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Dopo pochi minuti dalla mia scenata, la porta d'ingresso si chiuse, erano finalmente usciti. Non sapevo e nemmeno volevo sapere come avessero trovato questa casa, e nemmeno avrei voluto vederli. Avevo bisogno di stare lontano da loro, e loro avevano bisogno di stare lontano da me. Mi sembrava così assurdo che qualcuno continuasse a starmi dietro, nonostante fossi una seccatura, perché delle volte lo so anche io che sbaglio, che sono una rottura di cazzo che delle volte sarebbe meglio che stessi zitta, mi stupiva soprattutto il fatto che ci fosse ente che davvero mi voleva bene, o almeno io ci speravo. Sì, era una cosa stupida, sperare che le altre persone ti volessero bene, era davvero assurdo e non avrei dovuto sperarci. Ma so che sia Clemente che mia madre lo hanno fatto per il mio bene, quel bene che nemmeno io stessa so di volermi.

-Martina...- disse qualcuno con voce cauta alle mie spalle -meglio se non entri e rimani al tuo posto. Non mi interessano le tue scuse del cazzo.- dissi mentre spegnevo la sigaretta nel piccolo posacenere posto sul davanzale della finestra -Martina devi capire che non puoi andare avanti così, non è possibile! Tu ci tieni a lui, e lui ti ha dimostrato la stessa cosa, non capisco perché la stai facendo così tanto lunga.- disse ignorando la mia richiesta di silenzio.

Mi girai di scatto fissandola negli occhi, non sembrava né colpita e nemmeno preoccupata e questa cosa mi da fastidio -ti ho già detto che non voglio sentire alcun tipo di scusa.- dissi nuovamente -non sono scuse, è la realtà.- disse seria -la realtà?- dissi facendo una piccola risata -la realtà è che nessuno dei due ha bisogno di me, la realtà è che nemmeno io so che cazzo ci faccio su questa terra di merda. Circondata da persone che nemmeno sanno volermi bene ma dicono di volermene, da gente come te e l'altro che pensa di sapere quello che desidero, quando non hanno capito che l'unica cosa che voglio è starmene per i cazzi miei. E voi due dovreste smetterla di immischiarvi nella mia vita!- urlai, ormai la rabbia aveva preso il sopravvento e nemmeno facevo più caso a ciò che dicessi - se è questo che vuoi fare pure, a me non me ne frega un cazzo, io volevo solo che per una cazzo di volta, nella tua vita, fossi felice con qualcuno che ti ama.- disse -chi mi ama?!- urlai -chi? Una persona che scende da Milano per farmi delle scuse vuol dire che mi ama? Allora anche Fabio ti ama.- continuai -non mettere in mezzo la mia relazione con Fabio, non sai nulla di quello che tu pensi di sapere. E soprattutto se tu credi di farmi del male ti sbagli, così non mi allontanerai, non crederci.- rispose ferma, com'era sempre stata fino a quel momento -certo, come no, tutti sanno che se Fabio incomincerà nuovamente a girarti attorno, la prima cosa che farai sarà scopartelo!- urlai, lei sorrise ironica -se sei convinta che ciò mi possa fare del male, continua pure a ripeterlo, sappiamo bene entrambe qual è la verità.- disse alzando le spalle -che ho ragione.- continuai, lei alzò le spalle -come ti pare.- disse uscendo dalla mia stanza -fanculo!- urlai lanciando un piccolo quadretto posizionato su una delle mensole della stanza. Dovevo andarmene.

Fumo Da Solo|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora