JUNGKOOK
Qualche ora dopo l'invio di quel messaggio sentii il campanello della mia porta d'ingresso suonare.
Sapevo benissimo chi fosse mentre stavo andando ad aprire.
E, infatti, non sbagliai. Il volto angelico di Jimin mi comparve davanti, e non nego di aver fatto un sospiro di sollievo non appena lo ebbi visto.
Lui cercò di farmi un sorriso, sebbene chiunque avrebbe visto che la sua espressione era di tutto meno che felice."Ti avevo detto di venire solo quando saresti stato pronto" gli dissi dopo aver ricambiato il suo sorriso di circostanza.
"Infatti lo sono. E tu, invece?" mi rispose lui con la voce più stabile che gli avevo mai sentito usare.
"Cosa?" gli chiesi non riuscendo a capire.
"Sei pronto per lasciarmi parlare senza dire niente fino alla fine?" mi domandò in tono serio e determinato.Io rimasi un po' preso alla sprovvista da quelle parole, ma annuii e lo feci entrare in casa mia, dicendogli di sedersi dove preferiva.
Mi feci guidare da lui fino in camera mia, dove mi disse di sedermi sul letto mentre lui, invece, si sedette sulla sedia vicino alla scrivania, mettendosi i gomiti sulle ginocchia e guardandomi con aria molto seria.Rimase in silenzio per qualche secondo, quasi dandomi il tempo di scappare se avessi voluto, e poi iniziò a parlare.
"Mi hai sempre detto che nella nostra storia quello che è il più coraggioso perchè riesce a non scappare dai problemi sono io. Tu mi hai sempre reputato sicuro di quello che faccio. Ed è una cosa che ho notato subito. In realtà, è che io fingo di essere sicuro. Su di me, sul fatto che non ho paura che prima o poi ti allontanerai da me, su quello che scelgo e su quello che faccio.
La verità è che sono pieno di dubbi e di insicurezze, proprio come te.
Adesso ti starai chiedendo perchè ho fatto finta. Sinceramente, non lo so nemmeno io. O, meglio, lo so solo in parte. So che la mia più grande paura è quella di deludere la persone. Ma non tutte, solo quelle a cui tengo e di cui non riuscirei a sopportare la mancanza. Tipo te. Anzi, soprattutto te.
Pensavo che se mi fossi mostrato per come sono davvero ti avrei deluso, perchè tu hai bisogno di qualcuno che riesca a sostenerti...e non avrei potuto essere io se non mi fossi comportato come un punto fisso per te.
So che, in questo modo, probabilmente mi vedrai in modo diverso adesso. E so anche di non essere abbastanza per te, anche se tu magari pensi il contrario.
Non ti ho parlato del mio problema perchè volevo farti mantenere l'idea che ti eri fatto di me.
Speravo che facendo finta di niente e continuando a prendere le medicine sembrassi normale, non facendoti dubitare nemmeno per un momento che, ogni tanto, ero una persona completamente diversa.
Pensavo che se mi fossi mostrato veramente per come sono, ovvero un bipolare del cazzo che ha delle fasi depressive ogni due mesi o ogni qualvolta gli si dice che lo si ama, tu saresti scappato da me, e, inoltre, i miei muri difensivi sarebbero crollati...e non volevo seppellirti nelle mie macerie.
Ho fatto tutto questo perchè volevo solamente te, Jungkook. E credevo che facendo finta di essere quello che volevi tu sarebbe stato più facile averti".Lasciai passare qualche istante prima di rispondere, gli occhi lucidi per le parole che aveva detto.
"Non sarei mai scappato se mi avessi detto la verità fin da subito".
"Parliamoci chiaro: dal dolore che avevi dentro per la morte di tua madre sei scappato diventando un'altra persona. Credevo...che non avessi bisogno di un'altra doppia personalità nella tua vita".
Mi morsi le labbra per evitare da far uscire delle lacrime dai miei occhi, e poi dissi: "Non sei una doppia personalità".
"Si che lo sono..." mi rispose in tono triste.
"Ma io non lo sono più. Io ora sto bene" gli dissi io allora, cercando qualsiasi stratagemma per farlo restare con me.Lui fece una risata amara, mormorando poco dopo: "Ti ho mentito, ti ho ignorato per quasi una settimana e...ho un problema molto evidente. E non vuoi lasciarmi perdere comunque?".
"Come faccio a lasciarti perdere se le tue labbra sul mio collo sono la sensazione più bella che io abbia mai provato?" gli domandai io, scuotendo la testa perché non avrei mai creduto di provare una cosa talmente forte per una persona.Lui sbarrò gli occhi, alzandosi dalla sedia ed avvicinandosi a me all'istante.
Le sue labbra trovarono subito le mie, e finimmo distesi sul mio letto senza smettere di baciarci.
Qualche secondo dopo mi trovai seduto a cavalcioni sopra di lui, con le sue mani che toccavano la mia pelle sotto la mia maglietta.
Anche le mie mani erano nella sua stessa posizione, ed accennai a togliergli la maglia, chiedendogli con lo sguardo se aveva qualcosa in contrario con quello che stavo facendo."Sei sicuro che vuoi farlo adesso?" mi chiese lui in risposta con aria seria.
"Era quello che stavo per chiedere io a te, in realtà" gli risposi io in tono ironico.
"Io sono sicuro".Non gli risposi a parole perchè non aveva senso. Mi avventai sulle sue labbra, facendolo sedere per togliergli la maglietta, cosa che fece anche lui poco dopo con me.
Smisi di baciarlo per qualche secondo, iniziando a tracciare lentamente il contorno dei suoi addominali ben definiti con le dita.
Lui restò lì a guardarmi quasi rapito, fin quando iniziai a riempire di baci tutto il suo petto.
Pochi secondi dopo lui iniziò a togliermi i pantaloni quasi con foga, come se non riuscisse ad aspettare un secondo in più.
Un minuto dopo ci siamo spogliati a vicenda completamente, così io iniziai a prepararlo con le dita, avvicinando il mio membro dopo qualche minuto.
Iniziai a spingere lentamente, sapendo bene che quella era la sua prima volta con un ragazzo e quindi non volevo fargli male. Solo che qualche secondo dopo vidi una lacrima scorrergli sul viso.
"Vuoi fermarti?" gli chiesi preoccupato.
Lui fece un respiro dolorante, dicendomi poco dopo: "No, solo...puoi aspettare un attimo?".
Io annuii, sorridendogli sperando di rassicurarlo, e iniziando a dargli dei leggeri baci sul collo poco dopo.
Lui fece una sottospecie di risata, mormorando poco dopo: "Sono pronto".
Io gli diedi un ultimo bacio a stampo e poi iniziai a muovermi di nuovo.
Sentii dei mormorii di dolore per qualche altro secondo, ma, poi, essi si trasformarono in gemiti di piacere.
"J-Jungkook..." lo sentii ansimare dopo qualche secondo, mentre con le mani si aggrappava alle mie braccia.
Dopo qualche istante ansimai anche io dal piacere ed aumentai il ritmo, continuando a spingere fino a quando non venemmo entrambi.
Poi mi fermai ansimante, dandogli un ultimo bacio sulle labbra prima di buttarmi di lato sul letto."Sembra un po' la scena di un film" sussurrò Jimin dopo qualche secondo, posando la testa nell'incavo della mia spalla.
Io mi girai verso di lui sorridendo e gli risposi: "Non hai mai desiderato una scena da film come questa?".
Lui annuii, dicendomi poco dopo: "Basta che non vai via".
"E dove vuoi che vado?" gli chiesi io ridendo.
"Non lo so, ma, ti prego, resta con me".
"Sempre" gli dissi io dandogli un leggero bacio sulla fronte e stringendolo a me.
E poi restammo lì, abbracciati nel mio letto, senza dire nulla, perchè, con tutto quello che provavamo uno nei confronti dell'altro, le parole erano quasi inutili.SPAZIO AUTRICE:
Punto 1: mi scuso per questa scena smut che fa schifo, ma...a quanto pare non sono capace. Apprezzate il tentativo😂.
Punto 2: le parole che Jimin dice a Jungkook sono veramente importanti e significative per me, quindi trattatemele bene.E niente, buona Pasquetta!✌🏻
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•Destiny {Jikook}•
Fiksi PenggemarCOMPLETATA "Sei troppo interessante per lasciarti perdere". E, poi, questo ragazzo è comparso dal nulla e ha iniziato a farmi provare tutto quello che avrei sempre voluto. "In questi quattro anni ti è mai mancata la persona che eri prima?". "Ti meri...