JUNGKOOK
La sera di quello stesso giorno, visto che il giorno seguente sarebbe stato sabato e quindi non avrei avuto lezione all'università, non impostai la sveglia prima di andare a dormire.
Quel giorno, a differenza di molti altri, non sono uscito. Ma, sinceramente, non ne avevo alcuna voglia con tutto quello che era successo in quella settimana, partendo dall'incontro con Jimin arrivando al fatto che quello che era successo quattro anni prima mi era ritornato in mente, facendomi sprofondare in uno stadio di tristezza simile a quello avuto appena "l'incidente", come lo chiamano tutti, è successo.Rimasi sveglio per ore, chiedendomi perchè non avessi mai provato nessun sentimento, se non affetto, per qualsiasi ragazza con cui sono stato ed in quel momento, tutto ad un tratto, mi sentivo inspiegabilmente legato mentalmente a quel ragazzo.
Non che il problema fosse che era un ragazzo, ovviamente. Io non ero come Jin, anzi. Rispettavo moltissimo chiunque avesse il coraggio di ammettere la propria omosessualità, come aveva fatto Yoongi, solo che pensare a me in quel modo mi faceva...strano.
Nel senso, al fatto che non riuscivo a provare niente con nessuna ragazza mi ero sempre giustificato dicendo: "Semplicemente non è quella giusta", ma dopo quello che mi era successo in presenza di Jimin in quei pochi giorni mi sono reso conto di essermi preso la mia prima cotta. E che questa cotta era un ragazzo...
Solo in quel momento mi resi conto di una cosa: Jin non sarebbe mai dovuto venire a sapere di questa cosa, altrimenti mi avrebbe odiato con tutto se stesso. Non importava il fatto che ero uno dei suoi migliori amici, mi avrebbe deriso ed umiliato comunque, perchè, quando si trattava di questo argomento, lui era fatto così.
"E Taehyung?" mi chiesi dopo un po'. Sinceramente non sapevo ancora cosa ne avrebbe pensato lui, ma sicuramente credevo che sarebbe stato molto più comprensivo di Jin.
In mezzo a tutti questi pensieri, comunque, decisi anche che non avrei detto come mi sentivo a nessuno fino a quando non sarei stato sicuro che il sentimento fosse stato ricambiato oppure che, da parte mia, fosse veramente qualcosa di serio.
Fu con quest'ultima riflessione che i miei occhi decisero di chiudersi spontaneamente, facendomi sprofondare in un sonno molto più tranquillo di quello che pensavo di fare.*******
La mattina dopo, quando guardando l'orologio sul comodino vicino al letto mi accorsi che erano le 11.32, mi pentii di non aver messo la sveglia.
Quel giorno sarei dovuto andare a casa di mio padre per un pranzo insieme a tutta la "famiglia", ma considerando che dovevo essere lì due minuti prima di quando mi sono svegliato decisi che avrei scritto a mia sorella che ero ammalato e non potevo uscire di casa.Così, mi allungai sul comodino e presi il cellulare, sbloccandolo con il riconoscimento facciale senza leggere nemmeno uno dei tantissimi messaggi che mi apparivano sulle notifiche.
Andai subito nella chat con mia sorella, scrivendole che mi ero preso la febbre e quindi non sarei potuto venire al pranzo. Lei visualizzò all'istante, rispondendo poco dopo: "Almeno hai avvisato...".Visualizzai il suo messaggio e considerai la questione conclusa, così mi sedetti sul letto a gambe incrociate ed iniziai a leggere tutti gli altri messaggi ed a guardare le notifiche di Instagram.
Appurato che su Instagram non avevo nient'altro da guardare se non qualche post inviato da Tae (che me ne inviava durante tutte le ore del giorno e della notte), chiusi l'applicazione ed aprii quella di Whatsapp, facendo uno sbuffo quando vidi che dovevo leggere i messaggi di sette chat.
Il messaggio più recente era quello di mio padre, che, alle 10.21, dubitava della mia presenza al pranzo. "Ho già scritto a Joung" gli risposi rapidamente.
C'erano, poi, due messaggi da parte di Jin ed uno da parte di Tae, dove mi chiedevano la stessa cosa, ovvero quando avrei dato la festa nel mio nuovo appartamento, visto che due settimane prima mi avevano fatto promettere di farla. "Non lo so ancora" risposi ad entrambi.
Sul gruppo che avevamo in comune, invece, Jin aveva mandato una foto presa dal profilo Instagram di Lee-Ha, dove era seduta su una sedia con le gambe incrociate e l'aria sensuale, scrivendo poco dopo: "Allora, le hai scritto?".
Io scrissi dapprima un: "No", ma, poi, sapendo che il ragazzo avrebbe fatto storie visto che "era la più carina del nostro corso" inviai un secondo messaggio, che diceva: "Non ancora".
Il problema, però, era che non avevo alcuna intenzione di scriverle. Ma questo lo dovevo sapere solo io. O, meglio, solo io dovevo sapere il perchè per il momento.
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•Destiny {Jikook}•
Fiksi PenggemarCOMPLETATA "Sei troppo interessante per lasciarti perdere". E, poi, questo ragazzo è comparso dal nulla e ha iniziato a farmi provare tutto quello che avrei sempre voluto. "In questi quattro anni ti è mai mancata la persona che eri prima?". "Ti meri...