Strangers [Jonas Brothers]

Chapter 30.

Joe's pov

Non sono a casa mia ma a casa di una ragazza che ho conosciuto su Tinder. Ho scaricato l'app solo qualche settimana fa per diventirmi un pochino, niente di serio. Messaggio con quelle che mi interessano, ci vediamo fuori e poi andiamo a casa loro. Mai nella mia perché portarle nel mio letto significa che la cosa è abbastanza seria e non voglio questo.

La ragazza che ho visto ieri sta dormendo di lato, nuda. Il suo corpo è strepitoso, curve armoniose, seni sodi e tondi, e un bel fondoschiena. Ci sapeva fare a letto, sapeva come muoversi e come farsi desiderare. Per una notte non ho pensato a quello che volevo: non pensare a lei e al suo nuovo fidanzatino perfettino.

Me lo ero immaginato diverso il suo Sandy. Pensavo che fosse un nerd, laureato in ingegneria meccanica, con gli occhiali, invece è tutto il contrario. Quando si è presentato sulla porta in giacca e cravatta, valigia in una mano e la ventiquattrore nell'altra, ho subito pensato che per riconquistarla devo faticare molto. Questo però non è un problema perché a me piace la competizione.

Mi alzo dal letto prima che la ragazza si svegli e vado nel suo bagno per darmi una lavata. Devo vedermi con i miei fratelli.
Esco da casa alle dieci passate e raggiungo il luogo di incontro a mezza. Nick e Kevin ancora non sono arrivati, così entro e ordino un cappuccio con una fetta di torta. La barista mi sorride facendomi gli occhietti dolci mentre mi mette l'ordine sul bancone, le sorrido e vado a sedermi al tavolo.

Ho appena messo lo zucchero nel cappuccino quando vedo varcare la soglia Nick, seguito a ruota da Kevin. Dal loro sguardo sembra che ce la abbiano con me.

«Buongiorno» faccio

Si siedono di fronte a me, segno che devono rimproverarmi per qualcosa. Credo che ci sarà una bella litigata fraterna.

Ordinano due caffè.

«A che devo la vostra visita?»

«Perché ieri te ne sei andato da casa di Julia?»

«Avevo un appuntamento»

La barista di prima porta i due caffè al bar, e prima di andarsene, mi lancio un altro sguardo dolce, le sorrido un'altra volta.

«Non capisco perché devo darvi queste informazioni. Voi mi avete costretto a venire a quella riunione quando sapevate benissimo che non volevo andarci»

«Per il fidanzato di lei?»

«Non sapevo manco che c'era, ci siamo incontrato sulla porta»

«Comunque è un bravo ragazzo, quindi evita di fare lo stronzo»

Finisco la mia torta.

«Ecco perché volevate vedermi. Volevate pesuardarmi dal tentativo riconquista Julia»

«Joe, lo facciamo anche per te. Non iniziare una cosa che sai che potresti perdere»

Perdere? Escluso.

«Sono passati otto mesi, non può avermi dimenticato del tutto» dico

«So che ti piacciono le cose suicide, Joe, ma questa volta per favore lascia perdere. Julia è felice» fa Kevin

Ormai non li ascolto più. Sono deciso nel riconquistarla e nessuno potrà farmi cambiare idea.

«Noi ti abbiamo avvertito» dice alla fine Nick

«Grazie, ma so quello che faccio. E so che vincerò» dico. «Pagate voi vero?»

Kevin annuisce e si dirige verso la cassa, mentre io riporto la mia tazza al bancone. «Grazie della colazione» poi prendiamo strade diverse.