I'm not bullet proof when
it comes to you
Don't know what to say
when you made me the enemy
After the war is won
There's always the next one
I'm not bullet proof when
it comes to you
Maybe I'll crash into you
Maybe we would open these wounds
We're only alive if we bruise
So I lay down this armor
I will surrender tonight
Before we both lose this fight
Take my defenses
All my defenses
(Landon Austin-Armour)Iris
Non ricordava con precisione il momento in cui si era addormentata in quella lurida cella, ma nel sonno doveva essersi mossa perché sentiva una puntura al braccio destro.
Probabilmente era soltanto la manetta d'argento che le era risalita lungo il polso.
Sospirò ancora nel sonno, stringendo gli occhi quando un odore di igenizzante e pulito le arrivó al naso.
Ora che ci faceva caso, poteva sentire un rumore costante, metallico, come un beep continuo.
Confusa cercò di aprire gli occhi, notando solo in quel momento come le palpebre erano pesanti.
Un soffitto bianco fu la prima cosa che vide.
Un bianco così pulito e puro che gli diede fastidio agli occhi e la portó a chiuderli nuovamente.Solo dopo qualche secondo riuscì a riaprili e ad abituarsi a tutta quella luce.
La testa le faceva male, si sentiva come se qualcuno l'avesse usata per giocare a calcio, per non parlare poi del resto dei muscoli.
Mugugnó mentre cercava di mettersi a sedere sul materasso, ma una mano, che si era appoggiata sulla sua spalla, la respinse giú delicatamente.
-Il dottore ritiene che é ancora presto per alzarti, devi riposare-
Iris si voltò verso il proprietario di quella voce; sentì gli occhi pizzicarle per le lacrime trattenute quando incontró nuovamente quegli occhi chiari.
Sembrava passata una vita.-Cole-
-Ciao Iris-
La ragazza tentò di avvicinarsi a lui per abbracciarlo, ma un dolore alle caviglie e alla schiena la fece desistere immediatamente.
-Stai ferma, non ti sei ancora ripresa del tutto-
-Che ...che cosa é successo?-
Cole si alzó recuperando un bicchiere pieno d'acqua e l'aiutó a bere qualche sorso.
-Ti abbiamo trovata qualche giorno fa nel bosco, eri piena di sangue e puzzavi d'argento, ti ho portata subito all'ospedale, avevi la pella lacerata sui polsi e sulle caviglie.
I medici ti hanno dovuta sedare per non farti sentire il dolore, ti hanno messo un unguento e ti hanno ricucita.
L'altra notte hai avuto una crisi, e per evitare complicazioni ti hanno dato del sonnifero-Iris annuí, spostando lo sguardo sul braccio destro, dove aveva avvertito la puntura, osservando con un cipiglio spaventato l'ago che gli avevano conficcato nella pelle.
Prestava servizio come volontaria, quello era vero, ma se c'era una cosa che odiava con tutta se stessa erano gli aghi.
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𝑶𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒆𝒔𝒕𝒂 ✓
LobisomemSecondo libro della serie: "Sangue di lupo" "Non te l'ho detto non perché non mi fidavo di te, ti affiderei la mia vita se potessi. Non te l'ho detto perché non volevo che anche tu mi vedessi così, non volevo che anche tu mi considerassi un mostro" ...