13. Non osare lasciarmi solo perchè lo vuole lui, okay?

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YOONGI

Non mentirò perchè non mi è solito farlo. Quindi vi dico, con tutta la verità che ho in corpo, che ho provato a togliermi dalla testa le parole di Jin, ascoltando anche Tae, ma, nonostante quanto ci provassi, ogni volta che chiudevo gli occhi la frase: "Sei l'ultima ruota del carro" iniziava a riempirmi la testa per ore.

E sapete perchè? Perchè era proprio così che mi sono sentito per tutta la vita, partendo da quando i miei genitori fecero di tutto per non accettare il fatto che fossi gay arrivando all'amicizia segreta con Tae.

Non appena le cose tra me e lui si erano chiarite tutto aveva avuto un "colore" diverso. Stavo così bene, con me stesso e con Tae, che tutti questi pensieri sul fatto di non essere minimamente quello che gli altri volevano che fossi, che erano anche il motivo dei miei silenzi e del fatto che ero un tipo solitario, sparirono come se non fossero mai esistiti.

Ma...quelle parole mi hanno fatto ricordare tutto quello da cui stavo cercando di scappare.

Già, mi fecero pensare al fatto che era vero che se Jimin non fosse mai arrivato a Busan io, probabilmente, sarei rimasto per sempre "l'amico segreto di Tae che aveva una cotta per lui". E chissà cosa sarebbe potuto succedere con i sentimenti di Tae per Jungkook se Jimin non si fosse mai trasferito...

Proprio in quel momento il mio telefono squillò, distraendomi da quei pensieri e facendomi allungare una mano fino al comodino per prenderlo.

"Pronto?" risposi in tono pigro, senza nemmeno aver guardato chi fosse il mittente di quella chiamata.
"Scusa se una mia chiamata ti annoia" rispose Tae in tono sarcastico, facendomi spuntare una risata quasi sincera sul volto.
"Non ho guardato chi mi ha chiamato. Secondo te, se avessi visto che eri tu, avrei risposto così?".
"Come stai oggi?" mi chiese lui dopo un po', evitando di rispondere alla mia domanda.
"Meglio" gli dissi in tono sereno, sebbene quella non fosse proprio la verità.

"Hai voglia di venire qui a vedere un film? Ti prego, ho bisogno di stare con te" mi rispose lui subito dopo, alleggerendomi un po' il cuore.
"Certo. Dammi mezz'ora, se non di meno".
"Grazie. A dopo. Ti amo".
"Ti amo anche io" gli risposi con sincerità, pensando a come, quando ero in sua compagnia o sentivo anche solo la sua voce, tutta la paura che provavo dentro di me se ne andava come per magia.

Dopo aver chiuso la chiamata mi diressi verso l'ingresso di casa, prendendo il cappotto posato sull'appendiabiti ed uscendo dalla porta poco dopo.
La chiusi dietro di me e presi un bel respiro, pronto per affrontare quel quarto d'ora di camminata.

Peccato che vidi qualcuno che mi fece bloccare sul posto.

"Andiamo da qualche parte?" mi chiese Jin in tono indagatore, posandosi con naturalezza sul muretto che contornava il giardino di casa mia.
"Ma perchè sei ovunque?" risposi dopo un po', guardandolo quasi con ribrezzo.
"Volevo parlarti".
"Direi che hai già fatto abbastanza" gli dissi con un pizzico di rabbia nella voce.
"Ma se non ho ancora fatto niente...se non, certo, magari farti assalire da qualche dubbio esistenziale" mi rispose in aria quasi divertita, facendomi serrare i pugni.

Non risposi nemmeno a quelle parole, iniziando, invece, a camminare e provando a sorpassare il suo corpo.
Ma, sfortunatamente, non fu così facile. Jin mi prese per un braccio un istante dopo che gli passai davanti, bloccandomi.

"Dove vai così di fretta?".
"Dal mio ragazzo. Quello che tu non avrai mai" gli risposi in tono deciso, strattonando il mio braccio per toglierlo dalla sua presa e riprendendo a camminare.

"Non ne sarei così sicuro e soprattutto non farei così tanto lo strafottente, Yoongi. A meno che tu non voglia che Tae soffra, ovviamente" mi rispose lui nel suo solito e fastidioso tono divertito, facendomi rifare la strada al contrario, arrivando fino ad un palmo dalla sua faccia.
"Che cazzo stai dicendo?" gli chiesi con rabbia, trattenendomi dal mettergli le mani addosso perchè sapevo che, se lui avesse risposto ai miei colpi, quello che sarebbe finito ridotto male sarei stato io.

"Sto dicendo che se tu non lo lasci io potrei fare in modo che gli capiti qualcosa...non di grave ovviamente, ma pur sempre qualcosa" mi rispose quasi con naturalezza, come se quello che stesse dicendo fosse normalissimo.
"Tu hai qualche problema serio..." mormorai scuotendo la testa ed allontanandomi da lui il più in fretta possibile.
"Può essere, ma tu l'avrai più serio di me se non fai quello che ti ho detto" sentii in lontananza, mentre continuavo a camminare ad una velocità assurda.

Fu solo quando arrivai davanti a casa di Tae che ripresi a respirare. Suonai il campanello, ritrovandomi davanti la faccia serena del mio ragazzo. Peccato che la sua espressione cambiò nel momento stesso in cui mi vide respirare affannosamente e con un'aria sconvolta addosso.
Mi trascinò dentro per un braccio, chiedendomi cosa aveva fatto "quel coglione", parole sue, questa volta.

Incredibile che, ormai, tutti i nostri problemi riguardassero Kim Seokjin, il ragazzo sparito nel nulla per più di sei mesi mesi...

"M-mi ha detto che ti farà del male se io non ti lascio" gli dissi in tono confuso, non sapendo se prendere quelle parole seriamente oppure no.
"Non mi farebbe del male. Non a me. Lo sta dicendo solo per farti spaventare e farti fare una cosa che, in realtà, non vorresti fare" mi rassicurò lui stringendomi nelle sue braccia.
Iniziò, poi, a "maledire" Jin con parole che non gli avevo ancora mai sentito usare.

"Non osare lasciarmi solo perchè lo vuole lui, intesi?" mi chiese, poi, in tono serio, puntandomi un dito addosso.
Io annuii leggermente con la testa, infilandomi di nuovo tra le sue braccia perchè erano l'unico luogo dove riuscivo ad essere felice e non pensare.

"Se restiamo insieme andrà tutto bene. Okay?" mi disse, poi, dandomi un bacio in fronte.
Io rimasi in silenzio, beandomi solamente di quel contatto per qualche minuto.

"Allora...per cosa avevi bisogno di me?" gli domandai dopo un po' in tono completamente diverso rispetto a quello usato nelle parole precedenti, ottenendo come risposta il fatto che lui mi trascinasse fino al divano e mi ci spingesse sopra, sedendosi vicino a me poco dopo.
Iniziò a guardarmi quasi rapito, giocando con una ciocca dei miei capelli, fino a quando non disse: "Ora ti mostro una cosa che Jin, e anche chiunque altro, non avrà mai da parte mia".

Io feci una faccia confusa, che venne subito rimpiazzata da una molto diversa non appena sentii le sue labbra sul collo, sulle labbra, sul petto...ovunque.
Nulla da dire, se non che a quel contatto e a quelle parole mi sentii davvero speciale.

•I chose you {Taegi/Namjin}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora