Capitolo XXXI: Il pezzo mancante

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Don't try to explain your mind
I know what's happening here
One minute, it's love
And, suddenly, it's like a battlefield
One word turns into a war
Why is it the smallest
things that tear us down
My world's nothing
when you're gone
I'm out here without
a shield, can't go back, now
Both hands tied behind
my back for nothing, oh no
These times when we
climb so fast to fall, again
Why we gotta fall for it, now
I never meant to start a war
(Jordin Sparks-Battlefield)

Ella

Aprire la porta e rimettere piede in corridoio era stata un'azione molto difficile per lei.

Ormai si era abituata alla luce soffusa e quasi assente di quella camera che per giorni era stata il suo rifugio.
Si era abituata al silenzio, alla solitudine e al caldo, quindi quasi uscì da quella che era stata la sua tana si sentì un po' spaesata.

Il corridoio era illuminato dal sole che entrava dalle ampie vetrate prive di un tendaggio, anche a piani di distanza Ella poteva benissimo sentire i membri del branco che procedevano spediti verso la casa branco per recarsi a cena.
Il suo stomaco brontolò in quel momento, ricordandole che anche lei doveva andare.

Theo, dietro di lei, le appoggió una mano al centro della schiena spingendola lievemente in avanti e invitandola a proseguire.

Scesero le scale tra i suoi sospiri e le rassicurazioni di Theo.
Erano venuti a scoprire nel pomeriggio che Iris era stata dimessa dall'ospedale e Ella aveva paura che l'amica potesse servare del rancore nei suoi confronti.
Cosa secondo Theo impossibile.

Sospirò più profondamente mentre si avvicinavano sempre di più al grande portone spalancato.
Istintivamente Ella si fermò, piantando i piedi a terra e lasciandosi superare dall'amico che si bloccò quando non la vide piú al suo fianco.

-Ella dai andiamo-

La ragazza scosse la testa, puntando lo sguardo sul pavimento.

-Mi odieranno-

-No Ella, non ti odieranno, come non ti odio io, come non ti odia Iris-

Scosse nuovamente la testa sentendo le lacrime che ricominciavano a scendere.

-É tutta colpa mia e lo sai-

-Ho passato tutto il pomeriggio a dirti il contrario e speravo che un concetto così elementare ti sarebbe entrato in testa, ma evidentemente non è così-

Theo sospirò tentando di recuperare la calma, Ella era fragile al momento e lui non voleva destabilizzarla.

-pensavo che oggi avevi capito.
Nessuno qua ti vede come una minaccia o ti dà la colpa-

𝑶𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒆𝒔𝒕𝒂 ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora