La Direma

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Conor
Ci ritroviamo in una palude, tutto intorno a noi è verde e putrido. Mi tappo il naso per impedirmi di vomitare. "bhe, almeno questa volte è il mio 'habitat'" dice Jas tra virgolette. "l'ultima volta era nel mezzo del deserto del Sahara" scrolla le spalle. "attenti dove mettete i piedi" dice Marlene andando per prima su un tronco che faceva da ponta da un albero all'altro.
Più il là c'erano delle luci. E un vecchio relitto si ergeva con la prua verso l'alto. La punta non si vedeva, probabilmente usciva dalla boscaglia. Attraversato il 'ponte' c'erano delle liane. Il tempo si ferma e l'aria si fa calda, più calda e umida. Guardo davanti a me. Marlene si sta allungando per prendere una liana. Quella cade e la azzanna al collo. Subito dopo il serpente viene annientato da Jasmin.
L'aria diventa più fresca e il tempo ricomincia a scorrere. Senza perdere tempo allungo la mano e prendo l'estremità dei pantaloni di Marlene che stava sfiorando la liana e la tiro indietro. Giusto in tempo, il serpente dalle squame color speranza cadde nell'acqua schizzano attorno, lo guardiamo strisciare via tra le acqua ferme e putride. "grazie" sussurra, ancora sotto shock. "sono felice che almeno questo lo visto prima" le sorrido. "avanti piccioncini, dobbiamo andare" dice Jasmine raggirando il laghetto. Noi due ridiamo.
Dopo poco tempo raggiungiamo il relitto arenato. Dentro si sentiva una voce femminile che urlava strane parole. Saliamo sul ponte e entriamo nella stiva. In mezzo c'era un tavolo con mille e mille ampolle di diversa misura. "ah, sapevo che prima o poi sareste venuti" dice una voce roca alle nostre spalle, la porta si chiude e rimaniamo al buio, con la sola luce delle strane ampolle.
"è un'onore averti qui, anima pura" mi faccio avanti. "volevamo sapere una tua opinione, su un mio sogno che sembrava una visone" " e vorremmo sapere se era solo un sogno recato a ansia o stress o si può verificare" finisce Marlene dietro di me. "quello che mi chiedi, anima, è complicato. Dovrei entrare nella tua mente e cercare il ricordo, solo così posso decifrarlo, ma il costo è alto" dice, accende una luce e la stanza si illumina di una strana luce verdastra, quasi giallognola. La strega aveva un grosso naso a dunco, sul lato destro c'era una viste con quel he pelo sopra, la testa calva e pelle rugosa, ma qualcosa tradiva la sua vecchiaia, gli occhi, di un nocciola molto chiaro, quasi giallo, eravo giovani, "so a cosa stai pensando" dice guardandomi girando le pagine logore di un libro "l'apparenza inganna, quand'ero giovane" sospira" sono stata colpita da una maledizione, che mi ha resa così. Restando solo i miei occhi come dovrebbero essere. " la sua voce roca e profonda rimbomba a nel silenzio."vieni" comandò poi. Mi fece sedere su una poltrona sporca e quasi tutte le molle uscivano dal telaio.
Si mise dietro di me. Mi mise i polpastrelli delle dita dell'indice sulle tempie. Le unghie lunghe penetravano nella carne, finché non sentii da tutti e due i lati sangue caldo scivolarmi giù. Vidi nello specchio rotto davanti a me che aveva chiuso gli occhi e sentivo mormorare parole senza senso. Vidi due occhi rossi nel buio dietro unarmadio e uno squittio. Poi, all'improvviso il sogno riaffiorò nei minimi particolari. Rividi le frecce che oltrepassano il corpo dei miei amici, ricontai le sei dita quando posai la mano sulla ringhiera fino alla caduta sulle scale. Continuavo a vedere allo specchio il sogno che si ripeteva, e gli occhi grandi della Direma che intanto si erano aperti diventare di un bianco avorio.
All'improvviso sfilò le unghie dalle mie tampie e i grandi occhi ridiventarono color nocciola. "un sogno" sputa acida, " niente di più, niente di meno, ora passiamo al pagamento" "co-come un sogno?" chiedo alzandomi dalla poltrona. "un sogno, hai capito bene." sputa guardandomi male. "bene, ora vorrei una di voi due, come assistente. Magari te, albina" "le abbiamo portato diversi doni, dai nostri laboratori. Ad esempio zampe di drago giallo, sono molto rari come ben sapete e" "non corrompermi biondina. Ho fatto la mia scelta." dice la strega incrociando le braccia. "possiamo almeno salutarla?" chiede Marlene. "va bene, fatelo fuori, odio le smancerie" andiamo fuori. Marlene mi da una biglia. " Jas dammi la giacca, i pantaloni sono uguali, non si accorgerà" si scambiano le giacche, ma ne io ne Jas capiamo il perché.
Marlene guarda intensamente la sua amica è piano piano diventa come lei, identica. "ho già programmato tutto tranquilli, sapevo della sua passione per le malattie ecc" sussurra. "se la strega chiede di Marlene fai partire l'audio qui." lo da a Jas. "come farai a tornare?" chiedo. "sono furba, ho altre due biglie, non ti preoccupare, tornerò" mi dice dandomi un veloce bacio sulle labbra. "andate, svelti" dico. Jas salta giù dalla nave esattamente quando la strega apre la porta della stiva. "ancora qui tu?" chiede guardandomi. " dov'è la tua amichetta?" in quel momento la voce di Marlene esce da sotto il ponte della nave, vicino a unalbero c'è una figura indistinta. " mh, vai prima che cambi idea sul tenervi tutti e tre" dice prendendo Marlene per il polso e trascinando nella stiva. Io salto giù a malincuore e torniamo a casa passando dal portale. Siamo in giardino, esattamente dove abbiamo lasciato Luke e Josh. "dov'è Marlene?" chiede Luke. " arriverà, la Direma come metodo di pagamento voleva me. Ma lei essendo più furba e agile si è trasformata, quando c'è ne siamo andati non sospettava di nulla." dice Jas. I due annuiscono pensierosi.
Io intanto guardo il cielo che piano piano si sta tingendo di rosa.
Ti prego Marlene, fai presto.

L'anima PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora