Non mi ero resa conto che fosse così tardi.
Eppure durante il viaggio di ritorno; vidi il cielo imbrunirsi, il solo tramontare dietro le ridenti colline e l'aria, che entrava dal mio finestrino, farsi più fredda.
<<Ci siamo >>disse Derek, mentre svoltava a sinistra, entrando nel territorio dei lupi. Imboccammo il viale, fino a fermarci davanti all'enorme cancello. Quando eravamo arrivati, questa mattina, non mi ero resa conto che ci fossero delle sentinelle a tallonare le mura della Fortezza MacRiever. Appena videro la macchina le sentinelle diedero il segnale e il cancello si aprì, come per magia.
Parcheggiammo la macchina vicino alla Casa del Branco e scendemmo dall'auto.
Varcate le porte percepì subito una certa tensione. Molti membri del branco; tra omega, gamma e qualche servitore umano, si fermarono sul posto. Ci osservarono sorpresi, vidi alcuni di loro sollevare il loro naso lupesco e annusare l'aria.
Derek, che in quel momento si trovava al mio fianco, si avvicinò ancora di più e mi passò un braccio sulle spalle, stringendomi ancora di più a sé e spingendomi gentilmente avanti.
Mossi alcuni passi avanti seguita da Layla e Ben che erano rimasti dietro di noi.
Intanto ai lati della grande stanza si era creato un corridoio di persone, gli sguardi bassi, ma felici. Al nostro passaggio, ogni lupo presente si inchinava, come se stesse passando la regina Elisabetta. Persino un bambino che era attaccato alle gambe della madre, saltellava felice, mentre mi indicava.
<<Cosa sta succedendo? Perché fanno così? >>sussurrai a Derek, senza pensare che con il loro udito fine, ogni lupo presente mi aveva sentita.
<<Non farci caso. Ti spiegherò tutto una volta soli, ma per ora occupiamoci di questa cosa>>
Sbuffai infastidita, ma cercai di ignorare i loro sguardi, fino a che Derek non mi condusse in un'altra ala. Superammo le cucine, la sala e ci inoltrammo sempre di più, alla fine arrivammo davanti ad una porta.
<<Layla, Ben. Da qui proseguiamo da soli>> proclamò Derek, Layla e Ben annuirono e tornarono ai loro doveri.
L'Alpha aprì la porta e scendemmo nei sotterranei della fortezza.
Scendemmo sempre più giù, percorrendo una stretta scala a chiocciola.
Era completamente diversa: lì sotto l'ambientazione non era moderna come il resto della casa. Sembrava bloccata nel tempo; si notavano i freddi mattoni di pietra antica, non c'erano finestre ne pertugi, ed una corda spessa percorreva l'intera scala.
Più a fondo si andava, più il buio ti avvolgeva, opprimente. I miei sensi erano sovraccaricati: sentivo i nostri passi e un gocciolio sinistro che risuonava tra le pareti. L'aria era pregna dell'odore di muffa e l'umidità di quel luogo rendeva difficile anche solo respirare.
Derek mi condusse, con una mano posata sul fianco, fino alla fine delle scale.
Scalino dopo scalino.
In tutto c'erano nove celle; sei delle quali, erano identiche. Tre di mattoni bianchi e una parete, quella davanti, era sbarrata ogni sbarra era poco distante l'una dall'altra. La porta anch'essa composta da sbarre aveva una serratura vecchio stile, vicino alla serratura un piccolo rettangolo, serviva a far passare il cibo. All'interno: un cumulo di paglia era posto in un angolo, che fungeva da giaciglio e lì vicino un secchio vuoto per i bisogni.
Le altre tre celle erano diverse.
Due di quelle erano abbellite come celle de lux (sicuramente per prigionieri politici). La struttura era identica, l'unica eccezione era il giaciglio, composta da una piccola brandina con cuscino e coperta pruriginosa e un cubicolo apposto del secchio.
Derek mi scortò nell'ultima cella.
Posta in fondo.
Il corridoio e le celle erano illuminate da delle piccole torce poste ai lati delle pareti.
Derek bussò diverse volte, fino a che Alan non ci aprì la porta.
<<Era ora>>disse Alan, appoggiandosi al muro.
La stanza dell'interrogatorio era illuminata da una luce a led. C'erano due sedie vicino alla porta da dove erano entrati e il nostro soldato dell'IRP era legato ad una sedia al centro della stanza.
Gli occhi dell'uomo erano pesti, il labbro inferiore era spaccato e sanguinante.
Freya era dietro di lui, mentre spostava il peso da un piede al altro.
<<Che diavolo è successo alla sua faccia, Alan ?! Non dovevate aspettarmi PRIMA di interrogarlo!>> dissi indicando il volto gonfio del soldato.
<<Non l'abbiamo interrogato>> disse Alan mettendosi a braccia conserte, rilassato.
<<Allora perché è ridotto così ? >>chiese Derek
<<Ehi amico, non guardare me. Non sono stato io, ma mi sono divertito a guardare>>
Io e Derek ci voltammo verso Freya che aveva stampato in faccia un'espressione di innocenza.
<<Cosa? Mi annoiavo !>>rispose imbronciata Freya avvicinandosi al soldato e abbracciandolo da dietro, come se nulla fosse.
<<Ti annoiavi e hai deciso di pestarlo? Non potevi giocare col telefono, come tutte le persone normali>>
<<No. Questo era più divertente>>ribatte Freya.
<<Per- per favore. Vi darò tutto, ma n-non lasciatemi con lei. Vi prego>> disse il soldato sussultando, mentre Freya passava le unghie affilate come rasoi, nel volto tumefatto del soldato.
<<Allora inizia a parlare>>dissi prendendo una delle sedie.
Scrittrice:
Ciao a tutti!
Come promesso ecco a voi il nuovo capitolo.
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate una stellina ed un commento.
Per chi se l'ho stesse chiedendo, l'altro mio libro "Dark Ghost" è stato cancellato o se preferite sospeso fino a nuovo ordine.
Voglio dedicarmi completamente a "Dark Hunter" così da dare un senso alla storia che ho in mente.
Detto questo, ci aggiorniamo presto per un nuovo capitolo.
Ciaoo... !
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Dark Hunter ( Dark Paranormal. Vol 0 )
ParanormalAnika era una ragazza come tutte le altre; andava a scuola, aveva degli amici e stava per uscire con il ragazzo per il quale aveva una cotta mostruosa dall'inizio della scuola. Poi la sera del suo appuntamento... tutto il suo mondo le cadde addosso...