Mamma...

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Conor
È da una settimana più o meno che sono chiuso qui dentro. Non è mica male a essere sincero. Marlene sembra essersi addolcita un po. Anche se è sempre strana. Mi ha portato nel bosco lì vicino, appena dentro il territorio della nostra 'scuola', era meraviglioso, tutto quel verde che brillava di luce solare. Lei sorrideva, quei sorrisi semplici, pieni di allegria. Le volevo dire tutto, ma avevo paura, paura di perderla. Mi tremavano le ginocchia e non riuscivo a guardarla negli occhi. Poi le presi il polso e la feci girare, lei mi guardò, attendendo. I nostri occhi dicevano tutto ma ancora le ginocchia tremavano e non sapevo per quanto il mio sguardo avesse tenuto. Lei aggrottò la fronte. "Conor, stai bene? Sei pallido e sudato." dice mettendomi una mano sulla fronte.
"sto bene" dico prendendolo l'altra mano, quella che aveva sulla fronte
"Marlene io.." dissi guardandola negli occhi.
".. tu?" bisbigliò.
OK, è il momento, glielo devi dire. Non posso tenermelo dentro. Questa paura mi sta uccidendo, non posso avere paura di una cosa che devo dire!
Ora mi butto. Glielo dico, forse non avrò mai un'altra occasione in cui saremo veramente soli, e poi visto il mio fato già tracciato, devo vivere ogni momento.
"I-io, penso stia per piovere." dico guardando il cielo che si è rannuvolato velocemente.
Sul suo volto si dipinse velocemente un quadri di delusione, i capelli le diventarono blu/viola. Alzò gli occhi verso il cielo, a guardare. "si, penso anch'io.. Andiamo dentro" disse incamminandosi verso l'edificio.
La guardavo andarsene delusa. Io la seguii silenziosamente. Mi volevo strappare i capelli!
Non eravamo nemmeno nell'orto che iniziò a piovere forte. Entrammo nellentrata in legno. "Brr" disse lei sfregandosi le braccia andando verso il caminetto. Poi si diresse verso le scale. "Vado a-a cambiarmi" disse tremando. "vengo anch'io." dico. Saliamo le scale silenziosamente. Le scarpe facevano strani rumori, in effetti erano zuppe. Ci dividemmo e ognuno andò in camera sua. Entrai sbattendo la porta. Luke e Josh stavano giocando a scala quaranta.
"SONO UN COMPLETO IDIOTA!" urlo togliendlmi la maglietta buttandola nel cesto della roba sporca. Mi cambio i pantaloni tra un po mettendomeli "cosa è successo?" chiede Josh sistemando gli occhiali.
Marlene.
"Jas perché sono un totale fallimento?" dico appena mi sono cambiata buttandosi sul letto. "amo non lo sei, si vede che era troppo timido" dice sedendosi vicino alla mia testa e accarezzarmi i capelli. La radio era accesa.
"C'è stato un'esplosione sulla 16esima, il condominio in questione è stato evaquato ma ancora alcune persone sono ancora intrappolate al suo interno" spalancati gli occhi. Non era possibile. Era la strada dove abitava Conor, e sua madre. Devo avvisarlo.
Mi tiro su velocemente dal letto e corro verso camera sua. Arrivo e sento delle voci parlare più tosto sonoramente. "cos'è successo?" chiese Josh. "Sono un imbecille! Ecco cosa! Era il momento giusto per dirglielo! E io?! Nha! Sono stato un codardo! Manco un 'ti amo' sono riuscito a dirle! Tutto per colpa del cuore che continuava a battere e le ginocchia che tremavano! Sono un buono a nulla. È che.. Non lo so... Quei suoi occhi blu abisso, ahh mi ci perdo"
Disse Conor. Quasi mi dimenticavo di cosa dovevo dire. Ma mi precipitò nella camera come se fossi arrivata correndo. "Conor c'è qualcosa che" dico irrompendo nella stanza. "oh" dissi appena lo localizzai.
OK, è senza maglia Marlene calmati non è mica la fine del mondo.
Ma perché tutti i maschi devono essere senza maglia in camera loro?!
Mi ripeto nella testa. "C-conor, a-accendi la radio" dico balbettando cercando di non arrossire. Lui cammina verso la radio e la accende. La signora ripete la notizia. Lui rimase lì, ad ascoltare. "Mamma.." bisbigliò soltando. "devo andare a salvarla" dice deciso.

L'anima PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora