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-si, va bene... Non ti preoccupare, ma è grave?- mi morsi il labbro - ah meno male... Si, adesso vedo... Non ti preoccupare, a dopo- continuai per poi chiudere la telefonata. Sbuffai portando le mani sui fianchi, iniziandomi a chiedere come avrei dovuto fare per raggiungere Vimercate, mi chiedevo spesso perché in qualsiasi posto lei andasse dovesse stare sempre chissà dove. 

-qualcosa non va?- domandò Diego entrando nella sala -problemi miei.- dissi prendendo il cellulare -c'è qualcosa che posso fare?- domandò, lo guardai, poteva sempre essere d'aiuto -sì, ho bisogno che qualcuno mi porti a Vimercate.- risposi, lui ci pensò su per qualche istante e annuì -va bene, inizia a prepararti, tra poco vengono a prenderci.- disse -ma chi?- domandai -non ti preoccupare.- sorrise, lo guardai confusa, ma alzai le spalle e decisi per una volta di fidarmi di Diego.

[...]

-quindi?- domandai -perfetto, Mario è arrivato.- disse guardando il cellulare, sorrisi -bastava dire che era lui.- dissi prendendo le chiavi di casa e uscendo seguita da lui. Uscimmo dal palazzo, e mi guardai attorno, finché Diego non mi prese per il braccio trascinandomi verso una macchina che non avevo notato a prima vista, entrammo e mi sedetti nei sedili posteriori, sorridendo -ciao piccina, tutto bene?- domandò Mario guardandomi dallo specchietto retrovisore -tutto bene.- risposi mentre entrava in autostrada verso la Brianza. Diego rimase in silenzio per tutto il viaggio, annuendo e rispondendo soltanto a sillabe nonostante cercassimo di creare una situazione abbastanza tranquilla per tutti, nonostante l'ansia che mi perseguitava da quando mia mamma mi aveva chiamato dicendomi che dovevo assolutamente andare da lei, era insolita questa cosa, non era mai successo che lei chiedesse qualcosa con tanta urgenza. 

-manca tanto?- chiesi davanti a noi si mostrava l'autostrada per l'uscita di Vimercate -no, anzi.- sorrise il moro mentre svoltava verso quest'ultima, rimasi in silenzio mentre attendevo gli ultimi chilometri che separavano me dalla villa bianca di mio zio Emiliano.

[...]

Mario si fermò esattamente davanti alla grande villa, la guardai e guardai i ragazzi -che fai, non scendi?- chiese Mario, alzai le spalle e aprì la portiera -aspetta, vengo con te.- disse Diego slacciando velocemente la cintura e aprendo la portiera. Scendemmo assieme a suonai il campanello. Il primo cancello di ferro venne aperto da uno scatto di ferro, lo sorpassammo e ci avvicinammo alla porta blindata. Che ci venne aperta da Emiliano -ciao zio.- dissi sorridendo, lui sorrise -ciao Marti.- rispose spostandosi di lato per farci entrare -piacere, Diego.- disse allungandogli la mano in modo amichevole, mio zio lo guardò attentamente e poi sorrise -Emiliano.- rispose stringendogli la mano.

Andammo in sala, dove stavano mia madre e la piccola Perla che giocavano assieme, ricordai per qualche istante quei momenti in cui lo faceva anche con me. Nonostante poi, la distanza di età non fosse così tanta. -mamma.- dissi lei si girò e si alzò velocemente in piedi, facendo attenzione che la bambina continuasse a giocare con le costruzioni. -ciao.- sorrise quasi nervosa, si avvicinò a Diego, e lo guardò  -tu sei?- chiese -Diego.- rispose il moro porgendogli la mano, lei annuì e sorrise -Margherita.- rispose -ora mi ricordo di te.- rise riferendosi all'ultimo episodio che successe prima di andarsene -non abbiamo nemmeno fatto in tempo a presentarci.- continuò sorridendo mentre ci faceva sedere sul divano di pelle bianca.

-cosa devi dirmi mamma.- chiesi mentre Emiliano si sedette affianco a lei, posandole una mano sulla spalla -è una decisione che ho preso da poco, però è giusto anche dirtela.- disse -ho deciso di tornare giù, fortunatamente c'è ancora qualcuno che mi vuole bene  ed è disposto a farmi stare a casa sua finché non avrò abbastanza soldi per stare per conto mio.- disse -cosa?- la guardai confusa -Marti, è l'unica cosa che posso fare. Ti prometto che verrò spesso, qua ho te e anche Emi, non posso lasciarvi soli, ma non posso stare ancora qua.- disse -perché?- chiesi mentre Diego cercava di non farmi perdere la calma.

Come se ce ne fosse bisogno.

-ma che cosa vai a fare lì? Se sei qua c'era un motivo.- risposi ancora incredula -c'era appunto, ora non esiste più...- rispose -e poi è per recuperare quel po' di vita che mi è rimasta.- continuò -certo, partendo dal nulla.- dissi quasi divertita da quello che stava dicendo -c'è ancora qualcosa.- disse -qualcuno.- la corressi -anche se fosse, non è così, non c'è nessuno. Soltanto l'unica persona che c'è sempre stata in qualsiasi contesto, e te la conosci bene.- rispose continuando a guardarmi negli occhi -va bene, come ti pare.- dissi e mi alzai -buon viaggio.- risposi andandomene assieme a Diego.

Anche l'ultima persona che non mi aspettavo potesse lasciarmi lo sta facendo, sembrerà nulla, ma per me è tanto. Le volevo bene anche se non l'ho mai dimostrato nei suoi confronti, se non alcune volte. Faceva male perché avevo bisogno ancora di lei, anche se lei non lo sapeva.

Fumo Da Solo|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora