SEOKJIN
"Te ne vai senza salutare tuo nonno, Seokjin?" sentii dire alla mia destra nel momento stesso in cui stetti per scendere le scale e seguire Nam fuori dall'edificio.
Mi girai verso mio nonno con aria divertita, salutandolo con una mano e mandandogli un bacio volante, guardando con la coda dell'occhio se Nam fosse già uscito oppure no."Non sei più andato da Taehyung, vero?" mi chiese mio nonno in tono sicuro non appena io ebbi appurato che Nam stava ancora parlando con la direttrice e, quindi, riposai lo sguardo su di lui.
"No...come fai a saperlo?" gli risposi io in tono confuso, non riuscendo nemmeno a capire dove volesse andare a parare con quel discorso."Lo so perchè ho notato il modo in cui tu e Nam vi guardate" mi disse alzando le spalle, facendomi aggrottare le sopracciglia.
"Nam ed io siamo solo...amici. O, almeno, credo che si possa chiamare così il nostro rapporto"."Certo" mi rispose lui in tono quasi divertito, venendomi vicino e dandomi delle leggere pacche sulla spalla.
"Ora vai, che è già uscito" aggiunse dopo qualche secondo, spingendomi sulla schiena con una mano.Io iniziai a scendere le scale quasi meccanicamente, chiedendomi perchè mio nonno avesse detto quelle cose e, soprattutto, come facesse a sapere che, prima di parlare con lui, avrei voluto "intercettare" Nam prima che uscisse.
Solo non appena uscii dalle mura della casa di riposo, senza nemmeno salutare la direttrice visto il nostro bellissimo rapporto, e vidi Nam a qualche metro di distanza urlai il suo nome, facendolo girare quasi di scatto verso di me e fermare sul posto.
"Che c'è?" mi chiese stranito, probabilmente non capendo cosa stessi facendo. E, effettivamente, non lo stavo capendo nemmeno io.
"Non lo so...forse volevo solo stare un po' con te" risposi io con sincerità, abbassando lo sguardo a causa dell'imbarazzo piuttosto evidente che avevo dipinto in faccia."Okay" disse lui semplicemente, facendomi alzare di scatto lo sguardo.
"O-okay?" balbettai io in risposta, non riuscendo a capire perchè quel ragazzo fosse sempre così gentile e disponibile nonostante tutto quello che avessi fatto ai suoi amici.
"Certo. Possiamo andare al parco dove abbiamo parlato l'altro giorno, no?".Io non riuscii a fare altro che annuire, guardando veramente i suoi occhi nocciola e la sua bocca aperta in un sorriso per la prima volta.
"Va bene" mormorai in risposta, chiedendomi perchè all'improvviso mi stessi sentendo così strano in sua presenza.Camminammo in silenzio, quasi godendoci il tempo soleggiato di quel giorno.
Fu solo quando ci sedemmo sulla panchina del parco dove eravamo già andati qualche giorno prima che mi girai verso Nam, notando che il suo sguardo era già su di me, e mi tornarono in mente le parole di mio nonno.
"Ho notato il modo in cui vi guardate" mi aveva detto. Ma...come ci guardavamo?"Ti vedo strano oggi" commentò lui dopo un po', guardandomi quasi con aria preoccupata.
Io mi soffermai per la seconda volta sui suoi occhi, scendendo lungo naso e fermandomi, poi, sulle labbra.
Labbra che solo in quel momento mi resi conto di quanto fossero belle..."No, tutto bene" gli dissi non appena riuscii a darmi un po' di contegno, continuando a chiedermi, nella testa, cosa diavolo mi stava succedendo.
Dopodichè si aprì un lungo momento di silenzio, nel quale non riuscii ad evitare di mordermi il labbro inferiore dal nervosismo per quello che sentivo mi stava succedendo."Ti sei mai innamorato, Nam?" gli chiesi dopo un po' senza riuscire a trattenermi, cercando di scoprire nemmeno io sapevo cosa.
"Perché lo chiedi?" mi rispose lui quasi sulla difensiva, guardandomi con un'aria strana.
"Puoi rispondere?".Lui alzò gli occhi al cielo, capendo che avrei insistito fino a quando non avesse risposto.
"Sì. Una volta" rispose, poi.
"Eravate felici?" gli domandai sentendomi quasi una sensazione di oppressione al petto.
"Lui non mi ha mai ricambiato...".
"Ah" riuscii a commentare solo dopo qualche secondo, spostando lo sguardo sulla fontana che avevo davanti."Meglio così. Avrei dovuto spiegare a Jimin perchè non era un cattivo ragazzo come tutti sostenevano" gli sentii dire dopo svariati secondi.
Mi girai di nuovo verso di lui, domandandogli: "In che senso?".
"Tutti dicevano che non era il ragazzo per me, compreso Jimin in videochiamata. Diciamo che questo "lui" non era propriamente una brava persona, ma...io riesco a vedere del buono in chiunque, quindi per me non era un problema" mi spiegò brevemente, spostandosi poi una ciocca di capelli da davanti agli occhi."Sul serio vedi del buono in chiunque? Persino in uno come me?" gli domandai senza ben sapere cosa volevo ottenere con la sua risposta.
"Certo".
"E dove l'hai visto?".
"Lo vedo ogni volta che guardi o parli con tuo nonno".Io gli rivolsi un sorriso di circostanza, non sapendo bene cosa rispondere ad una risposta del genere.
"Jin, senti. Tu non sei una cattiva persona. Hai solo deciso di fare delle azioni non propriamente buone perchè pensavi che in questo modo saresti potuto essere felice. L'importante è che...hai capito cos'hai fatto" mi disse dopo un po', mettendomi una mano sul braccio in segno di conforto.
Fu in quel momento che incrociai di nuovo il suo sguardo, scendendo automaticamente sulle sue labbra.
E fu sempre in quel momento che una consapevolezza si fece largo dentro di me. Una consapevolezza che mi faceva stare malissimo...perchè non meritavo assolutamente di provare dei sentimenti per quella persona buona, sincera e comprensiva."Devo andare" mormorai all'improvviso, alzandomi ed andando via da quel luogo e da lui alla velocità della luce.
Non riuscivo a fare altro che pensare che non poteva essere e che avevo passato mesi a tormentarmi perchè credevo di essere innamorato di Tae.
Quindi non poteva essere. Non potevo aver sviluppato, così tutto d'un tratto, un'attrazione così forte nei confronti di Nam.Ero tornato a Busan per Tae, avevo fatto tutto quello che avevo fatto per Tae e credevo che solo Tae avrebbe potuto farmi stare meglio.
Come poteva essere possibile che, negli ultimi giorni, volevo solo e solamente vedere e passare del tempo con Nam? Come poteva essere che con lui mi sentivo la persona più capita sulla faccia della Terra? E, soprattutto, come potevo anche solo far finta di essere degno di una persona del genere?Non meritavo nemmeno Tae, figuriamoci Nam.
Non meritavo nessuno, esattamente come aveva sostenuto mio padre fin da quando ero bambino.Eppure avevo bisogno di qualcuno che potesse farmi sentire bene con me stesso. Avevo bisogno di qualcuno che potesse aggiustarmi.
E non potevo assolutamente rischiare che Nam si "rompesse" per aggiustare me.
Tae non si sarebbe "rotto"...o almeno questo era quello che credeva la mia assurda mente in quel momento.
E fu per questo che feci la cosa più sbagliata della mia vita: andare a gambe levate a casa di Tae.SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti!
Sono comparsa qui sotto per ringraziarvi delle 2000 letture.
Veramente, io ne sono felicissima.
E, anzi, sarei felice lo stesso anche se solo una singola persona apprezzasse le cose che scrivo.Detto ciò, torno a studiare. Buona giornata a tutti!✌🏻❤️
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•I chose you {Taegi/Namjin}•
FanfictionCOMPLETATA SEQUEL DI DESTINY {JIKOOK} "Non promettermi che sarà per sempre. Promettimi solo che, se smetterai di amarmi, me lo dirai". "Ma gli altri non sono te, Tae". "Non dimenticherò mai tutto quello che ci siamo detti". "Ti ho scelto quando mi h...