New Orleans, Louisiana- Stati Uniti.
Quartier generale degli Hunter.
<<Devi mettere più potenza nei pugni O'Connor ! Tiri come una femminuccia>> sbraitò il mio allenatore.
<<Io sono una femmina, coglione>>risposi, ma caricai meglio e colpì il sacco da box, ancora e ancora.
Erano già due ore che Sam, il mio allenatore nonchè Hunter, mi allenava. Se così si poteva dire. Continuava a sbattere il mio culo sudato sul tappetino della sala, mi faceva correre sul tapis roulant e poi mi faceva colpire il sacco, per poi cominciare tutto d'accapo.
<<Ehi! >>richiamò unna voce dietro di noi.
Mi girai e vidi Nik, un altro Hunter e non meno importante mio amico, che ci salutava vicino alla porta.
<<Ehi Nik! >>lo salutai girandomi a metà.
In quel momento quel bastardo di Sam, mi colpì col sacco e caddi a terra.
Di faccia.
<<MA. CHE. CAZZO ! SAM! Io ti uccido mi sono fatta un male cane! >> sbraitai massaggiandomi il naso dolorante.
<<Una vera Hunter non si distrae mai >> replicò lui con un sorrisetto su quella faccia da schiaffi. Per essere un quarantenne con una moglie cazzuta e due figli piccoli, Sam restava il bambinone di casa.
Da dietro di me, gli altri cacciatori che si stavano allenando risero.
<<Sei uno Stronzo! Come fa a non ucciderti nel sonno tua moglie! >>
Sam sorrise, gli occhi severi si addolcirono, al pensiero della moglie.
<<La mia Tamara mi ama troppo per uccidermi... e soprattutto sono io la notte che le scaldo per bene il letto...se riesci a capirmi>> rise l'uomo
<<Sei un pervertito, Sam! >>dissi arrossendo
<<O'Connor, so che sei impegnata a pulire il pavimento con la tua faccia, ma il Capo ti cerca>>disse Nik.
Mi rialzai con un movimento fluido da terra. Lentamente mi avvicinai a Nik, sessuale e con un sorriso angelico stampato in faccia. Nik sorrise di rimando, lo sguardo languido mentre gli circondavo il collo. Nik si abbasso, data la mia statura lillipuzziana, arrivando a sfiorarmi le labbra e ... con una mossa da wrestler professionista lo scaraventai a terra.
<<Come hai detto Sam? Un VERO Hunter non si distrae mai? >> ghignai guardando la faccia stupita di Nik , mentre nella sala un coro applaudiva e inneggiava il mio nome. Mi inchinai e allungai una mano aiutando Nik ad alzarsi.
<<Cosa stavi dicendo prima? >>chiesi a Nik, mentre mi stringevo la coda di cavallo, che si era allentata.
<<Il Capo ti cercava>>ghignò Nik.
<<Cazzo! >>corsi fuori dalla porta e mi fiondai in corridoio, schivando diversi cacciatori che mi sorridevano curiosi.
<<Ciao Anika! >>mi salutò Debby, la segretaria del Capo, nonchè ex cacciatore.
<<Ciao Debby...Il Capo>>
<<Ti sta aspettando >>mi sorrise.
<<Grazie Debby>>risposi senza fiato.
La storia di Debby, era triste e anche abbastanza comune, era la migliore cacciatrice a quei tempi, ma durante una missione in Canada durante un'imboscata, Debby era rimasta ferita gravemente alle gambe, perdendone l'uso. Quei vampiri erano impazziti e se si fosse diretta in un altro modo la missione, Debby non sarebbe stata ferita e non ci sarebbero state tante vittime.
Le sorrisi ed entrai nell'ufficio.
<<Finalmente mi hai degnato della tua presenza O'Connor>> disse il Capo sbuffando
<<Mi scus... >>
<<Non ho bisogno delle tue scuse, siediti>>
Mi guardai intorno sperduta; l'intero ufficio era messo a soqquadro, moduli e fogli di ogni tipo occupavano l'intera scrivania. Il pavimento era pieno di cartacce e pile su pile di schede d'archivio. Le uniche sedie dell'ufficio erano la sedia imbottita del capo e una sedia di legno davanti alla scrivania, anche essa ricoperta di fogli.
<<Cosa cazzo stai aspettando ! Un invito scritto ! Siediti agente O'Connor>>
<<Si, subito>>dissi e mi sedetti sopra i fogli della sedia.
<<Allora, la situazione è questa O'Connor. Ci hanno segnalato diverse sparizioni in Ohio. Per la precisione del branco di MacRiever. >>
<<Lupi, Signore? Di questi casi non se ne occupano gli agenti Johnson e Williams ? >> domandai.
Il capo sospirò estraendo dalla pila traballante una cartellina. La presi e sfogliai alcuni fogli all'interno, soffermandomi su due foto. Una era la foto di una ragazza di circa la mia età, che entrava in una discoteca, la sua espressione era circospetta come se si sentisse osservata. La seconda era di un bambino di circa sette anni che giocava da solo in un cortile, alle spalle vi era un boschetto e si intravedeva da dietro un albero lì vicino l'ombra di un uomo.
Lessi con più attenzione i dettagli e alzai lo sguardo corrucciata.
<<Dov'è il resto? Non può essere tutto qui.>>
<<Si. E' quello che siamo riusciti a scoprire, e non è stato facile reperire quelli che abbiamo. Il branco MacRiever è famoso per la loro riservatezza. Non amano rivelare informazioni all'infuori del branco. Quel poco che abbiamo lo abbiamo ricevuto dalla madre di una delle vittime. >>
Chiusi la cartella.
<<Capo, la mia squadra non è al momento alla base. Vorrei il permesso di richiamarli alla base e partiremo subito per l'Ohio.>>
Il Capo annuì e mi alzai.
<<Agente O'Connor>> mi richiamò il capo.
<<I piani alti pensano che ci sia di mezzo l'IRP, voglio massima concentrazione. Non mi deludere>>
Annuì decisi ed uscì dalla stanza, chiudendo dietro di me la porta ed estrai il telefono dalla tasca e premetti il tasto di chiamata rapida.
Bastarono due squilli e una voce profonda rispose subito.
<<Preparati. Si va a caccia>>
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Dark Hunter ( Dark Paranormal. Vol 0 )
ParanormalAnika era una ragazza come tutte le altre; andava a scuola, aveva degli amici e stava per uscire con il ragazzo per il quale aveva una cotta mostruosa dall'inizio della scuola. Poi la sera del suo appuntamento... tutto il suo mondo le cadde addosso...