Capitolo 17

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È sera, sono in camera mia ad aspettare che vengano Chris e Charlotte a dormire da me.
Ho avvisato i miei e hanno detto che va bene, dopo quel discorso mi sembrano un po' più aperti con me e con quello che faccio, anche se non sanno tutto. Qualche settimana fa non avrebbero permesso che qualcun altro, oltre a Chris, di venire in casa nostra come se niente fosse, ed invece adesso mi hanno permesso di portare Charlotte ed in qualche caso anche i ragazzi, ovvero Tyler e Ian.
"Allison scendi, sono arrivate le tue amiche" grida dal piano di sotto mia madre. Mi affretto a scendere le scale e arrivo in soggiorno dove le mie due amiche mi stanno aspettando.
"Ragazze" annuncio "venite, andiamo di sopra" continuo ma mia madre fa una smorfia.
"Suvvia tesoro, voglio conoscere la tua nuova amica" dice riferendosi a Charlotte. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo, spero proprio che non scopra che è stata in un riformatorio minorile, sennò non la farà mai più entrare in casa.

Ci andiamo a sedere al tavolo, mia madre si siede proprio difronte alla mia amica mentre Chris mi affianca.
"Allora tesoro, ti chiami Charlotte vero?" Gli chiede mia madre dolcemente. Lei annuisce a disagio, dopo mi scuserò con lei.
"Qual'è il tuo cognome?" Chiede Michelle.
"Steward" risponde lei, mia madre deglutisce e fa un sorriso quasi amareggiato.

"Tu sei una del gruppo di ragazzi che hanno trasferito dal riformatorio minorile" afferma mia madre, Charlotte sobbalza per un attimo e abbassa la testa, mentre io fulmino mia madre con lo sguardo, Chris invece sembra preoccupata da tutto ciò.
"Mamma!" Tuono per ammonirla.

"Sì signora Davis sono una di quel gruppo, così come Tyler e Ian. Abbiamo fatto una cosa sbagliata e ce ne pentiamo amaramente, ma in tutto quel lasso di tempo che siamo stati in riformatorio, abbiamo capito che non dobbiamo commettere gli stessi errori. Capisco se comincerà a giudicarmi, a giudicarci, ma io non sono più quella persona che per un breve periodo si era persa, non sapendo chi fosse. Nessuno di noi lo è. Quindi se ora vuole che me ne vada, lo accetto." Io spalanco la bocca per le sue parole e così anche Chris, non ci ha mai detto queste cose, forse perché non glielo abbiamo mai chiesto, a nessuno di loro. Pensavamo che fosse un tasto dolente per toccarlo.

Charlotte fa per alzarsi ma mia madre le prende un polso. "Tesoro non ti giudico, non giudico nessuno di voi. Gli errori si commettono, credo che voi vi siate trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lo vedo nei tuoi occhi e l'ho visto anche nei loro che non fareste del male a una mosca." Le sorride comprensiva mentre la mia bocca e quella di Chris si spalancano ancora di più.
"Grazie" sussurra Char.

"Va bene mamma, noi andiamo di sopra" dichiaro alzandomi e prendendo le mie due amiche dai polsi, trascinandole di sopra.
"Vi preparo una crostata!" Urla mia madre dal fondo delle scale, correndo in cucina emozionata come un'adolescente in preda agli ormoni.

Entriamo in camera e sbatto la porta alle mie spalle, io e Chris ci mandiamo un occhiata e corriamo da Charlotte abbracciandola. Lei all'inizio è rigida, ma poi si calma avvolgendoci con le sue braccia, lasciandosi andare a qualche singhiozzo.
Restiamo in quella posizione per qualche minuto, poi ci stacchiamo e noto gli occhi di Char rossi per il pianto. Chris le raccoglie una lacrima con il pollice mentre io le sorrido calorosamente prendendole una mano e stringendola.

"Siamo qui con te, non ti lasceremo..." comincio "... puoi sfogarti con noi, non ti giudichiamo e non lo faremo mai" continua Chris.
"Grazie ragazze, siete la cosa migliore che mi sia mai capitata" sorride emozionata.
"Si va bene, ora basta che mi sta venendo il diabete" annuncio alzando le braccia al vento, loro due scoppiano a ridere.
"Ragazzee" sentiamo dire da dietro la porta, neanche un secondo di più però che essa viene spalancata con un piede da mia madre, con in mano una grande crostata.
Scoppiamo tutte a ridere.

"Allora Chris" inizio, dando il morso definitivo alla mia, ormai finita, fetta di crostata.
"Che succede fra te e Tyler?" Chiedo davvero curiosa. Lei è seduta sul letto e per poco non cade, in risposta però mi tira un cuscino.
"Eddai, vogliamo saperlo" cantilena Charlotte mentre si gira sulla sedia a rotelle, poi però si ferma di colpo mandandomi un'occhiata di intesa.
"Non succede niente ragazze" risponde cercando di restare seria, ma il suo sorriso da ebete la tradisce.
"Credevo che tu avessi una cotta per Dylan" affermo mentre Charlotte grida un "Non ci credo" sorpresa, quasi cadendo dalla sedia.

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