Capitolo XIV: Il mostro che sono

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You've got no place to hide
And I'm feeling like a villain,
Got a hunger inside
One look in my eyes
And you're running 'cause
I'm coming
Gonna eat you alive
Your heart, it's like a drum
Oh, oh oh, oh, oh
The chase has just begun
Oh, oh, oh, oh, oh
Monsters stuck in your head
(Ruelle-Monsters)

Ella


Era rimasta per ore chiusa in quel bagno seduta sul water con la testa che ricadeva sulle gambe.

Avevano già bussato un paio di volte e lei aveva sempre mandato via con un soffio di voce chiunque ci fosse dall'altra parte della porta.

Sentiva gli occhi gonfi e le facevano male, la testa aveva cominciato a scoppiarle per le troppe lacrime versate e il suo petto continuava ad alzarsi freneticamente.

Non riusciva a capire come aveva fatto a non capirlo prima, ad illudersi.
Ma d'altronde era solo una ragazzina di diciotto anni che non si era mai innamorata prima e aveva creduto davvero che qualcosa il vero amore potesse esistere.

Le avevano sempre detto che era stupida e non riusciva a comprendere le cose per come erano, ma pensava, per una volta, che la verità fosse esattamente quella che stava vivendo.

Aveva vissuto già troppo a lungo in una favola che non era la sua.

Quando bussarono per l'ennesima volta, Ella decise che era proprio il caso di uscire da lí.

Si alzó, guardando lo specchio in frantumi, chissà cosa avrebbe detto chiunque ci fosse stato dietro la porta.

Si sentiva come un sacco dell'immondizia, buttato a terra e rilanciato.

A nessuno veramente importava qualcosa di lei, a partire da sua madre fino ad arrivare a Kyle.
Magari Iris era soltanto una spia che aveva ingaggiato Kyle per scoprire informazioni da lei.

Si lisció i capelli, districando i nodi che si erano formati e cercando di sistemarli un minimo.
Si passó i palmi delle mani con forza sulle guance per cancellare anche il minimo segno delle lacrime amare e salate che aveva versato.

Aprí la porta non alzando neanche lo sguardo sulla persona che aveva bussato, la superó con una spallata, dirigendosi di fretta verso la sua camera.

Se solo avesse saputo chi l'aspettava in quella stanza non sarebbe mai uscita dal bagno.

*******

Kyle

Il suo lupo sembrava quasi essere impazzito, tanto che aveva dovuto abbandonare l'allenamento, chiamando Cole per sostituirlo.

Non sapeva cosa stava succedendo ma sentiva che qualcosa doveva essere successo alla sua compagna.

Dentro di sé poteva sentire la sua parte animale guaire dal dolore, la paura che qualcosa o qualcuno potesse aver ferito Ella lo mandava in bestia.

𝑶𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒆𝒔𝒕𝒂 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora