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"E ti amo, ma prima balbettavo. Solo pensavo capissi gli sguardi, chiaro?"

Fumo Da Solo

Erano giorni silenziosi, nessuno parlava con me e nemmeno io con loro, infondo nemmeno mi interessava. Diego penso sia tornato a Milano, non ho idea di che fine avessero fatto lui e Walter dopo che sono usciti da questa casa, nemmeno mi interessa, ormai non mi importa più di nessuno, nemmeno di me stessa. Anche se onestamente non me n'è mai importato tanto.

Decisi di uscire, era insolito questo pensiero da parte mia, almeno in questi giorni, non avevo voglia di fare nulla eppure mi devo spingere a fare qualcosa o il costante  pensiero di Diego ritorna sempre a galla. Mia madre mi guarda uscire, non apre bocca e nemmeno avrebbe dovuto, non c'era motivo per farlo no? Chiudo la porta alle mie spalle, il grosso cane dal pelo chiaro mi si avvicina scodinzolando -ciao Teodoro.- sorrisi consapevole che anche se l'animale non mi potesse rispondere aveva inteso in pieno quello che gli avevo detto, accarezzai la testa del cane e uscì dal cancelletto rosso. Infilai le mani nelle tasche della felpa e portai alle labbra una sigaretta per poi accenderla. 

Camminavo nella speranza di trovare un posto, abbastanza lontano da quella casa, dove potessi vedere altre cose, dove potessi anche stare tranquilla. Non mi interessava quanto lontano fosse, basta che mi desse pace. Trovai una panchina, stanca di continuare a cercare mi sedetti su di essa e buttai la sigaretta ormai finita. Diedi un'occhiata in giro, non c'era molta gente, se non anziani e genitori che accompagnavano i figli al parco in centro. Nulla di interessante, come al solito, sbuffai pesantemente e mi portai una mano al volto, annoiata. Cosa potevo fare? -Martina.- disse una voce alle mie spalle, mi alzai di scatto e mi girai, trovandomi nuovamente quei occhi scuri scontrarsi coi miei. -ma che cazzo fai? Mi segui?!- dissi sorpresa di incontrarlo anche lì - a dir la verità è per puro caso.- disse alzando le spalle, sorrisi ironicamente e alzai gli occhi al cielo -certo, per caso.- dissi  per poi tornarmi a sedere. Lui si sedette affianco a me. Prese un grosso respiro e qualcosa iniziò a prendere il sopravvento alla bocca dello stomaco. Non capito cosa mi stesse succedendo, ma la sua presenza qua vicino mi stava mandando in tilt.

-non ti sei portato anche l'altro?- domandai -no.- rispose -non vuole venire, si è incazzato con me per quella storia.- continuò -per l'altro giorno?- domandai -sì, perché dice che adesso, per colpa mia, tu non vuoi più vederlo.- rispose, sorrisi ironicamente -e ha anche ragione.- dissi, lui mi guardò scocciato -Martina sii seria. Per qualsiasi cosa ti abbia fatto, davvero, mi dispiace.- disse rammaricato, lo potevo sentire dal suo tono e si poteva vedere dai suoi occhi. Rimasi in silenzio, attendendo che dicesse altro. -sai, a volte si pensa di conoscere una persona, e delle volte le emozioni negative per qualche strano motivo prendono il sopravvento facendoti perdere quella persona, e magari solo lì ti accorgi di quant'è importante.- disse, lo guardai -e pensi che con queste parole sia tutto tornato come prima?- dissi alzando un sopracciglio -non pretendo niente del genere, voglio solo che tu mi stia a sentire e poi prenda la tua decisione, per un solo istante, puoi dimenticare ciò che è successo e pensare a ciò che vuoi davvero?- domandò, alzai le spalle e distolsi lo sguardo e lui riprese a parlare -Martina, sembrerà stupido, ma è così alla fine.  Mi sono reso conto solo qualche giorno dopo che tu non eri con me, di quanto io ormai sia perso di te.- disse e mi girai di scatto -no, Diego, no.- dissi alzandomi in piedi e lui mi guardò come se stessi scomparendo sotto ai suoi occhi -non puoi esserti innamorato di me. Cosa posso mai darti? Mille problemi, mille ansie e paranoie, troppe stronzate. Tu sei speciale, lo ammetto, nonostante tutto. Sei speciale Diego, e non voglio che tu perda il tuo tempo dietro di me.- dissi avvicinandomi lentamente dopo.

-immagino che  ti sembrerà strano, ma è così, non posso farci niente. Non mi interessa quello che combinerai, dei tuoi problemi. Voglio solo provarci, una solo opportunità, lasciati andare.- disse, guardandomi speranzoso. Vorrei davvero lasciarmi andare, ma non voglio che soffra. -non voglio che tu stia male...- ammisi -ma tu lo vorresti?- domandò, annuì quasi in modo impercettibile, eppure lui se ne accorse -e allora lascia fare a me, fatti amare.- disse avvicinandosi sempre di più al mio volto, mi accarezzò dolcemente, le sue labbra sfiorarono le mie -lo farai?- domandò speranzoso sorrisi -sì.- risposi e lui fece finalmente congiungere le nostre labbra in un bacio desiderato, aspettato.







Siamo arrivati alla fine! Spero che questa storia vi sia piaciuta. E onestamente mi sembra quasi un impossibile averla finita, eppure è così. Vi prometto che presto avrete molte novità, non so di che tipo ma spero vi piacciano comunque. Nel frattempo però potete ancora seguirmi nelle altre storie che trovate nel mio profilo. Ci becchiamo lì, vi voglio bene. 

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