Conor
La suoneria di un messaggio mi sveglia.
~Ehy Bro ti devo parlare~
È un messaggio di Luke. "eccome se mi devi parlare caro" bisbiglio rispondendogli.
~dimmi~
~preparati e scendi, ti aspetto all'incrocio. ~
Gli spedisco un pollice in su e mi cambio velocemente, non faccio nemmeno colazione e esco.
Corro attraverso il marciapiedi. Nonostante non sia in ritardo. Mentre passo piccioni si alzano in volo e cani abbaiano.
"buongiorno Bro!" mi saluta."ciao" saluto " cosa è successo? Ieri eri così strano!" gli faccio notare piegandomi in due per riprendere fiato. " guarda che ieri non sono venuto a scuola." mi informa. "Impossibile. Stavi per entrare nel bagno delle ragazze idiota!" gli grido, alcuni signori anziani passano guardandoci male. " io non ho mai fatto nulla di tutto ciò." mi dice. " mi sono svegliato senza cartella in un bagno civico con il naso grondante di sangue! " mi dice ovvio. "Sono andato a casa e mi sono trovato la cartella sui gradini." "eh?!" "hai capito bene!" mi rabbuio. " chi ti ha rotto il naso?" ridacchia un nome, Marlene.
"MA ieri non era a scuola" dico "come no? Ci stava andando con suo fratello"
Guardo l'orologio. "meglio che andiamo, o faremo tardi. Annuisce.
" Perché ti devi vestire sempre così?! " sentiamo dietro l'ultimo angolo prima della scuola. " togliti quella maglietta dalla tuta! Anche se non è lunghissima ti coprirà un po" "ANCHE OGGI?! TU NON MI DICI COSA DEVO INDOSSARE, NE TANTO MENO COME." sono Marlene e Erik, e lei gli sta puntando minacciosamente un dito sul petto. I capelli biondi legati un una coda, le cui punte rosse. Che si faccia le tinte ogni volta?
"ok ok calmati, ma non mi piace che tu vada in giro dove ci sono altri ragazzi vestita così" incrocia le braccia. La vedo alzare gli occhi e sospirare. "non cambierai mai vero?" lo abbraccia e le punte dei capelli diventano di un biondo più scuro.
"Lene i capelli" sbuffa. "Non riesco a controllarli quando sono così lunghi, andrebbe dare loro una spuntatina, ma non dobbiamo stare qui a lungo, completata la missione potremo andarcene." Quale missione? E dove andranno?
"chissà cosa staranno dicendo?" si immagina Luke. "Come non hai sentito?" scuote la testa. "solo l'urlo, tu hai sentito? E cosa hanno detto?" "A Merlene continuano a cambiare il colore delle punte dei capelli, poi litigavano sul suo abbigliamento" ridacchio finendo di parlare.
I due fratelli si dirigono al cortile.
Un terremoto mi fa drizzare i peli sul collo. Un pezzo di cornicione ci cade a dosso ma spingo Luke e me stesso via. Guardo verso Marlene. Si è girata e sta correndo verso di noi, Josh appena dietro di loro. E da dove è spuntato? Lo vedo scomparire di nuovo. Sento un boato dietro di me e mi giro.
Mi trovo un mostro davanti. A prima vista sembra una Manticora, ma non avendone vista mai una non so esattamente come siano fatte. "Luke porta via Conor! Portalo al Quartier Generale, li sarà al sicuro" Grida Marlene che ora ha in mano un bastone rotante, con due lame che risplendono al sole, ma dove cavolo l'ha preso? .
"Ma non riesco ancora a portare due persone!" la sento imprecare molti sonoramente mentre schivava il pungiglione della Manticora. "Allora portalo al sicuro cretino! Non sa combattere si farà male." "si signora" dice alzando le sopracciglia. "che succede? Cos'è quel coso? E perché hai detto che non puoi trasportare due persone? Cosa. Sta. Succedendo!?" " shh non urlare, le manticore hanno un udito mozzafiato." lo squadro un attimo. "ti diremo tutto al quartier generale" mi rassicura. "quindi sei uno di loro?" chiedo indicando con la testa Marlene. "già" si appoggia al muro della casa mezza distrutta.Sento un latrato. Poi silenzio. "Luke! Venite! Dobbiamo andare!" è Erik che ci chiama. Mi avvicino correndo. La carcassa della Manticora morta giace in mezzo alla strada. Marlene sta raccogliendo del liquido dal pungiglione, penso veleno. "veloce, non abbiamo molto tempo" " dove andiamo??" chiedo. Lei si gira incavolata. "secondo te?? Andremo al Quartier Generale magari!" "ma la mamma?" "lei non è come te" taglia corto. Si gira e inizia a imboscarsi nella foresta. "Tra due giorni dobbiamo essere al portale, seguitemi" la seguo senza fare altre domande. Camminiamo tutto il giorno. Nell'ultima ora continuavo a appoggiarmi agli alberi vicini. "aspettate" continuavo a dire, pronto a crollare appena mi avessero detto che ci potevamo fermare. "poco più in là c'è una radura, ci fermeremo a dormire lì" diceva sembre fredda Marlene. Io sbuffo e raggiungo il gruppo.
Quasi due ore dopo arriviamo alla radura.
Meno male che era POCO più in là
"Non ti conviene dire così, cerca di fare il possibile per far in fretta cosicché arriviamo prima al Quartier Generale. " mi dice Erik.
Ma come ha fatto a sentirmi?!
"so leggere il pensiero, e manipolarti " lo guardo stranito. "ma tranquillo, non lo farò" mi sorride
E gli altri cosa sanno fare? Chiedo. Lui
sospira. "Josh sa diventare invisibile, Luke sa teletrasporarsi e Marlene è una mutaforma" Figo "già, anche tu sai fare qualcosa, se no non avresti visto la Manticora" dopo un minuto di silenzio decido di dirgli dei miei sogni. la sognavo sempre, tua sorella. Finché non lho incontrata. Poi ho previsto l'incidente che ha ucciso mio fratello, ma non ho fatto nulla... Confesso.
"allora sei un veggente" dice semplicemente. Mi sorride e si siede su un tronco vicino al fuoco che Marlene cercava di accendere. La vedo guardare suo fratello e lui annuisce. La ragazza poi prova di nuovo a accendere il fuoco e invano si arrabbia di più. I capelli diventano rosso fiamma. E il viso pure. Dopo un po il fuoco si accende e i capelli diventano biondi come prima. "Forte." mi scappa e lei mi guarda. "già, è ottimo per fare la spia" mi dice sedendosi vicino a me. "o per sostituire qualcuno a scuola" sbuffa Luke seduto sul tronco opposto al nostro. A lei scappa un risolino e i capelli diventano ancora più biondi. Gli occhi le diventano ancora più azzurri. Diventando più belli.
"eri tu l'altro giorno?!" chiedo incredulo " già" dice soddisfatta.
"Mi prendi per i fondelli?" "no, guarda" guarda intensamente Luke e piano piano i lineamenti di lei cambiano diventando quelli di lui, fino a diventare identici. "visto? Anche la voce è uguale, tutta via non riesco a comportarmi come lui, e questo tu l'hai capito" "wow, è - è fighissimo!" "già, dai, tutti a dormire. Non c'è nulla da mangiare, mi spiace. E domani ci alzeremo presto." annuncia. Io mi sdraio, la schiena rivolta al fuoco.
Attraverso gli alberi vedo il sole tramontare. E chiudo gli occhi."SVEGLI TUTTI! DOBBIAMO ANDARE!" grida Marlene, scuotendomi. "Va bene va bene arrivo!" protesto io, mi rigiro a pancia in giù sulle coperte e mi metto le braccia sulla testa, mi guardo intorno, sorgendo dall'unico spiraglio tra le braccia che ho trovato, ma non vedo niente a parte alberi cespugli e gli altri che si incamminano per andare senza di me. Un filo d'erba mi solletica il viso. "Aspettatemi arrivo Che fretta Mamma mia" protesto alzando i di scatto e stropicciandomi gli occhi"se vuoi arrivare in fretta al portale e essere al sicuro seguici per favore" dice fredda Marlene continuando a camminare. Per cinque secondi buoni la guardo perplesso
Come mai ieri sera sembrava così dolce adesso è fredda "cosa ti è successo?" chiedo raggiungendo il gruppo "niente che ti riguardi" conclude lei continuando a camminare senza voltarsi, mi avvicino a Erik e lo guardo chiedendo a lui con lo sguardo "è sempre stata strana" commenta suo fratello "Ha sempre l'umore mutevole come suo aspetto d'altronde è una caratteristica di tutti i mutaforma una volta è così e l'altra volta è un'altra maniera. E comunque una cosa che proprio non cambierà mai sarà il rispondere e il rispetto altrui quelle sono forse le due cose che non cambiano in lei" "vi volete muovere?!" chiede Marlene all'inizio della fila notai che continuando a parlare stavamo rallentando sempre più fino a fermarci "arriviamo subito!" le grida Erik.
Dopo 3 ore di cammino mi fanno male i piedi e rischio di crollare a terra dalla stanchezza "Dai siamo quasi arrivati" dice Marlene per incoraggiarmi "eravamo quasi arrivati anche un'ora fa se per questo" sbuffo piegandomi in due per riprendere fiato "voi uomini siete tutti uguali cerco di incoraggiarti e ti arrabbi poi dicono a me che sono strana" ribatte lei sulla difensiva incrociando le braccia al petto, sospirai "Scusa non volevo è che non penso di essere l'unico ma non sono abituato a camminare così tanto" "Presto lo sarai quando arriviamo al quartier generale sarai addestrato per la guerra imminente" mi informa Aspè che cosa, guerra?! Nessuno mi aveva parlato di guerra "io andare in guerra? " risposi ironicamente "No no ve lo scordate non so nemmeno tenere in mano un arco, una freccia o una spada o qualsiasi altra cosa" lei sbuffa "questo lo sapevo già caro ma c'è una prima volta per tutto No?" dice guardandomi negli occhi È tutto il giorno che mi guarda ma non mi ha mai guardato così. Sento lo stomaco bruciare così tanto che fa quasi male, scostò lo sguardo, vedo alberi, tronchi caduti, pietre e muschio. Josh compare al mio fianco e iniziamo a parlare mentre mentre Marlene prosegue tranquillamente davanti alla fila, "secondo lui ci sta seguendo qualcuno" mi fa notare Josh, guardo verso Erick che continuava a guardarsi intorno come se fossimo seguiti, certe volte guardo anche nello stesso punto in cui guarda lui ma non vedo nulla se non movimenti improvvisi ma forse sono anche gli animali No? il bosco sicuramente ne è pieno."Forse" stavo per dirgli che anch'io avevo quella sensazione, che sentivo che qualcuno ci seguiva. Ma non mi sembra in caso, non voglio allarmare per nulla. Per distrarmi guardo in alto verso il sole ormai picchia sulle nostre teste come volesse sciogliersi facendo scivolare giù oro fuso.
"Ecco il portale!" grida Luke indicando un punto bianco/azzurrino in un prato non tanto lontano." Siamo arrivati" sospiro contento. Parlando di Luke.
on ho scambiato parola con Luke dallo scontro con la Manticora. Sono ancora scosso. Lui sapeva ma non mi ha mai detto nulla. Eravamo migliori amici. Lo siamo ancora?
Di solito i migliori amici si dicono tutto. Do un calcio a una pietra che vola colpendo un albero, dall'albero esce una freccia che mi sfiora, andando a inficcarsi nell'albero dietro di me. "SIAMO SOTTO ATTACCO!" urlo, tutti si girano. Degli uomini vestiti tipo samurai neri escono dai loro nascondigli dietro gli alberi e iniziano a in seguirci. Tirano fuori quel che penso siano spade o sciabole e asce. Io mi impietrii sul posto. Sentii che mi chiamavano ma nulla. Non mi muovevo. Vidi un samurai roteare la spada. Mi sbloccai e caddi al suolo. "NON UCCIDERLO!" urlò un'altro uomo dalle vesti nere. Vidi annuire l'uomo con la spada e mi teneva la lama alla gola. Perché non mi uccidono?
STAI LEGGENDO
L'anima Perduta
FantasyConor è un ragazzo alto, con muscoli ben scolpiti, ma un disastro a scuola e con le ragazze. Lui non sa niente dei suoi poteri, finché qualcosa non arriverà all'improvviso vicino al viale dell'entrata della scuola che cambierà per sempre il suo mod...