Dangerous

Capitolo 38

Ian pov's

Sono due settimane, due fottute settimana da quando non vedo o sento Allison.
Chris dice che è normale, scompare quando qualcuno la sconvolge, ma non per scappare, ma per riprendersi, poiché alla fine lei ritorna sempre. Ma io penso che sia piuttosto grave, non si è più presentata gli ultimi due lunedì al Reo'x, quindi è ovvio che tutti noi ci preoccupiamo, non ha mai saltato una gara, specialmente quando ne aveva una contro Madison. Anche quest'ultima è rimasta piuttosto confusa dal fatto che Allison non sia venuta, dato che l'aveva sfidata proprio lei.

Però comunque Chris non mi ha voluto dire dove si trovasse, cosa fattibile visto quello che ho fatto, mi stupisco di come mi abbia parlato ancora.
Sto letteralmente impazzendo senza di lei, senza sapere come sta, senza poterle parlare.
Ed ora sono qui, sul pavimento di camera mia a svuotare una bottiglia di scotch, mentre rivivo i momenti riguardando le foto di lei sul mio telefono.
Sono uno stupido, un bastardo, un deficiente... come ho potuto non capire che intenzioni aveva Madison, perché sono stato così cieco?

Scorrendo tra la galleria, ne noto una particolare, con un ricordo che mi colpisce direttamente al petto.
Il nostro primo appuntamento.
Mi ricordo ancora quando volteggiava sotto la pioggia con le braccia aperte, bagnandosi così tutto il vestito. Era bellissima quella sera, più del solito. Solo in quel momento mi ero accorto di cosa avevo tra le mani, una persona con un gran cuore, così fragile che a solo una mossa sbagliata si poteva rompere, ed infatti è stato così.

Non sono più quello che ero da quando l'ho conosciuta, ma comunque mi fa ancora male quando parlo di lei, mi colpisce particolarmente. Mi ha lasciato...
Vorrei un ricordi di noi, da rivivere ogni volta che voglio, in continuazione senza mai fermarlo, solo per scordare tutto.
Quella parte che mostravo solo con lei, i sorrisi che mi dedicava, le sue risate, pensarla sempre, baciarla all'improvviso.... tutto questo è stato distrutto, da me, ovviamente.

Sono certo che quando ritornerà, non mi degnerà neanche di uno sguardo, di una parola, di un pensiero...
Io vorrei solo che lei mi chiamasse la mattina, raccontandomi come ha passato la serata, poiché io sarei sempre stato lì per lei, accettando ogni sua sfumatura, ogni difetto, tutto.

Non ero in me quando ho commesso quell'errore madornale, ero fatto, sicuramente per colpa di quella vipera della mia ex, ma credo che Allison questo non gli potrebbe importare di meno.

"Fratellone" qualcuno bussa alla mia porta, e senza aspettare una risposta entra lo stesso.
"Che cosa vuoi" mormoro con la testa china.
"Parlare" non rispondo, non alzo neanche il capo ma capisco comunque che si sta avvicinando, sedendosi poi accanto a me.
"Non ho nulla da dire"
"Io invece sì" fa con tono ovvio, dandomi una pacca sulla gamba distesa.

"Tu la ami" sgancia la bomba, annuendo convinta. All'improvviso alzo la testa in su, assimilando solo ora le se sue parole.
"Io...io non ne sono...capace" ammetto a lei e a me stesso, perché sì, è così. Non so donare amore oltre a quello che dono alla mia famiglia, quello è diverso. No, per amare serve passare più tempo con quella persona, mentre io e Allison non facciamo altro che litigare, un tira e molla continuo.

"Tutti ne sono capaci"
"No..." scuoto la testa "non è vero, non tutti"

"Ok, ora ascolta testa di cazzo, se non ti dai una mossa la perderai definitivamente, te ne rendi conto? Sì, hai sbagliato ma devi fargli capire che non eri in te, che la tua ex ti ha drogato e che poi si è avvicinata a te, non puoi più andare avanti così. Ubriacarti ogni santa notte, per poi piangere come un bambino"
"Ma io non piango"
"Anche io mettevo la musica alta per sopprimere le mie lacrime, ma credimi ora è inutile rimpiangere quello che hai fatto. Con Allison ci devi andare con cautela, falla rinnamorare un'altra volta di te, ma non esagerare, serve tempo per rimarginare le ferite, capisci?" Mi chiede con un tono supplichevole.