Dangerous

Capitolo 12

Allison Pov's

"Ok, siamo arrivati" dichiaro dopo mezz'ora di viaggio.
"Finalmente" sbuffa il ragazzo vicino a me.
Ian. Prima nella capanna, con lui ho sentito che potevo parlargli, che potevo fidarmi e che forse, infondo, non fosse una persona così spregevole.
Aveva capito che qualcosa del mio passato mi turbava, se solo sapesse non credo che mi parlerebbe più, ma forse sarebbe meglio.
Smetto di pensare a questo, troppe paranoie mi fanno venire il mal di testa.
"Siete tutti pronti?" Chiedo a tutti.
"Certo, facciamolo" risponde Tyler mentre tutti gli altri annuiscono.
"Perfetto, allora io vado. Voi fatevi trovare nella stanza, al piano di sopra, la prima a destra."

Tutti escono dalla macchina e per ultimi rimaniamo io e Ian.
Faccio per scendere anche io ma lui mi prende per un polso.
"Stai attenta. Se ti mette le mani addosso più di quanto tu gli permetta, chiamami subito." Nel suo sguardo leggo un pizzico di preoccupazione che a me fa sorridere come un'ebete.
"Tranquillo, me la cavo"
"Lo so, ma stai comunque attenta" ripete, io annuisco ed esco dall'auto, mentre lui si siede al posto del guidatore e parte dove gli ho indicato.

La casa è già stracolma di gente, il fumo e l'odore dell'erba inebriano le mie narici così come quello dell'alcol.
Ormai sono tutti ubriachi, berrei volentieri una birra ma devo essere completamente lucida per trovare Jason e fare quello che devo fare.
Mi addentro dentro la festa e cerco lo sguardo dei miei amici. Finalmente lo trovo, stanno salendo al piano di sopra, incontro i miei occhi con quelli di Chris e gli sorrido maligna, lei ricambia riprendendo il passo ed andando in camera.
Faccio girare ancora un po' il mio sguardo ed è lì che lo vedo, è seduto su uno dei divanetti con una ragazza mora seduta sulle sue gambe.
Mi avvicino a loro dando spallate a tutti quelli che mi intralciano il percorso, facendo cadere anche qualcuno di essi.

Arrivata mi piazzo davanti a lui ma mantenendo comunque una certa distanza.
Inizio a ballare in un modo un po' troppo provocante, lo faccio per attirare la sua attenzione così si avvicinerà a me ed il piano potrà cominciare.
Muovo i fianchi a tempo di musica, lentamente e sensualmente, faccio scorrere le mie mani su tutto il mio corpo per poi farli finire nei miei capelli. Continuo così fino a quando lui mi nota, mi fissa attentamente mentre io non smetto di fare quello che sto facendo, si morde il labbro per poi spostare quella ragazza dalle sue gambe e avvicinarsi a me.

Mi prende i fianchi da dietro facendomi scontrare contro il suo corpo, sento il suo respiro profondo sul mio collo mentre fa scendere le sue mani più in basso. A ogni suo tocco cresce la probabilità che io gli vomito addosso per il schifo che sento. Mi ricorda vagamente una delle persone che non vorrei che fossero nella mia mente, che vorrei solo dimenticare, che vorrei uccidere per aver partecipato... no, basta.

Mi giro verso di lui e gli prendo la faccia a coppa per poi avvicinarmi pericolosamente. Prendo una bustina da dentro la mia borsetta, gliela faccio muovere davanti gli occhi e lui annuisce con un sorrisino sghembo. Beh, facile.
Mi metto una pillola sulla lingua, la droga che ci ha dato Noah, ed infine lo bacio.
È un bacio selvaggio, troppo persino per me ma riesco comunque a infilargli la pastiglia in bocca, lui la ingoia e ricomincia a baciarmi con foga.

Dopo un po' mi stacco per prendere fiato, lui però sembra infastidito da questa cosa ma subito dopo inizia a ridere come uno scemo. A quanto pare la droga sta facendo il suo effetto.
Lo prendo per il colletto della maglia e lo trascino al piano di sopra, lui ride ancora. È troppo stordito per capire cosa stia succedendo e questo mi aiuta parecchio.
Noto che tutti ci stanno guardando, gli saluto con la mano ed un ghigno malizioso stampato in faccia per poi riprendere la mia strada.
Arrivati al piano di sopra lo butto sul letto e chiudo la porta a chiave.
I miei amici dovrebbero essere in bagno, aspettano solo il mio segnale.