23. Solo Una Vita

1.2K 34 1
                                    

Io non risposi per il troppo imbarazzo, ma ero sicura che ci avesse preso in pieno.

Per fortuna la figura di Clarke mi salvò da quella situazione imbarazzante, sentivo che tra di noi la connessione elettrica stava aumentando e se avesse continuato ancora un po', mi sarei buttata di testa nella tana del lupo.

«Bellamy, Alyx, seguitemi. Dobbiamo parlare con Finn del nuovo sistema di sicurezza» ci disse la ragazza ed insieme noi ci alzammo e la seguimmo.

Camminammo fino al lato sinistro dell'Arca, quando vidi Finn parlare con la persona che meno mi aspettavo di incontrare in questo mondo.

«Che diamine ci fa Murphy qui? E con un fucile in mano per l'aggiunta» esclamai io furiosa e stringendo i denti, l'ultima volta che l'avevo visto con un fucile aveva impiccato Bellamy.

«Sta' tranquilla Alyx, è cambiato» mi rispose Clarke ed io scossi leggermente la testa, nessuno può cambiare natura nel giro di poche settimane.

«Ehy, stiamo rafforzando le difese, raddoppiando sul perimetro. Nessuno deve superare il recinto» esclamò Bellamy quando li raggiungemmo, andando dritto al punto.

«ma guarda un po' te chi si rivede, la nostra cara e vecchia amica Alyx!» esclamò il verme.
«Taci Murphy, non osare parlarmi» lo zittii immediatamente io e lui alzò le mani come per segno di resa.

«Vado a dare una mano» esclamò poi Finn.
«No, dovresti andare dentro, il corridoio B sarà più facile da difendere se arrivassero da là» rispose Bellamy rimettendolo al suo posto, notai che non aveva perso il vizio di impedire alla gente di fare ciò che vuole. Bene...

«Non mi nasconderò ancora una volta» replicò ancora Finn.
«Non era una domanda, ma un ordine. Per ora dobbiamo pensare solo a salvarti la pelle» esclamai io con voce dura.

«Stai davvero parlando tu, Alyx? Da come mi era sembrato al campo tu eri la prima a trasgredire gli ordini, anche se ti avrebbero potuto uccidere» mi sputò addosso lui con voce velenosa.

«E da come mi era sembrato a me al campo tu non volevi neanche toccare un'arma, come sei finito allora a puntarmene una in fronte?» gli risposi io, sferrandogli un calcio nel punto più debole.

«Quando ti ha puntato un fucile addosso?» mi domandò Bellamy, ma io non risposi, Finn era già parecchio nei guai ed io gli avevo sganciato davvero un colpo basso.

«Io... Parlerò con Lincoln» esclamò Clarke, facendo annuire Bellamy «andiamo allora» esclamai io.
«Finn» lo richiamai per invitarlo a venire con noi e lui fortunatamente lo fece.

«Ehy- mi richiamò Murphy -vuoi dare qualche ordine anche a me Principessa?» mi disse lui con voce sarcastica.
«Sì, non chiamarmi mai più così e stammi alla larga» risposi io guardandolo male.

«Cercavo solo di rendermi utile» si giustificò lui, ma la mano di Clarke sulla mia spalla mi fece intuire che quelle scuse non erano rivolte a me.
«... Eri con lui al villaggio» esclamò Clarke dopo un attimo di silenzio.

«Ho cercato di fermarlo» si scusò Murphy.
«Con poco impegno» lo zittì lei, per poi darmi un piccolo strattone alla spalla per indicarmi di andare.

Stavamo già camminando quando Murphy riprese a parlare «se proprio vuoi dare la colpa a qualcuno, Clarke... Era andato a cercare te» esclamò lui, facendola pietrificare sul posto.

«Non osare parlarle così, scarafaggio» gli sputai addosso io, ma ricevendo solo un 'non ne vale la pena' da Clarke e invitandomi per la milionesima volta ad andare da Lincoln.

***

Io e Clarke entrammo abbastanza velocemente nella familiare infermeria tutta sgangherata e puzzolente di disinfettante dell'Arca e dentro vidi già Octavia e Abby che ci stavano aspettando, in una stanza lì affianco.

Lincoln era ancora legato al letto ma ora sembrava normale e, cosa più importante: era sveglio.
«Non è più un Mietitore, non c'è bisogno che sia legato» esclamò Clarke distogliendo lo sguardo.

«E invece si...» rispose lui, guardandomi negli occhi.
Sentii quindi il dovere di presentarmi, non so se per educazione o per il suo sguardo pressante su di me «io... Io mi chiamo-»

«Alyx, si lo so chi sei. Io ti seguivo per conto di Anya» esclamò lui guardandomi negli occhi per studiare la mia reazione, notai quindi che lo spirito da osservatore non gli era certo scomparso.
Cavolo lo sapevo!

«Lo so già, ho visto i disegni sul diario mentre Finn stava per morire» esclamai io guadagnandomi le occhiate interrogative di tutti tranne Octavia, penso che lei lo sapesse già perché Lincoln glielo aveva già detto.

Chissà se aveva fatto la gelosa.

«A proposito, grazie di non aver detto niente a Bellamy, mi avrebbe fatto di peggio altrimenti» mi disse il terrestre ed io divenni rossa di nuovo «figurati. Potevo fare di meglio» esclamai io, distogliendo lo sguardo.

«Mi hai salvato la vita, duri che questo mi basta» mi rispose lui ed io sorrisi leggermente, anche se l'idea era stata di Abby.
«Allora? Esiste un modo per fare la pace?» chiese poi il Cancelliere, interrompendo la nostra 'chiacchierata'.

«È venuta con dei cavalieri?» chiese Lincoln, dopo aver fatto un sospiro.
«Due. Stanno aspettando fuori dal cancello» rispose la donna.

«Sono ancora lì? Sul serio?» domandai io arrabbiata mentre il Cancelliere annuiva.
«Aspettano Finn, non avete molto tempo per decidere» esclamò lui.

«Questo lo sappiamo già» mi intromisi ancora io.
«Non può sul serio aspettarsi che consegnamo volontariamente uno dei nostri. Lei lo farebbe?» domandò Octavia stizzita.

«Lei salverebbe il suo popolo, non coprirebbe un assassino» rispose poi lui.
«Qui siamo tutti assassini» risposi io veramente seccata.

«Infatti se non lo consegnate ucciderà tutti quelli che sono dentro al campo» mi rispose lui, guardandomi con i suoi occhi penetranti di cui Octavia si era innamorata.

«Ci deve essere qualcos'altro che possiamo offrirle» esclamò poi Abby Griffin.

«Finn ha ucciso diciotto persone innocenti e il Comandante offre di volerne solo una in cambio. Accettate o morirete tutti» mi disse lui, sembrava un cazzo di copione che recitavano tutti, tutti dicevano la stessa identica battuta.

«Come puoi dire questo?- si intromise Clarke -Finn è stato il primo a venire da te con un'offerta di pace, è un tuo amico» le disse lei.
Non fa una piega.

«Ha massacrato il mio villaggio, anche loro erano miei amici» rispose lui in tono duro.
Appunto.

«Ma non era in sé! Lo sai bene anche tu che lui non è così» cercò disperatamente di giustificarlo ancora una volta Clarke, ma invano.

Ma lo sguardo del terrestre era irremovibile «adesso lo è- rispose lui -tutti abbiamo un terribile mostro dentro di noi, e siamo noi i diretti responsabili quando lo facciamo uscire».

Space for me:

Hi gente, sono viva ❤️🍕
Scusate l'infinita assenza ma la scuola mi sta uccidendo quindi, per scusarmi, oggi doppio capitolo.
Buona lettura ❣️

-A_Weird_Strange

Are You Alive? Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora