Conor
Sento un'esplosione nel giardino. Scendo dalle scale e mi precipito a vedere. "tutti all'armeria!" urla il maestro alzando il bastone. Tutti sono determinati a proteggere la nostra scuola, la paura non deve avere la meglio. "no non tu Conor, recati nei sotterranei a attendi ordini" dice mettendomi una mano sul petto per fermarmi. "signore, posso dare una mano" dico convinto, implorando di non stare con le mani in mano. "trova la signorina Johnson e il resto della sua combriccola. Non mi sembra che i suoi amici siamo pronti per la battaglia. Lo vedo alzare un sopracciglio da dietro gli occhiali da sole." si signore" mi precipito dall'altra parte, contro corrente. Salgo le scale aggrappandomi al corrimano e salgo per entrare in camera e subito dopo Josh è al mio fianco. "nei sotterranei. Veloci" dico, logicamente li lascerò li e andrò a dare una mano. Così sono sicuro che siano al sicuro. Luke prende dal cassetto una scatolina contenente quattro fialette di un liquido trasparente. Le le infila nella grande tasca della felpa e scendiamo. "a cosa servono?" chiedo, lui ne beve una e corre anche lui. "è una sostanza molto rara." dice. "ti ripara i danni fisici e morali in un istante." dice. "non me ne starò con le mani in mano a aspettare." ribatte Marlene che sembra essersi ripresa velocemente. Arriva David di corsa "ragazzi, dovete andare al Gyutza, è il momento" dice ma non guarda me, guarda Marlene per mezzo secondo, poi mi fissa.
David tira fuori dalla tasca una biglia viola, non ne ho mai visti di quel colore. L'uomo la schiaccia per terra e uno alla volta entriamo.Il paesaggio è antico, sembra un antico luogo di preghiera distrutto da bombe o se si vuole andare in dietro, palle di cannone. Alcune colonne mezze distrutte si ergono ancora in piedi. Il cielo è buio, pieno di stelle e una luna piena si staglia sopra di noi. È più grande che sulla terra. Faccio un passo in avanti, facendomi illuminare pienamente.
Ci giriamo verso sinistra dove arriva un leggero tintinnio metallico. Le giubbe nere dei soldati proteggono quel che sembra il Velo. Eccolo finalmente. Il famoso Velo, quello che ha tormentato la maggior parte dei miei incubi ricorrenti all'ansia del momento. È la in alto, sopra una colonna di scale a chiocciola interamente di roccia viva, tutto qui sembra essere stato scolpito e scavato nella roccia. Mi mordo l'interno della guancia. Ci siamo. Mi giro a guardare i miei amici uno a uno. Luke e Jasmine hanno un sottile velo di lacrime. Forse lei più evidente rispetto ai soli occhi lucidi di Luke. Josh si strappa le unghie con le dita o si gratta istericamente le braccia. Marlene, la mia Marlene, teneva la mascella serrata, forse per evitare di digrignare i denti. Sul viso scarno alcuni brufoli dovuti all'ansia costante, notata dal suo continuo mangiarsi le unghie, facevano capolino, un po nascosti dal fondo tinta. Cercava di sorridere, nonostante anche lei aveva gli occhi lucidi. Altri portali si aprirono e gli studenti si riversarono sul luogo sacro.
Ci riversiamo alla carica. Velocemente Marlene estrae il suo bastone dalla scarpa, Luke estrae la spada dal fodero e una pistola. Io estraggo la mia, col cuore che batte forte, corro nella mischia con i miei amici.Sparo un paio di colpi che sorprendentemente centrano il busto dellavversario che cade a terra.
Cerco di arrivare velocemente al velo cosicchè i miei amici non soffrano o non muoiano, vedo lo svolazzare dei capelli biondi della mia ragazza al mio fianco e capisco di non essere solo. Nessuna della due parti fa progressi, un po indietreggiamo noi, un po indietreggiano loro e via continuando.
Sono a migliaia i guerrieri neri, e come se non bastasse in lontananza si erge alto e possente un gigante nero dagli occhi di brace che mentre cammina perde dietro di se del fumo. Al solo sguardo mi viene la pelle d'oca, allimprovviso mi assale un mal di testa tale da stringermi le tempie con le mani. So chi è, ma non avendo la stessa capacità sono debole ai suoi occhi, come una bestia da macello. Perchè in fondo è questpo che sono io. Una bestia che sta per essere macellata.
Il contatto mentale finisce come è iniziato. Vedo il maestro cieco estrarre il suo bastone con lama da un guerriero nero che mi fissava. Era lui lo stregone. Gli rivolgo un lieve sorriso e un accenno col capo, poi continuo la mia battaglia cercando di arrivare al Velo. Era sfinito, dalla tempia sinistra colava del sangue, ma continuò a combattere, come se nulla fosse. E' questa una delle cose più belle di essere un umano, se vuoi una cosa e ci tieni, combatti fino alla morte.Mi alzo e all'improvviso il tempo si ferma e si fa più freddo. Vedo una mano posarsi sul velo, ci batte sopra, ma non passa, continua a battere ma è inutile, sembra che nessuno può attraversarlo. Poi laria si fa più calda e il tempo ritorna a scorrere. Non ho tempo di riflettere sulla mia premonizione che una pallottola mi fischia vicino all'orecchio.
Corro verso il Velo sparando a tutte le figure nere che oltrepassano il mio campo visivo, strappo di mano a un guerriero nero una spada e mi metto a mulinarla, taggliando a metà o quasi i miei avversari. Una lama mi taglia la pelle dello zigomo sinistro e una pallottola mi striscia accanto alla coscia, strappandomi il pantalone e portandosi via qualche pezzetto di carne. Finalmente arrivo alla scalinata che porta alla sopra elevata e al Velo, la salgo velocemente, notando solo dopo che dietro di me ci sono Marlene e Jason, che si era conquistato un arco. Davanti a noi, nella decina di metri che distano tra noi e il Velo ci sono sei guerrieri neri, con il gigante dagli occhi di brace che sorride, scoprendo i denti aguzzi bianchi, ricoperti di gocce di sange scuro che colano sulle rocce. Jason prova a tirargli una freccia, ma la schiva con una velocità sovrumana. Questo vuolo dire che è immune alle armi o al materiale delle frecce. Ci sussurra Erik guardo le frecce nella faretra appesa alla schiena di Jason, acciaio. Ci lanciamo all'attacco, ne uccidiamo la metà quando un colpo di pistola raggiunge l'occhio della bestia di fumo e sangue. Nel caos riusciamo a uccidere gli ultimi tre. Si girano tutti verso di me, tranne Marlene che si guarda in giro, come per registrare gli ultimi attimi. Provo a far passare la mano, ma è come se ci fosse un muro a dividere me e il Velo. Non capisco..
Mi viene in mente la visione. Non sono io.. Un urlo dietro Marlene ci fa girare con la pelle d'oca un artiglio del mostro oltrepassa il corpo di Jason, da parte a parte, dalla bocca esce sangue nero. "Vai, bambolina" sussurra prima di cadere a terra. La bionda mi guarda, dice qualcosa ma non la sento e si butta di schiena nel velo che si chiude immediatamente, trascinandosi dentro nache la figura semi trasparente di Erik, che sorride. Poi qualcuno urla, un urlo deprimente, faccio a fatica a sentir pure quello. Cerco di interpretare il labbiale di lei poco prima di essere risucchiata nel Velo. "Ti amo" aveva detto...
Mi girai in tondo l'aria era più leggera. E granelli grigi volavano intorno a noi: i cattivi stavano morendo, si sgretolarono come cenere al vento.
Intravidi lo spirito mentre mi giravo a riguardare la parte dove c'era il velo pochi istanti prima. Somigliava a un grosso pesce gatto, tutto colorato. Simboleggia l'Equilibrio.
Sentii voci chiamare. Altre rispondere debolmente alle mie spalle. Decisi di aiutare gli altri a cercare qualcuno dei nostri che si possa salvare.
"Conor" sento il mio nome come in un sospiro poco dopo. "Conor" richiama. Inclino la testa verso il basso, alla mia destra. "maestro!" gli tiro su la testa mettendoli l'altra mano sulla ferita sul petto, tentando di fermare un po il flusso sanguinio, ma invano. Rimaniamo un po a fissarci, poi sospira sonoramente e dice "Conor, la vita è come un enorme tela, devi versarci tutti i colori per far sì che diventi un bel quadro, sopratutto il giallo" "come faccio a versare la Felicità nella mia vita se mi è stata portata via?" lui sorride. "trovane una nuova" dice, poi espira il suo ultimo sospiro.
STAI LEGGENDO
L'anima Perduta
FantasiaConor è un ragazzo alto, con muscoli ben scolpiti, ma un disastro a scuola e con le ragazze. Lui non sa niente dei suoi poteri, finché qualcosa non arriverà all'improvviso vicino al viale dell'entrata della scuola che cambierà per sempre il suo mod...