jikook}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora