18. Anche lui è cambiato

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TAEHYUNG

Una settimana e mezza. Era passata una settimana e mezza da quando Jungkook aveva picchiato Jin...e di lui non c'era stata più traccia.
Non lo so...era come se fosse sparito nel nulla di nuovo.

Non che mi lamentassi, anzi. Yoongi era mille volte più sereno non trovandoselo ovunque ogni volta che usciva di casa, e lo stesso valeva per me.
Solo che mi sembrava un po' la quiete prima della tempesta...e se quella fosse arrivata non ero sicuro del fatto che ne saremmo usciti tutti illesi.

E, poi, Jungkook non sembrava più quello di prima. Si sentiva enormemente in colpa per averlo picchiato, sebbene lui continuasse a fare la faccia da duro e dire che non fosse così.
Peccato che io, ormai, avevo imparato a riconoscere il senso di colpa che si nascondeva dietro ad i suoi bronci...

Avevo parlato di tutta la situazione a Jimin, consapevole che lui avrebbe potuto renderlo più calmo e tranquillo meglio di me, sentendomi rispondere solo che Jungkook si era già fatto un pianto di mezz'ora per quella questione, buttando fuori tutto insieme a lui.

Inutile dire, mi sa, che io mi sentivo tremendamente in colpa. Il mio migliore amico aveva fatto quella cosa per me e ci era rimasto malissimo. Ed io non avevo fatto assolutamente niente per aiutarlo...

"Bravo, Tae. Complimenti" mi diceva all'infinito quella fastidiosa voce che sentivo ogni volta che credevo di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Cioè sempre, visto come sono fatto...

"Sabato allestiscono le giostre in centro. Andiamo?" disse all'improvviso Jimin quel mercoledì a fine delle lezioni, risvegliandomi dai miei pensieri.
Jungkook alzò le spalle, dicendo che per lui si poteva benissimo fare. Yoongi, dal canto suo, annuì convinto, facendo propendere anche me per una risposta positiva.

"Doppio appuntamento parte due, allora" concluse Jimin in tono felice, strabuzzando gli occhi e pietrificandosi sul posto non appena si ricordò della presenza di Nam vicino a noi.
Dopo quel suo sguardo ce ne accorgemmo anche noi altri tre, vergognandoci internamente da morire per non averlo nemmeno considerato.

"Nam vieni anche tu, vero?" disse dopo qualche secondo Jimin, cercando di rimediare alla situazione.
"No, state tranquilli. Mi sentirei di troppo in mezzo a due coppie belle come voi. Poi...domenica mattina ho un impegno quindi preferirei andare a dormire presto" rispose lui in tono educato, non facendoci sembrare nemmeno per un istante che le sue parole fossero false.

"Non saresti mai di troppo, Nam. Non lo sei mai stato..." mormorò Jimin dopo un po' in aria quasi malinconica, probabilmente odiandosi perchè aveva appena "dato per scontato" il suo migliore amico di tutta la vita.
"Lo so benissimo. Ma, sul serio, preferisco non venire. Oltretutto sapete che le giostre non sono il mio genere" rispose, poi, Nam, cercando ulteriormente di non far pesare a Jimin le sue parole.

Dopodichè si aprì un lungo periodo di silenzio, interrotto solamente qualche minuto dopo dalle seguenti parole di Nam.
"Ragazzi, io vado. Sono già in ritardo" esclamò in un tono che voleva essere felice, ma sembrò parecchio insicuro in realtà, allontanandosi da noi poco dopo.

Jimin lo guardò andarsene con aria ancora colpevole e malinconica, riuscendo a fare un sorriso di circostanza solo non appena Jungkook gli mise una mano sulla parte bassa della schiena.
"Non incolparti troppo. Ogni tanto può succedere" gli dissi io in tono serio, sperando che queste parole avrebbero potuto, almeno, tirarlo un po' su.

"Lo so...e la cosa è ancora più giustificata dal fatto che non esce con noi praticamente mai. Ma...Nam è sempre stato una delle mie priorità ed uno dei miei primi pensieri in ogni occasione da quando avevamo una cosa come cinque anni. Ed ora sento che ci siamo allontanati tantissimo" rispose lui con sincerità, confidandosi, per la prima volta, con tutti e noi tre.
"Può essere anche per il fatto che ora hai un ragazzo a cui dedichi parecchie attenzioni" suggerì Yoongi in tono ironico, facendomi annuire in segno di accordo.

"Lo so...e so anche che, rispetto ad un anno fa, io sono completamente diverso. E la cosa probabilmente è dovuta al fatto che ora ho qualcuno al mio fianco che ascolta quello che voglio. Ma...anche lui è cambiato. Solo che non riesco a capire se in bene o in male" aggiunse Jimin dopo un po', abbassando lo sguardo e rialzandolo, per posarlo su Jungkook, solo dopo qualche secondo.

"Che intendi?".
"Non so come spiegartelo...è da quando voi due avete ufficializzato il fatto che state insieme che lo vedo strano. Non lo so, è come se si sentisse sempre di troppo o a disagio. E, inoltre, è da circa una settimana che lo vedo proprio perso nei suoi pensieri e distante" ci spiegò in aria seria, guardandoci come se sperasse che potessimo dargli qualche dritta su cosa dovesse fare.

"Forse ho capito" mormorai dopo un po', ottenendo come reazione uno sguardo confuso, ma allo stesso tempo interessato, da parte di Jimin.
"Cioè?" mi chiese dopo un po', vedendo che non accennavo a parlare.
"Secondo me è un po' ovvio che si senta a disagio e di troppo circondato sempre ed esclusivamente da due coppie...quindi la soluzione è trovargli una ragazza" dissi in tono ironico, ottenendo una risata quasi isterica da parte di Jimin.
"Sì, peccato che è gay" mi rispose tra una risata e l'altra, facendomi restare a bocca aperta.

"Ma solo io non lo sapevo?" gli domandai tutto imbarazzato, guardando Yoongi e Jungkook che se la stavano ridendo sotto i baffi.
"Okay, solo io non lo sapevo" conclusi in tono scocciato, rivolgendo un'occhiata pieno di gelo a Jungkook perchè non me l'aveva detto.

"Comunque potresti aver ragione. Magari non c'è nient'altro sotto e trovargli un ragazzo sarebbe l'unica cosa che serve per vederlo un po' più felice. Solo che sarà un po' difficile..." mi disse Jimin dopo un po', facendomi riportare lo sguardo su di lui.
"Perchè?" chiese Yoongi anticipandomi, facendomi richiudere la bocca con fare ironico poco dopo.
"Perchè Nam ha sempre rifiutato chiunque ci abbia mai provato con lui, non riuscendo a fare il primo passo con quelli che, invece, gli piacevano. Diciamo che ha gusti difficili ed è piuttosto timido quando si tratta di queste cose" mi spiegò in tono serio, alzando le spalle poco dopo.

Dopo le sue parole rimanemmo tutti in silenzio, fino a quando lui non ci chiese: "Quindi secondo voi è solo questo?".
Annuimmo tutti e tre, forse più che altro per dargli un po' di sicurezza che perchè eravamo convinti la motivazione fosse solo ed esclusivamente quella.
E sembrò funzionare, perchè Jimin tornò a sorridere come sempre. O, meglio, come quando non era nelle sue fasi depressive...

Accennai uno sguardo verso Jungkook, che però era troppo impegnato a fissare Jimin con preoccupazione, assicurandosi che stesse veramente bene e che quella non fosse solo una finta.

Ecco, se qualcuno mi avesse chiesto cosa fosse l'amore in quel momento avrei risposto che era proprio quello.

SPAZIO AUTRICE;
Sono comparsa qui sotto solamente per dirvi che lunedì mattina ho un esame, e,quindi, non riuscirò a pubblicare alle 10.30 come al solito.
Pubblicherò il capitolo non appena finisco l'esame (sperando che Dio me la mandi buona).
Se, per caso, non pubblicassi il motivo è che l'esame è andato malissimo😂✌🏻.

•I chose you {Taegi/Namjin}•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora