10. Cure Non Convenzionali

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Eravamo in una delle varie stanze bianche di quel famigerato corridoio inquietante insieme alla dottoressa ed a Maya.

La dottoressa indossava una tuta e faceva l'elenco dei suoi parametri con il sottofondo del suo battito cardiaco un po' più veloce del solito «la temperatura del suo corpo è di 40 gradi, la pressione misura 180 su 120, le vesciche e le ustioni da radiazioni tossiche ricoprono il 75% del suo corpo, le cure convenzionali non hanno alcun effetto sulla infiammazione-» esclamò lei, elencando tutte queste caratteristiche allarmanti con la voce che rimbomba a per colpa del casco della tuta che le ricopriva tutto il corpo.

«Aspetti un attimo- la fermai io, in cerca di risposte ai terrestri che avevo visto assieme a Clarke in quella stanza accanto all'infermiera -cosa... Che vuol dire 'cure convenzionali?'» esclamai io e la dottoressa si accigliò non capendo che cosa intendessi dire con quella domanda.

«Intende chiedere se ci sono cure non convenzionali» spiegò la mia domanda Monty, mentre io annuivo.
«Sì... Si potrebbe provare a curarla in un altro modo...» esclamò lei, strascicando la voce anche se si sentiva che era impaziente di dimostrare se l'esperimento con i terrestri riuscisse, qualunque esso fosse.

«E cosa aspettate a farle?» domandò Jasper con voce un po' ingenua, si vedeva che voleva solo salvare la vita di Maya, la persona per la quale aveva una cotta.
«Bhe, non è così semplice. Sono cure speciali e non sono... Ehm... Convenzionali» esclamò lei con una voce finta davanti alle telecamere, voleva solo svuotarci uno ad uno, ovviamente.

«Cosa vuol dire 'non convenzionali'?» ripetei io a denti stretti, leggermente irritata ed intimorita della risposta.
«Essendo cresciuti nello spazio, il vostro sistema circolatorio è più avanzato del nostro e difatti ha la capacità di liberare il vostro sangue dalle radiazioni. Certamente... È solo una teoria... Ma se riuscissimo a far circolare il sangue di Maya nel tuo corpo...-».

«Potrei farla guarire» finì Jasper la frase per lei, era esattamente quello che voleva dire, ma voleva evitare di dirlo davanti alle telecamere.
La dottoressa annuì e fece un verso di consenso «ma che gli succederebbe, una volta che avrà il sangue di Maya nelle vene?» domandai io, nel modo più crudele ma allo stesso punto più fintamente ingenuo del mio repertorio.

«Non so rispondere a questa domanda...» mi rispose lei, era davvero molto sospetto.
Jasper lanciò uno sguardo a Maya e Monty cercò di farlo ritornare in sé «no Jasper, conosco bene quello sguardo. Non devi farlo. È troppo pericoloso» esclamò Monty per cercare di farlo ragionare ma lui lo ignorò.

«Bhe... Allora proceda» rispose Jasper con un mezzo sorriso e la dottoressa lo ricambiò calorosamente.

All'improvviso mi fu tutto più chiaro: la falla nel condotto di ventilazione era un a scusa per far stare male Maya e riuscire così a restare la loro malata teoria sull'anello più debole della catena, Jasper non sapeva che in quel momento il suo cuore era sfruttato per accertare una teoria che, da lì a poco, ci avrebbe uccisi tutti.

***

Jasper era sdraiato su un lettino vicino a Maya, Monty gli era accanto ma sembrava più un uccello del malaugurio che una figura amichevole che gli dava un po' di fiducia.

Jasper iniziava a vacillare, lo si poteva notare dal suo sguardo spaventato alla vista dell'enorme ago posizionato sopra una siringa che la dottoressa stava battendo con due dita.

«Sei sicuro di volerlo fare?- gli disse un'ultima volta Monty, ma Jasper lo guardò con uno sguardo impaurito, supplicandolo di smetterla di fargli queste domande perché, anche se voleva aiutare Maya, nel profondo sapeva di non volerlo fare sul serio -guardala. Lo so che ti piace ma fra pochi secondi il suo sangue sarà nel tuo corpo».

Prima di fare qualsiasi cosa provai a mettermi nei suoi panni e far finta che Maya fosse Bellamy.
Sono spaventata, i miei due migliori amici sono contrari a qualsiasi cosa io faccia e vogliono allontanarsi dall'unico posto in cui mi sento al sicuro e dove posso vivere la mia storia d'amore con il ragazzo che amo.

Ma adesso lui sta per morire e l'unico modo per salvarlo sarebbe dargli un bel po' del mio sangue che, o si mischierebbe con il mio è non succederebbe niente o il mio organismo non lo riconoscerà e mi ucciderà.

Io darei la mia vita per salvare quella di Bellamy.
Peccato che lui sia già morto.

Mi alzai di scatto dalla sedia dove ero seduta un attimo prima e scollegai la testa da quei pensieri orribili, poi mi avvicinai al lettino di Jasper, allontanai un po' Monty e strinsi forte la sua mano.

Ma all'improvviso Maya ebbe una crisi, il suo cuore iniziò a battere all'impazzata ed iniziò a fare dei versi di dolore ed a piangere «che le sta succedendo?!» urlai io allarmata, mentre la dottoressa ed un altra persona che non riconobbi si avvicinarono al suo corpo in preda alle convulsioni.

La dottoressa le inserì con una siringa un liquido nella vena che in pochi istanti le fece ritornare il battito cardiaco regolare e la fece di nuovo coricare sul lettino.

«Jasper...» provò Monty ad insistere ancora una volta, io ero contemporaneamente da entrambe le parti.
«Non posso lasciarla morire!» disse mentre il suo petto si alzava e si abbassava molto più velocemente.

«Procedete» diede poi il suo consenso, cercando di non strabuzzare troppo gli occhi alla vista dell'ago che si avvicinava.
«Andrà tutto bene, vedrai. Ci siamo noi accanto a te» esclamai io, cercando in qualsiasi modo di farlo rassicurare un minimo.

Lui mi guardò negli occhi, ma non capivo cosa mi stesse dicendo con essi.
«farà un po' male» disse la dottoressa, inserendo gli un ago nel collo e facendo fare un verso di dolore a Jasper.

«Un po'?» gemette lui dopo che la donna gli ebbe iniettato quel liquido trasparente e gli mise un cerotto, avvitando la provetta ed attaccandoci un tubo collegato ad una specie di macchina.

La donna schiacciò un pulsante, poi uno dei due tubi collegati a Maya si tinse di rosso, tutti lo seguimmo con lo sguardo e, mentre entrava nella macchina per poi passare nel tubo che lo avrebbe portato nel corpo di Jasper, io gli presi il mento con la mano e lo costrinsi a guardarmi.

«Ehy ehy... Non guardare lì ok? Guarda me... Guardami negli occhi» dissi io fissandolo a mia volta, mentre anche il suo tubo diventava rosso e faceva il processo inverso, era quello che io avrei voluto che mi facessero se fossi stata nei suoi panni.

La sua faccia si rilassò e fece un sorrisetto assonnato «cosa gli sta succedendo?!» domandò Monty allarmato.
«Niente, mi... Mi sento molto bene» rispose il nostro amico ridacchiando.

«Abbiamo dato a Maya dei sedativi, ovviamente ora ne sentirai l'effetto anche tu. È del tutto normale» esclamò la dottoressa.
«Come fa a saperlo? Aveva detto che non l'aveva mai fatto prima o sbaglio?» domandai io, mentre Jasper si arrotolava pigramente una ciocca dei miei capelli intorno al suo dito.

«Alyx, sei molto bella... Ho sempre avuto una cotta per te...» disse Jasper ridacchiando ed io, dopo avergli rivolto uno sguardo attonito, decisi di ignorarlo.
Sicuramente era solo l'effetto dei sedativi.

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