TAEHYUNG
Già due giorni dopo essermi ritrovato Jin in casa ero completamente paralizzato dall'ansia dovuta al fatto che sentivo la necessità di dire a qualcuno cosa era successo e, soprattutto, in che condizioni lo avevo visto.
Ma, d'altro canto, non volevo assolutamente coinvolgere Yoongi nella questione quando era appena tornato a rilassarsi ed ad essere realmente felice e sereno.
In più, Jimin stava sprofondando in una nuova crisi depressiva...e non potevo assolutamente rubare del tempo a Jungkook per questa questione quando aveva qualcosa, o meglio qualcuno, di molto più importante di cui preoccuparsi.Fu per questo che chiamai l'altra persona che mi era rimasta, sapendo bene che a Nam, probabilmente, non interessava niente nè di tutta questa questione nè di quello che mi stava succedendo. Ma era una persona talmente tanto buona e tanto comprensiva che non lo dava mai a notare...
Era una persona meravigliosa, quasi a livello di Yoongi, questa era la verità.
Proprio in quel momento il campanello di casa mia suonò, facendomi avviare fino alla porta per aprirla.
"Ciao" disse Nam in tono quasi spento non appena aprendo la porta me lo ritrovai davanti.
"Ciao. Grazie per essere venuto praticamente di corsa" gli risposi con un sorriso di circostanza dipinto in volta.
"Prego, anche se non so, effettivamente, perchè sono venuto qui".
"Entra e lo saprai" gli dissi in tono quasi divertito, facendolo sedere sulla sedia in cucina che, ormai, era diventata dedicata agli ospiti."Quindi?" mi domandò dopo un po', notando che non riuscivo ad iniziare il discorso da solo.
"Due giorni fa Jin si è presentato qui..." mormorai senza guardarlo, incollando, invece, il mio sguardo sulla finestra della cucina.
"C-cosa?" balbettò lui in risposta, spostandosi un po' sulla sedia ed irrigidendosi.
"Già..." risposi in tono amaro, riposando lo sguardo su di lui e facendo una faccia confusa non appena vidi i suoi occhi sbarrati e la sua espressione quasi spaventata."E?".
"E...era in lacrime. Completamente. Occhi rossi, espressione distrutta. Mi ha detto che se ne è stato un mese buono ma che non ce la faceva più. Mi ha pregato di scegliere lui perchè potrebbe rendermi più felice di Yoongi ed altre cazzate del genere. Ma...era come se non fosse convinto di quello che stesse dicendo e che stesse dicendo quelle parole quasi perchè doveva. Non lo so, era come se qualcun altro parlasse per lui e la sua testa, invece, fosse completamente focalizzata su qualcos'altro. O, meglio, su qualcun altro" gli spiegai brevemente, scrutando il suo sguardo per capire il perchè di quella paura che riuscivo a cogliere nei suoi occhi."Come su qualcun altro?" sentii dire alla voce non completamente stabile di Nam qualche secondo più tardi.
"Non so chi può essere, ma...non avrebbe mai pianto così per me. Lui è preso da qualcuno che non sono io, ma, chissà per quale assurda ragione, dice ancora di volere me.
E penso ci stia anche parecchio male..." risposi in tono un po' malinconico, domandandomi perchè, nonostante tutto quello che quel ragazzo mi aveva fatto, non riuscissi a non dispiacermi per lui.Nam rimase in silenzio per qualche secondo. Solo dopo questo arco di tempo, in cui è rimasto incollato allo schienale della sedia con sguardo fisso sul muro di fronte a lui, riuscì a spiaccicare qualche parola.
"Tu che gli hai detto?" mi domandò brevemente, iniziando, poi, a torturarsi le mani.
"Penso di aver preso posizione per la prima volta nella mia vita..." risposi altrettanto brevemente, sperando che intendesse il significato delle mie parole senza che gli dicessi apertamente che avevo detto a Jin che non l'avrei mai voluto e che, anzi, avrei preferito se ne tornasse fino a dove era due mesi prima.
Non andavo troppo fiero di quelle parole. Certo, erano quello che pensavo...ma ero una persona che non trattava male le altre persone con troppa facilità, per cui..."Non so che dirti..." mormorò Nam dopo un po', passando a torturarsi il bordo della maglia al posto delle mani.
Ma...a cosa era dovuto tutto quel nervosismo?"Sai qualcosa che non so per caso?" gli chiesi dopo qualche secondo, non riuscendo a distogliere l'attenzione dai suoi occhi stanchi e dalla sua espressione allo stesso tempo spaventata e triste.
"N-no, certo che no" balbettò lui praticamente all'istante, quasi sentendosi preso in causa dalla mia domanda.Io rimasi in silenzio, chiedendomi perchè non riuscissi a credere totalmente a quelle parole...
"Perchè stai parlando con me di tutto questo?" gli sentii chiedere poco dopo, alzando lo sguardo verso di me per la prima volta dopo mezz'ora.
"Perchè Yoongi ha appena acquistato un po' di sicurezza e di tranquillità...e raccontargli che Jin si è di nuovo presentato qui lo sconvolgerebbe. Jungkook, invece, è impegnato con l'imminente crisi di Jimin, quindi non volevo disturbarlo con questa questione. Scusa se ho coinvolto te..." gli risposi in tono quasi colpevole, abbassando notevolmente il mio tono di voce nelle ultime parole.
"Non...non fa niente" mormorò lui ritornando a guardare il muro.Dopodichè si aprirono svariati secondi di silenzio, dopo i quali decisi di chiedergli nuovamente un parere sulla questione per vedere come avrebbe reagito.
"Quindi...cosa ne pensi?" gli domandai, infatti.
"Non ho nessuna idea, veramente. Mi dispiace di non poterti aiutare. Forse è il caso che me ne vada" mi rispose lui quasi sulla difensiva, alzandosi da quella sedia e rimettendola apposto come se nulla fosse.Io guardai la sua schiena con aria stranita mentre lo accompagnavo alla porta e lo facevo uscire, salutandolo con una mano poco dopo.
Ma non appena richiusi la porta dietro di lui una lunga serie di domande si fece largo nella mia mente."Perchè era così spaventato?". "Perchè se n'è andato così di fretta?". "Perchè non riusciva nemmeno a guardarmi in faccia?".
E queste erano soltanto tre di tutte quelle che mi scorrazzavano avanti ed indietro per la testa.
La cosa peggiore, però, è che non avevo nemmeno una risposta plausibile per almeno una di esse...Non riuscivo a capire: Nam non era mai stato così...lui era un libro aperto. Lui esprimeva sempre la sua opinione, anche se non era al corrente di varie cose. E, in più, cercava sempre di aiutare chi aveva davanti.
Tutte quelle espressioni quasi di paura, i suoi silenzi, il fatto che avesse detto tre parole in croce...cosa volevano dire?SPAZIO AUTRICE:
Non so perché, ma penso che questo capitolo l'ho scritto meglio di altri😂.Comunque...volevo avvisare, in caso qualcuno non lo sapesse, che ho pubblicato una nuova Jikook, Revival, e se qualcuno fosse interessato a leggerla la può trovare sul mio profilo✌🏻❤️.
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•I chose you {Taegi/Namjin}•
FanfictionCOMPLETATA SEQUEL DI DESTINY {JIKOOK} "Non promettermi che sarà per sempre. Promettimi solo che, se smetterai di amarmi, me lo dirai". "Ma gli altri non sono te, Tae". "Non dimenticherò mai tutto quello che ci siamo detti". "Ti ho scelto quando mi h...