Dalla cena di Capodanno sono passate poche settimane, e io non ho notizie sia di Nick che di Joe. Forse dovrei dire che è molto meglio, almeno posso pensare meglio a quale dei due voglio stare veramente. So che tra pochi giorni partono per l'Europa per il tour europeo mentre io sono venuta a conoscenza che partirò per firmare i miei libri. Non ero d'accordo su fare questi firmacopie, ma il mio editore ha insistito.
Chiamo Kevin per vederci da qualche parte. Ci diamo appuntamento da Starbucks alle quattro del pomeriggio. Arriviamo in contemporanea, ordiniamo e prendiamo posto.
‹Vuoi notizie sui miei fratelli immagino›
Una parte di me voleva sapere, ma l'altra no.
‹Volevo anche vedere il mio migliore amico› dico
Sorride. ‹Stanno bene tutti e due, non si parlano ancora se non sono particolarmente costretti›
‹Non sciogliete la band?›
‹No, perché dovremo scioglierla?›
Alzo le spalle. ‹Penso che per quello che era successo a Capodanno... ma meglio così, almeno non mi sentirò responsabile› dico
Bevo il mio caffè, poi cambio argomento passando a parlare del mio libro e sulle buone recensioni che ho ricevuto in questi giorni. Alcuni anche da loro fan, queste cose mi fa sentire veramente felice.
‹Sono contento, te lo meriti veramente. Hai faticato tanto per scriverlo e ci hai impiegato anche delle ore›
‹Chi la avrebbe mai detto che io avrei pubblicato un libro? Poi sui Jonas Brothers, che senza offesa, fino a mesi fa non sapevo manco chi foste›
‹Questo mi offende sai?›
‹Scusa, conoscervi è stata la più bella cosa che mi potesse succedere, mi sento diversa, come se fossi un'altra persona. Poi ho trovato un amico che considero come il mio secondo fratello›
‹Mi commuovi›
Lo spintono, ‹finiscila› dico, ‹e un cuore diviso in due›
‹Alla fine, cosa farai? Chi sceglierai tra i due?›
Nego con la testa, ‹non lo so, forse questi giorni fuori, lontani da loro mi possono servire ad aiutare a pensare con chi dei voglio stare›
‹Però prima dovresti parlarci›
‹Si, forse›
‹Partiamo domani mattina verso l'ora di pranzo, e questo...› mi consegna un biglietto, ‹...è il nostro albergo dove alloggiamo›
‹Grazie, magari ci faccio un salto› dico.
***
Alla fine, mi sono decisa ad andarci, ho chiesto di loro in reception ma non ci è stato bisogno di telefonare perché entrambi sono scesi prima. Faccio vari respiri e gli vado incontro. ‹Possiamo parlare tutte e tre insieme?› dico
Loro acconsentono e ci dirigiamo verso un bar vicino all'albergo, ordiniamo ognuno un caffè per uno, e per qualche minuto resto in silenzio a girare il mio caffè. Sono nervosa e agitata, non so bene come iniziare e cosa dirgli.
‹Di cosa dovevi parlarci?› dice Nick
Alzo lo sguardo dalla tazzina per guardali. ‹Voglio prendermi una pausa da tutti e due, vorrei che per un po' non mi cerchiate, vorrei stare sola e pensare a me stessa, a che cosa voglio veramente›
‹Capisco, io ti lascerò in pace fino a quando non ne hai bisogno› dice Nick
‹Anch'io, cercherò di starti lontano fino a quando ne hai bisogno› di Joe
‹Siete entrambi eccezionali, e fantastici. E mi dispiace avervi fatto litigare, eravate e siete meravigliosi insieme, avete un rapporto fraterno che io me lo sogno con mio fratello›
Loro si guardano, ‹dispiace anche noi di aver litigato, ma sono cose che capitano e di certo innamorarci della stessa ragazza non era nostra intenzione› dice Joe
‹Esattamente, non era nostra intenzione›
Guardo l'ora sul mio telefono, ‹io adesso devo andare a finire di preparare le mie valigie, stasera si parte per firmare il libro su di voi› faccio per alzarmi
Joe mi viene vicino afferrandomi le mani, ‹anche se non te l'ho mai detto perché sono stato l'ultimo a scoprirlo e non l'ho presa molto bene, e si lo ammetto ho sperato all'inizio che non andasse male...›
‹Immaginavo, grazie di essere sincero›
‹Ma adesso sono contento e orgoglioso del successo che sta avendo, e di essere stato io l'ispirazione del romanzo›
Sempre il solito modesto. ‹Grazie› dico.
Abbraccio entrambi prima di andare a casa mia per finire di preparare le valigie e passare l'ultima serata assieme alla mia migliore amica Steph, che poi non vedrò per altri mesi, forse.
Non avrei mai pensato di arrivare qua una volta finito il college. Mi sono laureata, ho inviato la domanda e il mio curriculum alla Jonas Entreprises così quasi per scommessa, tanto sapevo che non mi avrebbero mai preso. Invece ricevetti quella chiamata mentre ero di turno alla caffetteria, dove lavoravo da quando ho iniziato ad andare il college, e da quel momento in poi la mia vita è praticamente cambiata. In meglio. Ho visitato l'America più adesso che in 25 anni della mia vita. Ho conosciuto persone meravigliose, ho riso, pianto e sono cresciuta.
Ora inizia un altro capitolo della mia vita, questa volta sola, in giro non solo per l'America ma anche per altre parti del mondo.
Spero solo che questo sia solo l'inizio di una lunga e meravigliosa carriera.
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Strangers [Jonas Brothers]
Random* IN REVISIONE* Julia ha venticinque anni e si è appena laureata in Scienze della Comunicazione nell'università del New Jersey. Le viene data l'opportunità di essere la manager sostituta dei Jonas Brothers. * #1 #JoeJonas 9-02-2020, 11-06-2020 #3 #...