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«Perché stare da soli a volte, sì a volte, fa paura»

Che Male C'è- Pino Daniele

Diego
-ma ieri alla fine cosa le hai detto? - chiese Walter curioso - ciao anche a te- risi - si, si, come ti pare. Ma avanti, non è possibile che sei riuscito a convincerla - disse sorridendo il moro, risi e portai gli occhi al soffitto.

-le ho semplicemente detto ciò che dovevo dirle, era giusto- risposi - ma che palle, dai dimmi- disse - nulla di che, una canna- risposi infine, non era per cattiveria. Ma non capivo perché dovessi dirgli ciò che avevo detto a Martina, era una cosa tra di noi e così sarebbe rimasto.

-ho capito, non me lo vuoi dire- disse alzando entrambe le mani, e mi senti sollevato - ma quindi, che ne pensi? - chiese interessato - in che senso?-chiesi alzando un sopracciglio - beh...non so, visto che avete un carattere particolare entrambi- disse

Ma a che stava dicendo?

-no Walter, se pensi che mi possa piacere ti sbagli, non lo dico con nessun tipo di cattiveria... Semplicemente, che dopo tutto ciò che è successo, vorrei stare tranquillo - dissi, lui sorrise - avevi detto così anche l'ultima volta - rispose, iniziai a ridere dandogli una leggera spinta - ma smettila- risi assieme a lui.

Sul suo cellulare arrivò una chiamata, rispose senza pensarci due volte.
Dopo pochi secondi riattaccò e mi guardò - devo andare in studio- disse -perché? - chiesi, lui alzò le spalle - vengo con te? - chiesi e prima che potesse rispondere entrò Martina

-ehi. Succede qualcosa? - chiese notando Walter che si sistemava, lui annui - vado in studio, e comunque no Diego, stai a casa - sorris3

Ma perché.

Annuì lo salutammo ed uscì.

**
Martina

Diego una volta che Walter uscì, si lasciò andare sul divano sbuffando annoiato -che gioia - risi -mh, mi annoio- rise - ti annoi molto facilmente-risposi, il loro alzò le spalle - che ti va di fare allora? - chiese

-onestamente devo andare a prendere le sigarette, se vuoi venire, oppure boh, non ho idee- sorrisi -ma dai- disse - proponi tu qualcosa allora- dissi portando le mani sui fianchi, lui alzò le spalle - e poi parli di me- scossi la testa - io posso- rispose - ma la vuoi smettere- risposi divertita - avanti, visto che sei così pieno di idee, perché non proponi qualcosa? - proposi nuovamente -mh, facciamo che stai zitta? - disse, lo guardai male.

Lui scoppiò a ridere, ma che problemi aveva?

-e se invece facessimo che tu vai in giro a fare il tuo mestiere? - sorrisi avvicinandomi a lui, mi guardò confuso - ma si, quello sotto ai ponti- dissi come se la cosa fosse ovvia - vaffanculo- rispose fingendosi offeso, iniziai a ridere
-dai, levati- dissi spingendolo leggermente dal divano - non ci penso nemmeno-disse incrociando le braccia al petto, alzai le spalle e mi sedetti su di lui - levati- disse cercando di spingermi via, risi e scossi la testa - stronza- disse per poi tirarmi per un braccio verso di lui, calò il silenzio, ci fissammo come due stuipidi per un po'.

I suoi occhi avevano qualcosa di così magnetico, non avevano nulla di particolare, ma esprimevano tanto forse anche troppo. Mi piacevano i suoi occhioni.

Alzò lentamente il busto, rimasi ferma, incuriosita da ciò che voleva fare. Fece sfiorare le nostre labbra finché non le fece congiungere.







Scusate per il capitolo un po', boh, non mi piace. Ma giuro che era figo... Almeno per come lo avevo concepito :)


Fumo Da Solo|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora