33. La Neonata Pace

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«Gente di Tondc. Nel fuoco, purifichiamo il dolore del passato» esclamò Lincoln, traducendo le parole della Heda che, da quanto avevo capito, voleva dire Comandante nella lingua dei terrestri.

Indra passò un bastone infuocato a Lexa che però, poco prima di izzare il fuoco sul cadavere dei 18 morti e di Finn, fece il mio nome.
«Alyx» mi chiamò ed io restai un attimo sbigottita, voleva farmela pagare per il terrestre?

Ma poi fece un cenno con la testa al bastone ed io feci un passo avanti «vieni Clarke» la richiamai io e dovetti accompagnarla di peso per farla andare.

Io andai alla destra del Comandante e Clarke fu subito dietro di me, insieme afferrammo il bastone ma, mentre la accompagnavo per aiutarla, lei non guardava me ma un punto alla sua destra.

Inizio a pensare che sia perseguitata dalle visioni di Finn, esattamente come me a Mount Wheater, anche se quelle erano sicuramente delle invenzioni di Mount Weather.

«Yu gonplei ste odon» esclamò Clarke in lingua Trigedasleng, che voleva dire 'la tua battaglia è finita' ed era l'addio tipico dei terrestri.

«Ci rivedremo ancora» esclamai poi io, in qualche modo, stavamo dicendo al Comandante di poter unirci senza ammazzarci, o così speravo.

***

Dopo il funerale, il Comandante ci invitò tutti ad un banchetto e la raggiungemmo poco dopo.
Era una sala interrata, con le pareti molto vecchie, il lampadario di legno ed un'enorme tavola scura era imbandita.

Marcus prima di entrare mi diede una bottiglia del nostro miglior liquore «è un omaggio al Comandante, prima hai fatto una mossa matura, sono sicuro che farai un buon lavoro» mi disse lui.

Io afferra la bottiglia strappandogliela praticamente dalle mani «mi hai obbligato tu a diventare matura» esclamai io con tono acido per poi superarlo.

Abby mi battè sul tempo e si sedette accanto ad Octavia, così io mi ritrovai tra Clarke e Kane.
«A nome del popolo del cielo, volevo ringraziare Lexa kom trikru per il suo invito e volevo donarle questo omaggio, è un liquore» esclamai io, porgendoglielo cercando di non farlo cadere.

«Vi ringrazio Alyx e Marcus del popolo del cielo» mi rispose ed io sorrisi, ma Kane iniziò a parlare «è un piacere, Lexa... Kom Trikru... Anche se è meglio non berne troppo» esclamò l'uomo con un sorriso, ma non può starsene zitto per una buona volta?

«Clarke, vorrei brindare insieme» esclamò poi lei rivolta alla ragazza bionda «è un onore per me» rispose lei.

Lexa versò l'alcolico in due piccoli calici di argento, passandone poi uno a Clarke «Heda, mi permetta» esclamò l'uomo prendendone poi un sorso e vedere se fosse avvelenato, incollando i suoi occhi ai miei sbalorditi e nervosi dalla sua diffidenza.

Clarke abbassò lo sguardo dall'imbarazzo ma poi, quando l'uomo ridiede il calice a Lexa, si riprese.

«Oggi celebriamo la neonata pace, domani pianificheremo la guerra- esclamò la donna alzando poi il calice in aria -a quelli che abbiamo perso e a quelli che presto troveremo» anche Clarke alzò il bicchiere ma, appena il calice ebbe sfiorato le sue labbra, il secondo di Lexa cadde sulla tavola ed iniziò ad agitarsi.

«È veleno!» urlò una voce ed io di scatto feci cadere il bicchiere davanti alla faccia stupita di Clarke «che cosa hai fatto?» mi domandò delusa mentre i terrestri iniziarono a scaldarsi.

«Io, non ho fatto niente!» urlai io ma in risposta ricevetti un terrestre addosso, aveva l'ordine di immobilizzarmi.

«Perché dovrebbe essere stata lei?» domandò la voce di Octavia, cercando di salvarmi da quella fastidiosa tortura.

«Ci ha servito lei la bottiglia» esclamò in risposta Lexa «no, è stato Kane» esclamò Bellamy con voce minacciosa.

«Prima di entrare a Tondc non ha consegnato un coltello e, quando avete tentato di scappare con l'assassino, lei ha ucciso uno dei nostri in un modo brutale come se fosse una bestia- esclamò lei guardandomi male -Gustus mi aveva avvertita di fare attenzione a lei, ma io non l'ho ascoltato».

«Lasciatela stare!» disse Bellamy al terrestre però lui lo ignorò e, mentre mi teneva ancora stretta, un terrestre afferrò anche Clarke.
«No, Lexa ti prego» implorò ancora Clarke, ma Lexa aveva degli occhi che non lasciavo presagire nulla di buono.

«Dimmi una cosa Clarke- esclamò poi la donna -quando hai affondato il coltello nel cuore del ragazzo che ami, non hai desiderato che fosse il mio?» domandò lei e Clarke si ammutolì a quella frase, era davvero un colpo basso, troppo basso perfino per un terrestre.

«Maledetta!-» urlai io strattonandomi e liberandomi dalla presa del terrestre ma, quando cercai di avventarmi contro di Lexa lei ordinò al terrestre di perquisirmi e lui obbedì.

Mi afferrò con le sue mani e mi trattenne il braccio con tutta la sua forza per non lasciarmi scappare ma, vedendo che continuavo ad opporre resistenza, mi tirò un pugno sul livido che avevo già in faccia.

Io spostai la testa a destra e sputai del sangue dalla bocca «smettila di muoverti Alyx!» esclamò Octavia ed io lo feci, anche perché ero letteralmente crollata dal dolore.
Bellamy però si mise davanti al Comandante «no, Bellamy stai indietro!» urlai io mentre qualcuno gli puntava una spada nel petto.

«Heda» la richiamò il soldato, alzando in aria una fialetta mezza vuota ed io sbarrai gli occhi «quello non è mio! Me l'ha messo mentre mi perquisiva, volete solo una scusa per uccidermi!» urlai io a pieni polmoni sotto lo sguardo stupito di tutti, ma quello deluso di Clarke faceva più male di quelli confusi.

«Che nessuno osi lasciare questa stanza» ordinò Lexa e tutti i suoi soldati uscirono dalla stanza, mentre Lincoln chiedeva qualcosa ad Indra che però gli rispose male.
«Che cosa le hai chiesto?» domandò Kane.

«Se avessi potuto parlare per voi» rispose l'uomo «ma a quanto pare non era d'accordo» puntualizzò Bellamy.
Io feci un sospiro irritato e bevvi un goccio d'acqua per levarmi il gusto di sangue dalla bocca.

«Alyx...- mi richiamò Octavia -sei stata davvero tu? Sai che a me puoi dire tutto».
«No Octavia, certo che no. Se avessi voluto uccidere il Comandante non l'avrei fatto davanti al suo esercito e sicuramente non volevo uccidere Clarke, perché avrei dovuto avvelenare il liquore se poi l'avrei bevuto anch'io?» domandai io retoricamente mentre Octavia annuiva, mi credeva, almeno lei...

«Bellamy ora è un po' scosso» mi informò lei «penso che stia cercando di trovare una motivazione per quello che ho fatto» risposi io.
«Ma tu non l'hai fatto».

«Io lo so... Ma lui?» domandai ma la voce di Clarke interruppe il nostro dialogo.
«Perché l'hai fatto?» mi urlò lei, facendo girare tutti nella nostra direzione.

«Io non ho fatto un bel niente! Pensi davvero che avrei ucciso anche te?» risposi io e lei si ammutolì ancora.
«L'unica assassina qui sei tu» si intromise Raven, mentre Abby e Octavia cercavano di farla ragionare.

La ragazza bionda si sedette in un angolo della stanza e, sotto ai miei occhi stupiti iniziò a parlare con il muro «mi stai perseguitando.... Non mi hai dato altra scelta, perché ti sei consegnato?» domandò ed io fermai Abby che voleva andare a parlarle.

Stava vedendo davvero Finn.

Space for me:

Hi guyss, come state?

Scusate l'incredibile assenza ma non ho avuto proprio il tempo per fare nulla... Per scusarmi pubblicherò oggi un doppio capitolo.

Spero che stiate passando delle buone vacanze e che il capitolo vi sia piaciuto <33

-A_Weird_Strange

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