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Martina

Da quando avevo litigato con Walter, non toccavo più il cellulare,e  sapevo che su di esso c'erano molti messaggi da parte di mia madre, sapeva già come l'avrei presa e ciò che sarebbe successo dopo. Ormai mi conosceva, non del tutto, ma sapeva molte cose. Un po' mi dispiaceva, ma era meglio sia per me che per lei allontanarsi per un po'. Speravo solo non le accadesse niente per colpa di mio padre.

-Martina, vuoi rispondere al telefono?- disse Walter entrando in cucina, col cellulare attaccato  all'orecchio, alzai un sopracciglio -perché dovrei?- chiesi, lui portò gli occhi al cielo -rispondi e basta.- disse per poi andarsene nuovamente. Nemmeno ricordavo dove lo avevo buttato quel coso, se fosse per me lo eliminerei dalla mia vita. Ma ormai si basa tutto su sta roba, e andando avanti così non so nemmeno che fine faremo. M alla fine le cose non sarebbero cambiate, siamo già morti, e nessuno lo ammette.

Andai in sala, dove c'era Walter che parlava ancora con qualcuno al cellulare, iniziai a cercare il mio telefono sopra le mensole e fra gli scaffali. Mi girai verso il moro, chiedendogli dove fosse il mio cellulare, sicura che lo avesse messo lui da qualche parte. Lui indicò una mensola in alto, sbuffai e inizia a pensare come potessi raggiungerla, senza far cadere nulla. Diego entrò in sala, si fermò a guardarmi, quasi divertito -che guardi?- chiesi alzando un sopracciglio -guardo te che non arrivi allo scaffale.- rise -fanculo.- borbottai allungandomi verso lo scaffale -dai sta ferma, faccio io.- disse allungando il braccio e con facilità prendendo il cellulare -tieni nana.- rise -vaffanculo.- risposi innervosita e allontanandomi per andare in camera mia.

Accesi il cellulare e vidi i messaggi e le chiamate perse da mia madre, le risposi dicendole che stavo bene, che con Walter grazie a Diego, era tutto sistemato, per me in quel momento era importante che stesse meglio lei, e che riniziasse a rifarsi una vita.

Uscì dalla stanza, mettendo il cellulare nella tasca. -ti sei incazzata nana?- chiese Diego ridendo assieme a Walter -stai zitta puttana.- dissi sedendomi fra Diego e Walter, Diego smise di ridere e mi fissò confuso da come lo avevo chiamato -come?- chiese, mentre Walter rideva, insolito da parte sua -hai sentito bene.- dissi facendo un sorrisetto soddisfatto -sei una puttana.- dissi ridendo anche io insieme all'altro che ormai aveva le lacrime, e mi faceva ancora più strano. Diego era ancora più confuso - te stai male.- disse divertito, alzai le spalle -sì, può essere.-

Fumo Da Solo|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora