Capitolo XI: Perdonami...

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The scars of your love remind me of us
They keep me thinking
That we almost had it all
The scars of your love
They leave me breathless,
I can't help feeling
We could have had it all
Rolling in the deep
You had my heart inside of your hand
And you played it to the beat
(Rolling in the deep-Adele)

Iris

Continuava a camminare avanti e indietro per tutto l'ufficio di Kyle.
Non sapeva da quanto era lí, e camminare non la stava calmando affatto.

Perché me ne sono andata? Sarei potuta rimanere in camera ad aspettarla.

Cosí avrebbero preso anche te

Ma almeno lei sarebbe salva, ha già patito troppo.

-Lo sai che camminare non la farà tornare prima?-

Iris saltó sul posto, girandosi verso la porta.

Cole, con la sua solita sfacciataggine, era appoggiato allo stipite della porta, e la guardava con un sorrisetto sfrontato stampato sulle labbra.

Come fa ad essere cosí...

Bellissimo, irresistibile, stupendo?

No, schietto e menefreghista.
Poi cosa sorride a fare? Vorrei tanto prenderlo a schiaffi quel suo sorriso del cavolo.

Ammetti che in realtà vorrei soltanto baciarle quelle labbra.

Iris incominciava a chiedersi se fosse possibile ammazzare la propria parte animale, sperava veramente di sí, perché quella voce fastidiosa nella sua testa diventava sempre più insopportabile.

Perché lo difendeva? Doveva essere dalla sua parte no? No?

Sospirò mentre si avvicinava alla finestra.
Perchè non era andato ad aiutare Kyle come il resto dei guerrieri? Perchè era rimasto lì? Possibile che fosse rimasto soltanto per tormentarla?

Come se non pensasse a lui giorno e notte.

Sbuffò mentre osservava il paesaggio dalla grande vetrata; il sole stava calando, scomparendo velocemente dietro alle colline piene di alberi. La destabilizzava e terrorizzava il pensiero che Ella poteva essere dispersa chissà dove tra quei boschi. Persino lei che era per metà lupo non riusciva ad orientarsi tra quella moltitudine di alberi.

-Kyle ha trovato il corpo di un cacciatore poco distante dal confine, aveva addosso l'odore di Ella-

Iris rabbrividì e non per il freddo.

No, non poteva essere stata Ella, l'innocente amica che aveva appena imparato a conoscere; aveva sofferto fin troppo per essere in grado di far soffrire qualcun altro, e poi ricordava bene come era arrivata lì, magra, priva di forze, come poteva riuscire a uccidere qualcuno, oltretutto un cacciatore allenato.

𝑶𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒆𝒔𝒕𝒂 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora