«Co- come- come fate a saperlo? Ma- magari si sono nascosti» dissi io balbettando, non potevo sicuramente piangere davanti a colui che mi voleva morta.
«Non lo sappiamo, ma ho dato loro ordine di continuare con le ricerche».
«No, non ci credo- dissi ridacchiando nervosa per non far cadere le lacrime -loro non possono essere morti, io... Io devo vederlo» insistetti io, con i pugni stretti e gli occhi lucidi.«Mi dispiace ma non posso permetterlo. È per il tuo bene» si giustifica lui fissandosi le mani sporche di pittura.
«Sl diavolo il mio bene!» Urlai io, rovesciando un tavolino con sopra un vaso che si ruppe in mille pezzi e bagnò il tappeto, le guardie mi presero per le spalle e me le schiacciarono, bloccandomi sul posto.Lui si girò con calma verso di me, finalmente, guardandomi negli occhi «là fuori non è sicuro».
«Non mi fanno niente le radiazioni, l'hai detto tu stesso! Ne siamo immuni!» esclama io irritata ed alzando il tono della voce.«Non parlo delle radiazioni»
«i terrestri o 'gli Outsiders' come li chiamate voi, non mi spaventano» risposi quasi come se fosse una minaccia.Il presidente Wallace fece un profondo sospiro ma cercando di non farlo notare, lo vidi solo dalle sue narici ingrossato, probabilmente stava perdendo la pazienza.
«Hai bisogno di tempo per metabolizzare il tutto. Lo capisco, va bene... I signori ti riporteranno in camera» concluse lui la nostra conversazione, anche se mi sembrava che stesse cercando una scusa più per sé stesso che per me.
«E se li uccidessi e scappassi via?» dissi io, con sguardo minaccioso.
«Non guardarmi così Alyx con quegli occhi da assassina che non ti appartengono. Non ti conviene sfidarmi» mi rispose lui stringendo un po' i denti dalla rabbia.Io sostenni il suo sguardo, fino a che le guardie mi riammanettarono e mi fecero voltare a forza, portandomi via di peso da quella stanza che puzzava di acrilico.
***
Eravamo a cena e stavamo pregando con le mani unite, io ero tra Jasper e Monty e notai che Clarke era più lontana possibile da me.
«Per il passato ed il futuro a cui aspiriamo» esclamò il presidente.
«Rendiamo grazie» dissero tutti i presenti, esclusa la sottoscritta.«Buona salute, buon cibo, buona compagnia e la benedizione di nuovi amici» continuò il capotavola.
«rendiamo grazie» ripeterono in coro, poi ci sedemmo tutti a tavola.Indossavo dei vestiti non miei, con del trucco non mio, ad un tavolo non mio e con degli amici che non riconoscevo più.
Guardai Clarke assaggiare la zuppa e fare una faccia stupita, poi guardò il presidente che sorrise e lei ricambiò, stavano sorridendo tutti.Il presidente fece passare lo sguardo anche su di me, ma mi limitai a lanciargli un'occhiata sprezzante ed abbassare lo sguardo sul piatto. Improvvisamente non avevo più fame.
Alla fine della cena non avevo toccato praticamente nulla e le guardie ci accompagnarono ai nostri dormitori, questo erano in comune ed erano divisi in letti a castello.
Io mi buttai immediatamente nell'ultimo letto in alto a destra, quello più lontano possibile dalla porta e poco importava se avevo dovuto scacciare Drew dal suo letto, non mi rimaneva più nessuno dalla mia parte ed avevo bisogno di un po' di pace.
Guardai gli altri e notai che erano tutti allegri: Monty stava mostrando a Jasper qualche trucco di magia probabilmente letto tempo fa su qualche libro che aveva rubato all'Arca mentre Clarke disegnava qualcosa su un foglio di carta.
Anch'io trovai un biglietto con sopra scritto il mio nome, lo aprii e dentro c'era scritto 'non si sa mai se ti venisse improvvisamente voglia di leggere qualche buon libro'.
Sotto di esso c'era una copia di Cime Tempestose, un romanzo dell'ottocento scritto dalla celebre Emily Bronte. Il mio preferito.
Pensava sul serio di comprarmi con una copia del mio romanzo preferito? Pensavo fosse più furbo di così.
Smisi di chiedermi come diamine facesse a sapere che era il mio libro preferito e lo lasciai lì, non prima di aver osservato bene la copertina ed aver maledetto il mio quasi irrefrenabile istinto di aprirlo e sentir l'odore delle pagine nuove.
Non avevo mai visto il disegno originale.***
Quella mattinata mi svegliò la voce euforica di Clarke che mi fece aprire immediatamente gli occhi.
La ragazza bionda mi fece vedere che il presunto disegno che faceva ieri sera in realtà era una mappa dettagliata della Montagna.Io annuii osservando attentamente la mappa proprio nel momento in cui Miller entrò nel dormitorio accompagnato da Maya «ciao ragazzi» ci salutò lui «è bello rivederti Miller» lo salutò Clarke e lui sorrise.
«Ci sono voluti 3 interventi ma sì, sono qui» disse sorridendo.
«Ricordati: due volte al giorno» gli disse porgendogli un barattolo arancione con delle pastiglie, lui annuì e ci guardò, poi strabuzzò gli occhi.«Alyx?- domandò stupito -sei... Sei viva?» mi chiese.
«in carne ed ossa» i risposi io sorridendo leggermente, anche se in realtà speravo il contrario.Come aveva fatto un coltello nello stomaco a non uccidermi?
Ci sono andata così tante volte vicino che mi sorprende il fatto di essere ancora qui.All'improvviso un altro allarme scattò, interrompendo la romantica conversazione di Jasper e Maya.
«Jasper, tienimi il posto, ok?» esclamò velocemente Maya, cercando di uscire dalla stanza.«che succede? Perché suona l'allarme?» domandai io, intenzionata a capire che succedeva dopo essermi buttata giù dal letto ed averle bloccato la strada.
«La pattuglia della superficie è rientrata e, grazie all'ordine del Presidente di andare a cercare i tuoi amici, qualcuno è ferito ed ha bisogno di cure. Vado in zona quarantena» mi rispose lei, pronunciando la parola 'tuoi' come se fosse colpa mia se il soldato si era ferito.
«Vengo con te» cercai di insistere ma la ragazza già corse via ed io fui fermata dal braccio di Jasper.
«Che cosa diavolo intendi fare?» mi domandò con sguardo accusatorio.
«L'hai sentita? Ha detto che c'è qualche persona ferita, quindi qualche sopravvissuto e vorrei sapere se hanno trovato qualcuno dei nostri» mi giustificai io.«Non... Non credi che dovremmo andare a far colazione?» mi chiese il ragazzo distogliendo lo sguardo.
«Stai dicendo sul serio?» gli domanda io, sconcertata dalla sua affermazione.
«Sì beh io... Io non credo che dovremmo andarcene in giro-» provò a dire, ma io mi liberai dalla sua presa e corsi dietro a Maya, con il rumore della sirena che mi spaccava i timpani.Clarke e Jasper mi seguirono in fretta, quest'ultimo cercando di fermarmi, ma io arrivai in tempo da Maya prima di venir raggiunta da Jasper e Clarke «che succede?» domandò Maya mentre si metteva la tuta protettiva.
«Un morto nella stanza 2, un altro si è immolato per aiutarlo, è ancora in decontaminazione, avrà bisogno di cure» le rispose un uomo girato di spalle.
«Chi li ha attaccati?» mi intromisi io.«Che ci fanno loro qui?» domandò l'uomo a Maya e vidi Clarke prendere la carta dal taccuino di un ragazzo e dirigersi alla porta.
Ora la riconosco.«Aspetta, non è sicuro!» urlò l'uomo cercando di fermarla.
«Per noi si» lo liquidai io.
«Forza, andiamo» mi invitò la ragazza bionda subito dopo aver aperto la porta ed io, senza pensarci due volte, mi con vinsi a seguirla.
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Are You Alive?
Fanfiction~Sequel di: I'm not your princess~ ⚠️Questo libro è basato sulla seconda stagione di The 100 quindi contiene degli spoiler sulla stagione 2 e probabilmente anche qualcuno della 3. Non è obbligatorio aver visto la serie per leggere⚠️ La guerra contro...