20. Promettimi solo che se smetterai di amarmi me lo dirai

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TAEHYUNG

"Ma che stai facendo?" chiesi in tono confuso a Yoongi, inclinando la testa per cercare di capire cosa diavolo stesse facendo nella mia cucina.
"Prendo da mangiare, ovviamente" mi rispose lui in tono quasi ovvio, rivolgendomi un sorrisetto divertito poco dopo.

Detto questo tornò in salotto dopo qualche secondo, sedendosi di nuovo vicino a me ed iniziando a mangiare l'ennesima scodella di gelato di quel giorno.
"D'ora in avanti i soldi per il gelato li sganci tu" mormorai in finto tono scocciato, incrociandomi le braccia al petto e facendo finta di essere offeso.
Lui mi guardò sbarrando gli occhi con una cucchiaiata di gelato ancora in bocca, rivolgendomi uno sguardo quasi furbo non appena deglutì.
"Per me va bene. Così almeno me lo posso prendere al gusto che mi piace" disse, poi, in tono scocciato, posando la scodella sul tavolo davanti al divano e tuffandosi sulle mie labbra poco dopo.

Io risposi al bacio praticamente all'istante, mettendogli una mano sulla nuca per avvicinarlo ancora di più a me.
Fu quando lui spostò la sua mano sulla mia già piuttosto evidente erezione da sopra i pantaloni che staccai le nostre labbra e gli dissi in tono sarcastico: "Ti vedo parecchio più sereno, eh?".

Dissi queste parole solo con l'intenzione di alleggerire un po' l'atmosfera e per farlo ridere, ma lui le prese nel modo sbagliato.
Si rabbuiò in volto, allontanandosi da me di più di qualche centimetro.

"N-non volevo dire qualcosa che ti potesse ferire..." mormorai dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante.
"Non l'hai fatto. Sono solo io che mi sono messo a pensare che la mia serenità è dovuta al, pare, temporaneo allontanamento di Jin dalle nostre vite. Non appena tornerà io sarò di nuovo il robot insicuro di sè che sono stato fino a due settimane fa" mi rispose in tono quasi malinconico, alzando lo sguardo verso di me.
E, lo giuro, in quello sguardo c'era tutto quello che provava in quel momento ma che non mi riusciva a dire...

"Ed anche se tornerà io sarò sempre qui con te, Yoongi" gli dissi in tono quasi rassicurante, mettendogli la mano sul braccio in fare di conforto.
"Non lo so...ho come l'impressione che un giorno ti stuferai di dover stare sempre qui a sostenermi perchè mi sento un inadeguato del cazzo...".

Io feci una faccia confusa, riavvicinandomi a lui ed iniziando ad accarezzargli una guancia con le dita della mano.

"Ti pare che potrei mai fare una cosa del genere?" gli chiesi dopo un po' in tono divertito.
Lui abbassò lo sguardo, cercando di scostare la mia mano dal suo viso.
"Dipende se io te lo lascio fare oppure no" disse più di qualche istante più tardi, rivolgendomi uno sguardo pieno di talmente tante emozioni negative che non riuscivo a non chiedermi come facesse a nasconderle così bene.

"Ehy, ora mi guardi e mi ascolti" gli ordinai in tono quasi autoritario non appena sentii le sue parole, prendendolo per un braccio e tirandolo, di nuovo, vicino a me.
"Non sei mai stato un ripiego. E non lo sarai mai. Mi sono innamorato di te nel momento stesso in cui, quando sono venuto a scusarmi per come ti avevo trattato a causa di Jimin e Jungkook, mi hai aperto la porta di casa e mi hai praticamente guardato con le lacrime agli occhi. E sai che c'è? C'è anche che credo che non riuscirò mai ad amare nessun altro oltre a te, Yoongi. Potrai lasciarmi, calpestare il mio cuore o passarci sopra con un autobus. Io amerò per sempre solamente te" confessai in tono sincero, sperando che, almeno quella volta, avesse avuto il coraggio di credermi.

La sua espressione rimase immutata per più di qualche istante, facendomi preoccupare già più di quanto lo ero fino a qualche secondo prima, ma, poi, si aprì nel sorriso che aspettavo di vedere da più di tre settimane.

"Non promettermi che sarà per sempre. Non lo merito. Promettimi solo che se smetterai di amarmi me lo dirai. Sinceramente mi basta questo" mormorò subito dopo in tono quasi...sereno.
Tono completamente inadatto alle parole che erano appena uscite dalla sua bocca.

"Perchè mi stai dicendo queste parole?".
"Perchè quello prima di te, di cui non oso nemmeno più pronunciare il nome visto lo schifo che mi fa, non l'ha saputo fare. Ed è da lui che io mi sento addosso la convinzione di essere solamente un peso per chiunque sia in mia compagnia" mi rispose in tono amaro, facendo un sospiro subito dopo.

"Hai voglia di spiegarmelo?" gli chiesi in tono comprensivo, consentendogli di posare la testa nell'incavo del mio collo.
Lui annuì rapidamente, posando la testa nel luogo dove gli avevo fatto spazio.
"Avevo diciotto anni e mi ero appena accettato sul serio. All'improvviso nella mia classe arriva questo ragazzo, che già dal primo giorno ha affermato di essere gay e che non gli fregava minimamente niente di cosa avrebbe potuto dire tutta la scuola. Si interessò quasi subito a me...o, meglio, lo fece non appena gli rivelai che anche io ero gay.
Mi innamorai per la prima volta, con lui. E, come si può ben intuire, fu anche la mia prima volta in ambito sessuale.
Ero felice, come non lo ero mai stato in vita mia. Ma, poi, lui si allontanò visibilmente da me sotto tutti gli aspetti se non quello fisico.
Solo che, accecato com'ero dal fatto che credevo che sarebbe stato l'unico con cui sarei stato per tutta la vita, feci finta di non vedere tutto questo, dicendomi che era soltanto un suo periodo no.
Peccato che qualche mese dopo scoprii la verità: lui aveva una relazione con un altro dal momento stesso in cui si era distaccato da me, ma, visto che questo altro non voleva ancora spingersi "oltre" dal punto di vista fisico, veniva da me per, come dire, calmare gli ormoni.
E chiaramente nemmeno questo altro lo sapeva.
Fu da quel momento che iniziai a sentirmi insicuro con chiunque...ed ecco perchè ora sono insicuro con te".

Continuai ad accarezzargli i capelli anche dopo la fine delle sue parole, pensando, dentro di me, che la paura che aveva, che si era attutita non appena ci eravamo messi insieme, era ritornata fuori a causa delle parole di Jin.

"Ti prometto che se mai smetterò di amarti, cosa che non credo succederà però, te lo dirò e non farò degli stupidi giochetti.
Nessun essere umano ti merita, Yoongi. Sei troppo per qualsiasi persona.
Ricordatelo, per favore" gli dissi dopo un po', maledicendo nella mia testa chiunque fosse "quel ragazzo" che l'aveva fatto sprofondare nell'insicurezza e nella paura di non essere abbastanza.

Perchè di non sentirsi abbastanza ne sapevo più di qualcosa...e sapevo benissimo, anche, quanto straziante fosse...

•I chose you {Taegi/Namjin}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora