37. Ti ricorda quello che hai perso

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TAEHYUNG (1 settimana dopo)

"Visto? Te l'ho detto io che era lui l'assassino" esclamò Jimin all'improvviso, facendo sobbalzare sia me che Jungkook, alzandosi dal divano ed indicando ripetutamente la televisione.
Inutile dire che la sua fase depressiva era finita...
"Certo che avevi ragione, hai già visto questo film..." gli rispose Jungkook alzando gli occhi al cielo, facendogli cenno di tornare a sedersi.

Io sorrisi tra me e me, cercando di guardare qualsiasi altra cosa che non fosse loro due.
Tutto perchè odiavo che dovessi passare così tanto tempo con loro per non restare solo...rovinando, così, i loro piccoli momenti privati.

"Tae, chi ha ragione?" mi chiese all'improvviso Jimin, risvegliandomi dai miei pensieri.
"Su cosa?" chiesi io in tono imbarazzato, ripetendomi che avrei dovuto ascoltare cosa si fossero detti.
"Ti ho detto io che non ascoltava" rispose Jungkook in tono divertito a Jimin, rivolgendomi, poi, un'occhiata preoccupata.

Il motivo era semplice: quando non ascoltavo i loro discorsi pensavo...ed il più delle volte quei pensieri non mi facevano bene.

"Forse è il caso che me ne vado. Non vorrei rovinarvi anche questo pomeriggio" dissi dopo un po', accennando ad alzarmi dalla poltrona sulla quale ero seduto.
"Non provare nemmeno a muoverti. Quando quello che stava male ero io, tu e Yoongi mi lasciavate da solo esclusivamente in momenti strettamente necessari. Ed io non ho intenzione di comportarmi diversamente" mi avvertì Jungkook puntandomi un dito addosso.
"Ma...ragazzi...state passando ogni pomeriggio con me invece che godervelo tra di voi. Mi sento un po' la candela della situazione. Poi, avete bisogno di privacy ogni tanto..." risposi sinceramente, evitando di spiegare esplicitamente cosa pensavo dovessero fare in quei momenti di privacy.

"Tanto scopiamo nei momenti dove la nostra compagnia non ti è "strettamente necessaria", stai tranquillo" rispose Jimin con leggerezza, ottenendosi un'occhiataccia da parte di Jungkook e una risata da parte mia.
"Che c'è? Non dovevo dirlo?" chiese poco dopo a Jungkook, guadagnandosi un'altra occhiata pieno di gelo.
"Mi sa di no" si rispose, poi, da solo, alzandosi dal divano e dirigendosi verso l'attaccapanni in ingresso e prendendo il suo cappotto.

"Che fai?" gli chiesi in tono confuso, non capendo perchè se ne stesse andando.
"Devo andare da mia madre. Oggi abbiamo un pomeriggio madre e figlio. L'ho detto prima, ma tu probabilmente eri troppo perso nei tuoi pensieri" mi rispose semplicemente, ritornando in soggiorno per dare un veloce bacio a Jungkook.

Solo dopo questo gesto se ne andò, lasciando me ed il mio migliore amico da soli, avvolti dal silenzio.

"Non ci disturbi, Tae. Fidati. In più, stai male per quello che è successo...non posso lasciarti da solo" mi disse Jungkook dopo un po', rompendo quel silenzio.
"Non so, sinceramente, quanto la vostra compagnia possa aiutarmi. Forse avrei solo bisogno di stare da solo a crogiolarmi nel dolore" gli risposi sinceramente, pensando che, forse, se avessi deciso di affrontare quello che era successo la tristezza che mi sentivo impressa nel cuore sarebbe sparita.

"Almeno siete tornati a parlarvi civilmente nell'ultima settimana. Direi che è un passo in avanti" mi disse lui dopo un po', cambiando argomento probabilmente perchè aveva intuito che lui sarebbe rimasto della sua idea ed io della mia.
"Sì, lo so, ma, allo stesso tempo, questa cosa mi fa stare peggio. Non so come spiegartelo...facendo così è come se lui mi dicesse: "Mi importa ancora abbastanza di te da non chiudere completamente i rapporti ma non abbastanza per ritornare insieme". E fa male.
Forse se lui fosse proprio scomparso dalla mia vita sarebbe stato meglio...
I miei pensieri sono così confusi adesso" mormorai con sincerità, incontrando il suo sguardo comprensivo al termine delle mie parole.

"Effettivamente hai ragione. Posso capire la sensazione anche se non l'ho vissuta. Jimin se n'era andato e basta".

Io non gli risposi, decidendo, invece, di chiudere gli occhi e di fare dei respiri profondi.
Ma, per quanto ci provassi, l'unica cosa che mi veniva in mente era l'immagine di Yoongi che sbatteva la porta uscendo da casa mia.

"Come ci si dimentica dei pensieri per non impazzire?" chiesi in tono amaro, dopo un po', al nulla, non pretendendo di ricevere una risposta.
"Facendo altro. Tipo stare con gli amici" mi rispose, però, Jungkook, facendomi scuotere la testa in tono sarcastico.
Certo che voleva avere sempre ragione quel ragazzo...

"Lo so, ma stare con una coppia "stabile" non penso sia una grande idea" gli dissi in tono sincero, incontrando di nuovo il suo sguardo confuso.
"Che intendi?".
"Vedere te e Jimin così felici, non so, mi fa un po' male al cuore. Non che non siate bellissimi, ovviamente, ma..." tentai di spiegare, venendo interrotto, però, dalle sue successive parole.
"Ma ti ricorda quello che hai perso".

Io sbarrai gli occhi, chiedendomi come fosse riuscito a riassumere tutto quello che sentivo in una frase.
"Come fai a saperlo?" gli chiesi infatti.
"Perchè era così che mi sentivo anche io quando stavo con te e Yoongi" mi spiegò in tono quasi ovvio, alzando le spalle.

"Ma lui ed io non stavamo ancora insieme quando tu stavi male per via di Jimin" ribattei in tono stranito, aggrottando le sopracciglia.
"Era palese che vi piacevate, Tae. Non facevate altro che guardarvi di sottecchi per poi distogliere lo sguardo imbarazzati se i vostri sguardi si incontravano...".

Io feci un sorriso amaro al ricordo di quei momenti, desiderando con tutto me stesso di tornarci.
Peccato che desiderare di tornare indietro nel tempo non basta per farlo succedere...

"Senti, Tae, ti dirò una cosa. Quando Jimin ed io ci eravamo lasciati era successo per la peggior cosa che sarebbe mai potuta succedere tra di noi. Ma, nonostante tutto, abbiamo trovato il modo di uscirne. Certo: con qualche aiuto e parecchi pianti, ma ce l'abbiamo fatta. Ed ora io credo che non amerò mai nessun altro, qualsiasi cosa possa succedere ancora".

"Perchè mi stai dicendo queste parole?" gli chiesi in tono confuso, non riuscendo a capire perchè mi dovesse raccontare di come le cose tra lui e Jimin si fossero messe apposto quando lo sapevo già benissimo.
"Perchè c'è sempre speranza che le cose si sistemino se vi amate ancora" mi rispose lui in tono serio, sedendosi accanto a me e mettendomi una mano sulla spalla in segno di conforto.
"Penso sia ovvio che io lo amo ancora, ma lui...non lo so".

"Il tempo rivela molte cose. Forse devi solo aspettare" mi suggerì con aria serena, aprendo le braccia in modo che mi nascondessi tra di esse.
Io lo feci all'istante, beandomi di un po' di contatto fisico con qualcuno che mi voleva bene sul serio.

Chissà se era vero che avrei solo dovuto aspettare...

•I chose you {Taegi/Namjin}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora