NAMJOON
Il giorno dopo che Jin era scappato dal parco senza un reale motivo e con una fretta che non ero riuscito a capire ci vedemmo alla casa di riposo, ma...le cose tra di noi si erano fatte strane tutto d'un tratto.
Non appena lui incrociava il mio sguardo lo spostava quasi di scatto, come se solo il mio contatto visivo gli causasse fastidio. Senza contare il fatto che non mi aveva rivolto una singola parola dal momento stesso in cui aveva messo piede nell'edificio.
E la cosa, per quanto non avrebbe dovuto essere così, mi faceva stare malissimo. I sentimenti che avevo iniziato a provare nei suoi confronti, di cui nessuno sapeva l'esistenza, non accennavano a diminuire, anzi...
Ed io non sapevo nemmeno cosa diavolo fare. Non sapevo se avesse mai potuto contraccambiare, visto quello che aveva fatto per Tae, non sapevo se dovevo sperarci oppure no e non sapevo se avessi dovuto dimenticarmelo e basta per il mio bene personale.
Fu alle 19.30, quando il nostro turno finì, che mi apprestai ad uscire dall'edificio, salutando tutti gli ospiti della casa di riposo e la direttrice al piano terra.
Mi misi una cuffietta nell'orecchio destro, sperando che ascoltando un po' di musica sarei riuscito a tirarmi un po' su.Peccato che meno di dieci secondo dopo sentii la mano di qualcuno sulla schiena.
Mi girai e, non appena il volto di Jin mi comparve davanti, il mio cuore saltò più di qualche battito. Per non menzionare il fatto che le farfalle nel mio stomaco avevano deciso che era arrivato il momento di fare festa...
"Dimmi" gli dissi dopo qualche secondo di silenzio, non riuscendo a spostare lo sguardo dalle sue labbra.
"H-hai voglia di venire un po' da me?" mi chiese in un tono di voce bassissimo, facendomi sbarrare gli occhi.Annuii lentamente con la testa, iniziando ad incamminarmi al suo fianco e chiedendomi, nello stesso momento, cosa stesse passando nella testa di quel ragazzo per comportarsi in modo così contrastante ogni volta che ci vedevamo.
Ma, effettivamente, ero così perso di lui che gli avrei detto di sì a prescindere da qualsiasi cosa mi avrebbe chiesto, quindi...
Fu dopo meno di dieci minuti che arrivammo davanti ad un appartamento abbastanza modesto, entrandoci poco dopo.
"Chen?" urlò Jin qualche istante più tardi, non ricevendo nessuna risposta.
"Mi sa che non c'è" commentai in tono ironico, ottenendo una risata da parte sua.
"Sarà dalla sua ragazza probabilmente...è più lì che qui" mi spiegò dopo qualche secondo, dicendomi di sedermi pure dove preferissi.Io feci quello che mi aveva appena suggerito di fare, sedendomi un po' rigidamente sul divano e guardandomi intorno.
Nulla in quella stanza rispecchiava la personalità di Jin. Era tutto avvolto da un velo di euforia troppo evidente, partendo dalle tende viola arrivando fino ai quadri raffiguranti girasoli sparsi per tutto il soggiorno."Quei quadri non sono roba mia. Se fosse per me li avrei già fatti sparire non appena ho messo piede in questa casa" mi disse Jin dopo qualche istante, sedendosi di fianco a me.
"Non pensavo che vivessi in un posto del genere..." mormorai dopo un po', non sapendo bene a cosa stessi alludendo."Infatti non vivevo qui prima di andarmene. Ma, poi, quando sono tornato mio padre mi ha spedito qui con Chen, il figlio di un suo collega" mi spiegò alzando le spalle, guardandosi intorno quasi con aria schifata.
"Perchè?".
"Perchè mio padre mi odia...e, come odia me, odia anche mio nonno. Mi ha detto di fare il volontario alla casa di riposo solo perchè così "sembra che a qualcuno della famiglia importi di quello stupido vecchio". Come può parlare così di suo padre?" mi rispose in tono alterato, chiudendo le mani a pugno ed odiando suo padre con tutto sè stesso."Mi dispiace che tu abbia avuto un padre così..." mormorai con aria sofferente, rivolgendo di nuovo lo sguardo verso di lui.
Fu in quel momento che anche lui mi guardò, alternando lo sguardo tra i miei occhi e le mie labbra ad intermittenza.
Non ci misi molto a capire cosa volevo fare. Anzi, ci misi esattamente tre secondi.Mi fiondai sulle sue labbra quasi di slancio, prendendogli il viso tra le mani e chiedendo l'accesso alla sua bocca.
Lui, dopo un primo secondo di smarrimento, schiuse le sue labbra, facendo intrecciare le nostre lingue e continuando a baciarmi quasi con avidità.Dopo qualche secondo, però, mi allontanò da lui spingendomi sul petto con le mani, guardandomi, poi, con aria quasi disperata.
Effetto parecchio contrastante con le sue labbra gonfie, ma non è su quello che mi concentrai."Perchè l'hai fatto?" mi chiese, poi, con la voce mezza rotta.
"Perchè mi sto innamorando di te. Per che altro motivo lo potrei aver fatto sennò?" gli risposi quasi con rabbia, non capendo cosa stesse succedendo."Tu non puoi starti innamorando di me" mi disse lui dopo qualche secondo, facendomi aggrottare le sopracciglia.
"P-perchè?" balbettai non riuscendo a capire cosa stesse cercando di dirmi.
"Non fraintendermi, io credo che tu mi piaccia e tutto, ma...".
"Ma?" chiesi per esortarlo a parlare, visto che era rimasto lì fermo senza aggiungere qualsiasi altra parola."Nam, sono talmente rotto che finirei per rompere anche te" mi rispose con estrema lentezza dopo qualche istante, guardandomi con una delle arie più disperate che gli ebbi mai visto fare.
Dopo quelle parole iniziai a scuotere la testa e feci una risata quasi amara.
"Fammi indovinare: Tae, invece, non lo "romperesti" perchè hai la convinzione che con lui ti aggiusteresti tu, vero?" gli domandai dopo un po', avendo, ormai, ben capito come funzionasse la sua testa.
Lui non fece altro che rimanere lì abbassando lo sguardo, confermando silenziosamente la mia teoria."Jin, non hai niente da aggiustare. Questo sei semplicemente tu" gli dissi dopo qualche secondo, mettendogli una mano sul braccio in segno di conforto.
Ma lui la scansò via dopo pochi istanti, rispondendomi: "Invece c'è tutto da aggiustare, Nam. Tutto quanto. Perchè sono tutto sbagliato".Io non riuscii a fare altro che guardarlo con un misto di rabbia e tristezza, incapace di dire qualcosa che avrebbe sistemato la situazione.
"Dovresti andare, Nam" aggiunse Jin dopo un po', causando in me un'altra risata amara e facendomi uscire dalla sua porta d'ingresso come se non fossi mai entrato.
E, fidatevi, in quel momento credevo che sarebbe stato molto meglio così...SPAZIO AUTRICE:
Raga, ho appena finito l'esame. Ho preso 30. È la giornata più bella della mia vita perché oggi le Blackpink hanno pure fatto il comeback.
Detto ciò, torno ad urlare✌🏻❤️.
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•I chose you {Taegi/Namjin}•
FanfictionCOMPLETATA SEQUEL DI DESTINY {JIKOOK} "Non promettermi che sarà per sempre. Promettimi solo che, se smetterai di amarmi, me lo dirai". "Ma gli altri non sono te, Tae". "Non dimenticherò mai tutto quello che ci siamo detti". "Ti ho scelto quando mi h...