32. Non posso perderti

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«Cosa?» mi domandò Bellamy con gli occhi spalancati e le sopracciglia alzate.

«Hai sentito bene, sarei più utile lì a darvi informazioni su Wallace che restando qui a braccia incrociate» mi giustificai io, speravo davvero che lui mi appoggiasse ma la sua faccia non lasciava presagire nulla di buono.

«No, certo che non puoi. Wallace ti ammazzerebbe a vista, è un'idea stupida oltre che suicida» mi rimproverò lui.
«Ma che diavolo?... Anche Clarke ha detto la stessa cosa» esclamai io annoiata e roteando gli occhi al cielo.

«Allora Clarke ha detto una cosa giusta per una volta» mi rispose lui pronunciando l'ultima parte della frase in po' meno forte del resto.

Mi guardò dritta nel profondo negli occhi ed in quel momento mi parve di perdere completamente la capacità di respirare.

«Ma... Anche se morissi, sarebbe una perdita minore rispetto alla morte di Clarke o di qualsiasi altro. Avete già convissuto con l'idea che io fossi morta, sono certa che continuereste bene a farlo» dissi io e lui si morse un labbro per... Rabbia penso.

Sicuramente non tristezza o robe del genere... Lui è Bellamy Blake diamine! Non prova questo genere di emozioni...

«Certo che no Alyx. Davvero non riesci a capire che sei importante? I giorni in cui tu eri a Mount Wheater sono stati i più duri di tutti, si sentiva la tua mancanza. Non c'era più nessuno a placare gli animi e, soprattutto, che mi tenesse testa» mi informò lui sciogliendomi il cuore e facendo un sorrisetto a fine frase.

Non ebbi più il controllo del mio corpo e mi avvicinai lentamente a lui con occhi penetranti «quindi ammetti che solo io riesco a farti il culo, eh Blake?» lo sfidai con lo sguardo, mentre i suoi occhi si illuminavano di un'emozione che non avevo mai visto.

«A quanto pare siamo tornati ai cognomi, Principessa?» mi domandò lui con la mia stessa espressione ed avvicinando il suo viso al mio, tutto il mio intero corpo fremeva all'idea delle sue labbra sulle mie.

«Solo perché so bene che ti dà immensamente fastidio» gli sussurrai io, assottigliando lo sguardo.

«In questo momento sento tutto tranne fastidio» mi mise al corrente di questi suoi pensieri, sussurrando quelle parole come se fossero un segreto ed io feci un sorrisetto degno di una bambina perfettamente ingenua.

Ero estasiata all'idea di fare un effetto del genere ad un ragazzo, e che ragazzo...

In lontananza però sentii un colpo di tosse che ci risvegliò da quella bolla che ci eravamo creati attorno e mi fece un po' allontanare da lui, ero consapevole che Bellamy aveva fatto un sospiro irritato. Cercai di trattenere un sorriso da idiota.

Ma immediatamente mi resi conto di quello che stavo per fare ed un inaspettato senso di vergogna mi investì completamente.

«Scusa io... Non so cosa mi sia preso...» esclamai io, paonazza dall'imbarazzo e dal rossore.
«Alyx, con me non devi scusarti di nulla, lo sai» mi disse ma io non risposi, limitandomi a guardare le mie scarpe.

«Tornando al discorso di prima...- ripresi io per evitare di pensare troppo alla "cosa" che stava per succedere un secondo fa -Io ci tornerò a Mount Wheater, Bellamy. Te l'ho detto solo perché pensavo che ti avrebbe fatto piacere saperlo» esclamai io a bassa voce, sapevo che la situazione non gli piaceva per niente.

«No Alyx. Ho detto che tu non ci andrai» mi rispose lui, con voce ferma.
«Mi sembra di averti già detto svariate volte che non prendo ordini da te, Blake» incredibile come devo sembrargli bipolare in questo momento.

«Ed a me sembra di averti già detto svariate volte che sei troppo importante per morire in un modo così stupido. Tu... Tu non capisci» mi rispose lui, con la coda dell'occhio notai che tutti si erano addormentati nelle loro tende, rimanevamo svegli solo più noi due.

«Ed allora illuminami Blake! Cosa? Cos'è che non capisco? Per chi diavolo sarei importante secondo te? per Clarke? Non ha neanche detto che ero viva!» esclamai io alzando la voce.

«Cazzo Alyx per me! Tu sei fottutamente importante per me e non posso perderti. Non di nuovo, lo capisci ora?» mi rispose col mio stesso tono.

Dovetti ripetermi mille volte quelle parole prima di comprendere realmente quello che volevano dire.

Restai con gli occhi sbarrati il tempo necessario a realizzare completamente cosa avesse detto e, in meno di due secondi dopo, le mie mani erano sulle sue guance e le sue labbra combaciavano dolcemente con le mie.

***

Arrivammo a Tondc la mattina presto, io camminavo dietro Clarke e Bellamy quando ci fermammo.
Non avevamo proferito una sola parola dal nostro secondo bacio e non avevamo mai parlato del primo, quindi penso che siamo pari, uno lui ed uno io, ora possiamo finirla con questa storia durante l'apocalisse.

Lexa e la sua guardia del corpo scesero da cavallo e l'uomo si avvicinò a noi «dobbiamo disarmarci prima di entrare nel villaggio» ci informò Lincoln mentre gettava la sua arma nel cesto del terrestre, subito fu seguito da Clarke e da Bellamy, poi io ci buttai dentro la pistola e Raven fu ripulita dalle sue innumerevoli armi, poi la guardia tornò indietro.

«No, la ragazza castana» esclamò Lexa e il suo secondo fece dietrofront ed andò verso di Raven «no, l'altra» esclamò ancora lei e lui venne davanti a me.

Io lo sfidavo con gli occhi mentre si abbassava e mi sfilava il coltello dallo stivale sinistro, toccandomi poi ovunque per vedere se ero completamente disarmata.

«Era davvero necessario?» domandammo io e Bellamy in contemporanea, entrambi infastiditi.

Il Comandante ci ignorò ed entrò nel villaggio, dove fu subito accolta da urla contente che però cambiarono subito tono quando ci videro.

Continuavano a dirci di tornarcene da dove eravamo venuti ed io iniziavo veramente ad infastidirmi, conficcai con forza le unghie nei palmi quasi come se stessi cercando di riaprirmi le ferite e Bellamy lo notò.

Con un cenno della testa mi disse di andargli vicino ed io lo ascoltai, ritrovandomi tra lui e Clarke.

Un uomo all'improvviso fermò il Comandante e le disse qualcosa che non sembrava molto allegro, lei ci mise un secondo a fare un movimento che fece scattare il suo secondo, che riempì di pugni la faccia dell'uomo.

«Grandioso, così ci incolperanno anche di questo» esclamai io irritata e Clarke avanzò verso di Lexa «Comandante, lo faccia smettere ti prego. Altrimenti ci prenderemo noi la colpa per questo» esclamò la ragazza bionda e Lexa lasciò vivo il terrestre.

«Da oggi il popolo del cielo marcerà con noi, e chiunque dovesse provare ad impedirlo pagherà con la sua stessa vita» esclamò poi lei nella nostra direzione dopo aver fatto un passo avanti e continuando a camminare avanti.

«Ma che caloroso benvenuto» commentò Bellamy ed io lo guardai con la coda dell'occhio, per poi farmi superare dal loro passo più veloce, anche se in realtà volevo solo parlare un po' con Octavia.

Space for me:

Ciau belle personcineee
Boh oggi doppio capitolo perché era troppo tempo che non succedeva qualcosa tra i nostri protagonisti e volevo farmi perdonare.

Spero di esserci riuscita!

Vi voglio bene ❤️🍕

-A_Strange_Weird

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