SEOKJIN
Una settimana dopo ero praticamente diventato "amico" di tutti gli ospiti della casa di riposo. Praticamente come Namjoon.
Mi ero rilassato visibilmente da quando avevo iniziato a fare volontariato in quel luogo, forse perchè ero riuscito a riprendere un rapporto decente con mio nonno dopo che mio padre me l'aveva impedito per più di quindici anni...
Eppure questo non bastava per odiare meno me stesso più di quanto già mi odiassi...
Mi odiavo per tutto: il fatto che avevo mollato gli studi al terzo anno, il fatto che non ero stato capace di ammettere fin dall'inizio che mi piacevano i ragazzi e come stavo trattando Tae e Yoongi nonostante non meritassero niente di quello che stavo facendo.
Ma, d'altra parte, credevo che avere Tae significasse automaticamente smettere di odiarmi...ed era una cosa che mi serviva fare ancora più di respirare.Stavo pensando a questo quando sentii Doyoung chiamarmi, dicendomi di aiutarlo a battere mio nonno a scacchi.
Io mi avvicinai a loro con aria quasi divertita, confessando all'amico di mio nonno che non ero molto bravo in quel gioco."Dio, Choi, tuo nipote è bravo solo a prendere pugni in faccia, allora" rispose Doyoung in tono sarcastico, facendomi fare una risata genuina.
Ormai prendermi in giro per come mi ero presentato il primo giorno di volontariato era diventata una cosa quasi naturale per tutti gli anziani presenti in quelle mura. Ma io non mi arrabbiavo, anzi. La prendevo sul ridere.
"Doyoung, smettila di prendere in giro mio nipote. Solo io posso. Poi, guardalo, deve essere un ragazzo d'oro" gli rispose mio nonno puntandogli un dito addosso con aria divertita.
Guardò, poi, verso di me con un sorriso dipinto in faccia, causando dentro di me una sensazione di vergogna senza precedenti.
Tutto perchè non ero affatto il "ragazzo d'oro" che mio nonno pensava io fossi...nemmeno lontanamente.Gli rivolsi un sorriso di circostanza, dicendo che sarei dovuto andare da Nam poco dopo. Feci tutto questo solo perchè sarei riuscito a sostenere il suo sguardo quasi fiero per non più di tre secondi.
Non appena arrivai dov'era seduto Nam mi sedetti accanto a lui, prendendo in mano una delle tante riviste vecchie di anni ed infilandoci lo sguardo dentro."Ma che fai? Devi guardare cosa fanno" mi disse Nam dopo un po', strappandomi la rivista dalle mani e rimettendola al mio posto, scavalcandomi con il braccio. Insomma: praticamente si è disteso su di me per mettere via una semplice rivista.
"Lo sai vero che sono tutti seduti a giocare? Non è che si stanno azzuffando" gli risposi in tono divertito, ottenendo come reazione una sua risata.
"Mi piace come ragioni qui dentro, Jin" disse dopo un po', allungando il collo per vedere cosa stessero facendo gli anziani presenti nella sala di fronte alla nostra.Fidatevi, ho cercato di non farlo. Ma non riuscivo a fare altro che concentrarmi sul "qui dentro". Tutto perchè sapevo benissimo anche io che dentro quella casa di riposo ero una persona completamente diversa rispetto a quella che ero fuori...
Rivolsi, poi, uno sguardo verso mio nonno, chiedendogli mentalmente scusa per non essere quello che voleva che fossi...
"Perchè avevi così tanta paura di incontrare di nuovo tuo nonno?" sentii dire alla mia destra dopo un po', pietrificandomi non appena Nam finì di dire quelle parole.
"Certo che gli affari tuoi non sai farteli tu, eh..." mormorai in tono quasi scocciato, sperando che così non avrei dovuto rispondere.Ma, sfortunatamente, non servì a niente. Il suo sguardo indagatore ma allo stesso tempo comprensivo mi ha fatto rivelare tutto...forse perchè pensavo che Nam fosse un ascoltatore piuttosto bravo.
"Mio padre ha sempre odiato mio nonno fin da quando ne ho memoria. Tutto perchè quest'ultimo ha tentato di ostacolare la "scalata al successo" di mio padre, cercando di convincerlo che imbrogliare ed ingannare la gente fosse sbagliato. Come è giusto che sia, insomma. Mi ha lasciato vederlo fino ai cinque anni...poi, quando si è accorto che ero molto più felice in presenza di mio nonno che in sua, ha dapprima smesso di portarmi da lui quella volta a settimana in cui andavo a trovarlo. E, poi, quando sono diventato più grande e chiedevo di vederlo...mi ha proibito di farlo. Prima della scorsa settimana non vedevo mio nonno da più di quindici anni. Non ho mai nemmeno potuto fargli sapere niente di me. Mio padre mi impediva anche quello.
E la cosa che mi fa più rabbia non è che odio mio padre per tutto questo, ma è che mio nonno vede ancora il ragazzino felice, gentile, onesto e buono che ero a cinque anni...quando, invece, sono l'esatto opposto".Nam rimase in silenzio per qualche secondo dopo le mie parole, probabilmente metabolizzando tutto quello che gli avevo detto.
"Tu ti odi, vero? Ecco perchè ti comporti così..." rispose dopo un po', senza nemmeno guardarmi in faccia.
"Così come?" gli domandai cercando di mantenere la mia voce il più stabile possibile sebbene dentro di me volessi solo scoppiare in lacrime.
"Da pazzo maniaco nei confronti di Tae e Yoongi. Lo fai perchè ti odi visto che non sei mai riuscito a compiacere tuo padre...fammi indovinare: pensi che avendo Tae tutto si risolverà, vero? Beh, indovina, non si risolverà proprio niente" disse in tono quasi indifferente, continuando ad evitare tutti i miei sguardi."Non ho bisogno che tu mi faccia da psicologo, Nam" gli risposi quasi sulla difensiva, chiedendomi come avesse fatto ad azzeccare esattamente come mi sentivo da mesi, se non da anni, in cinque minuti.
"Però direi che avresti bisogno di smetterla di minacciare le persone per sentirti un po' meglio con te stesso, no?".
Sapevo benissimo che quelle parole erano vere. E sapevo anche benissimo che lui le aveva dette sia per cercare di aiutarmi sia perchè così, forse, i suoi amici avrebbero potuto finalmente vivere la loro relazione in santa pace.
Ma...io non riuscivo a credere al fatto che avrei potuto smettere di odiare me stesso anche senza Tae.
Non lo so, è come se avessi proiettato sulla sua persona tutto quello che avrei sempre voluto essere, convincendomi che se avessi avuto lui io sarei diventato quella persona automaticamente.
Peccato che le cose non funzionino così..."Ed io direi che puoi anche evitare di commentare le mie scelte nella vita" gli risposi in tono seccato e quasi alterato, alzandomi e dirigendomi verso i bagni del piano inferiore, consapevole che lì non ci sarebbe stato nessuno.
Fu non appena arrivai davanti allo specchio del lavandino e mi aggrappai con le mani a quest'ultimo che mi permisi di piangere, pensando a quanto fossi sbagliato ed a quanto avrei dovuto faticare per diventare la persona che tutti si aspettavano io fossi...
SPAZIO AUTRICE:
I capitoli che vi sarebbero serviti per capire i ragionamenti contorti di Jin, per ora, sono finiti.
Dal prossimo ritorna a narrare Tae✌🏻.
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•I chose you {Taegi/Namjin}•
FanfictionCOMPLETATA SEQUEL DI DESTINY {JIKOOK} "Non promettermi che sarà per sempre. Promettimi solo che, se smetterai di amarmi, me lo dirai". "Ma gli altri non sono te, Tae". "Non dimenticherò mai tutto quello che ci siamo detti". "Ti ho scelto quando mi h...