JUNGKOOK
Nei successivi tre giorni il rapporto tra Tae e me tornò più o meno quello di prima che tutto quel casino succedesse.
In più, vederlo scherzare insieme a Yoongi come se non avessero mai litigato era meraviglioso.E, inoltre, vedevo benissimo gli occhi di quest'ultimo illuminarsi non appena Tae gli si avvicinava, segno che i suoi sentimenti per lui non fossero affatto finiti.
I sentimenti che mi sembravano finiti, invece, erano quelli di Tae nei miei confronti. O, almeno, questo facevano intuire tutti i toni tristi che usava ogni volta che il nome di Jimin veniva fuori in qualche conversazione.
E, sinceramente, speravo che fosse così, visto che i sentimenti di Tae non avrei mai potuto ricambiarli. Nemmeno se ci avessi provato con tutto me stesso. Proprio come è successo con tutte le ragazze con cui sono stato, prima dell'arrivo a Busan di Jimin.Per quanto riguarda come stavo io...avevo passato momenti migliori. In quelle notti ero riuscito a capire quali fossero le lacrime che facevano più male.
Immaginatevi la scena: siete distesi nel letto, con la mano sopra la bocca per non far rumore, cosa che vi da l'illusione di stare meno peggio, le lacrime che scorrono sulle vostre guance bagnando il cuscino. Il vostro cuore batte all'impazzata e non riuscite a smettere di pensare a quello che vi fa piangere. E, per finire, l'altra mano che si alterna tra petto e stomaco perchè fanno entrambi malissimo.Ecco, era quello che provavo ogni notte annusando il cuscino sperando di sentire ancora l'odore del profumo di Jimin.
E dopo tutti quei pianti riuscivo a chiedermi solamente una cosa: quelli che hanno paura d'innamorarsi l'hanno mai guardata negli occhi la paura di non innamorarsi più di nessun altro? Perché io la vedevo dritta davanti a me, come se fosse un palo con il quale mi scontrassi continuamente.
La cosa peggiore, però, era che non erano le notti il vero problema.
Il vero problema era che non riuscivo a far a meno di pensare a Jimin durante tutte le ore del giorno, fingendo un sorriso davanti a Yoongi e Tae, giusto per dare l'impressione che stavo meglio rispetto alla settimana prima.
Sfortunatamente, però, non stavo meglio per niente. Ero arrivato persino al punto che ogni volta che mi succedeva qualcosa, dalla più stupida alla più importante, pensavo: "Cavolo, questa la devo raccontare a Jimin"...solo dopo qualche secondo mi ricordavo che a lui non potevo più raccontare niente.Mi sentivo...come se mi mancasse un pezzo. E sapevo benissimo quale questo pezzo fosse, ma stavo facendo il possibile per mostrare che non fosse così.
Stavo facendo il possibile per farmi immaginare felice.
Peccato che nessuno dei miei due amici l'avrebbe bevuta a lungo...ed allora avrei dovuto dire come si sentivo veramente, ovvero uno schifo.
In quei giorni pensai anche a lungo a cosa avrei voluto dire a Jimin se soltanto ne avessi avuta l'occasione, rendendomi conto che, con tutte le cose che avrei voluto che sapesse, avrei potuto scriverci un poema.
Ma, ormai, mi ero già messo in testa l'idea che non avrei più potuto dirgli niente, così, se fosse successo realmente, ci sarei stato meno male. O, almeno, era quello che mi ripetevo fino alla nausea.C'era una cosa, però, che avrei voluto dirgli con tutto me stesso. E speravo, inutilmente, che gli arrivasse telepaticamente il mio messaggio. "Mi manchi" pensavo continuamente, infatti.
Peccato che glielo stavo dicendo con tutto il silenzio di cui ero capace e non a parole.*******
Circa una settimana dopo la mia riappacificazione con Tae, Jimin e Namjoon tornarono all'università. Lo stesso giorno.
Inutile dire che Jimin evitava il mio sguardo come se tra di noi non fosse mai successo niente, mentre notavo che Namjoon, ogni tanto, rivolgeva uno sguardo malinconico nella mia direzione.
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•Destiny {Jikook}•
FanfictionCOMPLETATA "Sei troppo interessante per lasciarti perdere". E, poi, questo ragazzo è comparso dal nulla e ha iniziato a farmi provare tutto quello che avrei sempre voluto. "In questi quattro anni ti è mai mancata la persona che eri prima?". "Ti meri...