Capitolo XXVII: Ostaggio

4.4K 184 3
                                    

Guess it's true
I'm not good at a one night stand
But I still need love 'cause
I'm just a man
These nights never seem to go to plan
I don't want you to leave
Will you hold my hand
Oh, won't you stay with me?
'Cause you're all I need
This ain't love, it's clear to see
But darling, stay with me
Why am I so emotional?
No, it's not a good look
Gain some self control
Deep down I know this never works
But you could lay with me
So it doesn't hurt
(Sam Smith-Stay with me)

Iris

Aveva freddo e paura.
La stanza in cui si trovava era buia, c'era solo una piccola finestra, in alto sulla parete destra, dalla quale però la luce non riusciva ad entrare.

Strinse le braccia attorno alle gambe cercando di scaldarsi leggermente.

La cella, perché sapeva di essere una prigioniera, era scavata nella roccia, fredda e dura, le catene che la tenevano incatenata al suolo erano arrugginite e fatte d'argento perché appena avvicinava le pelle al metallo le veniva da urlare per il bruciore.

Sospirò, appoggiando la testa sulla scomoda pietra, chiudendo gli occhi, sperando che tutto quello fosse soltanto un sogno, un brutto sogno, un incubo.

Senza che potesse controllare, delle lacrime traditrici le solcarono le guance e lei non riuscì a reprimere i singhiozzi che sempre più volenti le facevano alzare il petto violentemente.

Senza neanche rendersene conto scoppió in un pianto liberatorio e isterico, tirando le catene, cercando di liberarsi, fregandosene della pelle che veniva lacerata dall'argento.

Se lei era lì era perché aveva voluto fare la forte, la testarda.

Era colpa sua se quella strega di Lilith adesso poteva ricattare Ella, era colpa sua se adesso Kyle poteva perdere la sua Luna, era colpa sua se Cole....

Cole.

I suoi singhiozzi si arrestano lentamente, il suo respiro tornava pian piano regolare, mentre Iris, nonostante le lacrime trovava la forza di sorridere.

Cole avrebbe subito notato la sua assenza, d'altronde gli aveva promesso un pranzo.

Si rilasso al pensiero del suo compagno, sdraiandosi su un fianco.

Tirò su col naso mentre ripensava a quanto loro due avevano dovuto sopportare.

Prima la storia dei compagni, poi la sua partenza, i suoi continui tradimenti, il suo ritorno, la sua volontà di farle vedere quanto era cambiato.

𝑶𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒆𝒔𝒕𝒂 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora