38. I Bersagli

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Mi risvegliai alle prime luci dell'alba nel bosco, aprii lentamente gli occhi e vidi il falò della sera prima ancora acceso.

Lexa mi stava guardando mentre Clarke dormiva ancora «buongiorno Heda» la salutai io mettendomi seduta e pettinandomi i capelli con le dita.

«Buongiorno Alyx, hai dormito bene?» mi domandò ed io annuì «come va il braccio?» domandai io e lei mi rispose che era quasi guarito, ma faceva male.

«Perché non mi hai lasciata andare quando lottavamo contro il Pauna?» mi domandò lei ed io mi accigliai, stava cercando di capire se poteva fidarsi?

«Ora anche tu e i popoli degli alberi siete nostri alleati e quindi fate parte del nostro popolo, è compito mio fare di tutto per salvarne ogni vita» risposi io, guardamdola negli occhi e trattenendo il suo sguardo cercando di resistere a non fare una smorfia di dolore allo stimolo ettrico.

«Pensavo di aver perfettamente inquadrato la tua personalità, ma a quanto pare mi devo ricredere» mi informò lei, rendendomi inaspettatamente soddisfatta.

«Amo superare le aspettative dei pregiudizi e sorprendere le persone. Ma mostrerò i veri tratti della mia personalità solo alle persone a cui vorrò bene e che meriteranno la mia fiducia» esclamai io.
«L'amore è una debolezza» mi disse lei, mi stava mettendo alla prova.

«Sì, hai ragione. Ma non è l'amore ad essere una debolezza, ma il sentimento di dipendenza che proviamo verso la persona che amiamo».
Ok, da dove le tiro fuori queste perle così profonde?

«Parli come se avessi vissuto qualche esperienza... » mi domandò lei, invitandomi silenziosamente a parlarne.

«Si chiamava Duncan, ed è stata la prima persona per la quale avrei dato la mia vita per proteggerlo. Era stato la prima persona che mi ha voluto davvero bene, ma si è sacrificato sull'Arca per savare delle vite ed io ho assistito al suo funerale non sapendo che ci fosse anche lui tra quelle 300 persone» esclamai tutta d'un fiato e lei mi guardò con un'espressione dispiaciuta «mi dispiace».

«Non importa, sono sicura che anche tu hai avuto le tue ferite» risposi io e lei si incupì leggermente.
Mi raccontò di Costia, una ragazza a cui teneva molto e che la nazione dei ghiacci ha ucciso per scoprire i suoi segreti.

Ma senza darmi la possibilità di risposta, Clarke si svegliò di spprassalto quando sentii un ruggito «sta' tranquilla Clarke, sei al sucuro qui» la rassicurai io.

«Come sta' il braccio?» domandò lei a Lexa.
«Fa male» rispose mentre un altro ruggito si levava in aria.

«Dobbiamo andare, la gabbia non durerà per sempre...» rispose lei e nella mia mente iniziò un intricato ragionamento.

«La gabbia non durerà in eterno...- ripetei io sotto lo sguardo stupito delle sue ragazze -forse so come prendere Mount Weather».
«E cosa stai aspettando a dirlo?»

Io feci un sospiro irritato «noi stiamo cercando di entrare, ma ci hanno già fatto entrare» esclamai io e Clarke parve illuminarsi «di cosa stai parlando?» mi chiese Lexa ed Clarke spiegò per me «il tuo esercito è già lì dentro, rinchiuso nelle gabbie, ci serve solo qualcuno per liberarli».

«Bellamy- rispose lei ed io annuì -ti fidi di lui?» chiese poi.
«Gli affiderei la mia vita» risposi io «sì» si limitò a dire Clarke.

«Spero che la vostra fiducia sia ben riposta, perché se non riesce ad entrare non possiamo vincere» esclamò Heda.

«Sono certa che ce la farà» risposi io determinata al pensiero che toeni da me sano e salvo.
«Lexa- la richiamò Clarke mentre spegneva il falò -funzionerà vedrai, andiamo».

***

Poche ore dopo io, Clarke, Abby e alcune persone che facevano parte sia delle nostre guardie sia dei terrestri eravamo in marcia su dei cavalli che ci aveva dato Lexa.

All'improvviso Abby fece segno di fermarsi e, mentre Clarke dava un sistemata al suo cavallo, mi porse una borraccia con dell'acqua «Alyx hai bisogno di bere» mi disse lei «no Abby, sto bene» risposi io vedendo la delusione nei suoi occhi chiari perché non l'avevo chiamata 'mamma'.

«Siamo quasi arrivati, dai l'ordine» ci informò Clarke ed io annuii: «i nostri ricognitori sono qui di pattuglia fate attenzione a chi sparate» dissi io a voce alta.

«Sì signora» mi risposero «sembra che i terrestri obbediscano ai vostri ordini» osservò Abby «solo perché glielo ha detto Lexa» le risposi io.

«Non dovevamo fermarci... Tornate in sella» ordinò poi la ragazza.
«Clarke-»

«Mamma, devo accompagnare Alyx alla radio per vedere se Bellamy è entrato o impazzirà se continueremo così» la interruppe Clarke ed io mi offesi un po' a quelle parole, io non sarei impazzita proprio per nessuno.

Ma la ignorai e montai in sella al mio cavallo.
«Clarke ascoltami, so che pensi che non ti serva più la mia protezione ma ti sbagli, devi fidarti di me, so cosa è giusto per noi-» disse la dona guardando lei negli occhi.

«-Andiamo a casa» disse poi e anche Clarke montò in sella, ma all'improvviso un proiettile colpì un terrestre e lo fece cadere a terra «uomini della montagna» osservò Clarke ed io annuii.

«Tu, vieni con noi, voi altri proteggete il Cancelliere» ordinai io partendo con il cavallo seguita da Clarke e da un uomo, giungendo poi nel punto dove erano appostati i due cecchini.

Uno era già morto, mentre l'altro era stretto nella presa di Octavia mentre lei gli puntaava il coltello alla gola.

«Aspetta, non lo uccidere Octavia, viene da Mount Weather potrebbe tornarci utile» esclamai io e lei lo lasciò andare sotto gli occhi attenti di Indra e la nuova guardia di Lexa.

«Provo a ripararla» disse Clarke mentre l'uomo si lamentava e la mia amica cercava un po' nello zaino, tirando fuori una foto.

«Alyx, tu Clarke e Lexa eravate i bersagli» mi disse lei, mostrandoci una nostra foto scattata nel bosco, tranne la mia che era scattata al mio attivo a Mount Weather.

«Wallace...» esclamai io stringendo i denti, mentre Indra diceva che dovebamo avvertire il Comandante al più presto.

Quando facemmo ritorno all'Arca cercavo di dare una mano in infermeria o a Clarke o a Abby «è di Muont Weather, dobbiamo tenerlo in vita» esclamò Clarke «teniamolo giù» disse allora Jackson, lo specializzando di Abby.

«Abbiamo ricucito uno strappo sulla tuta al campo...» iniziò a dire Clare, quando vidi arrivare Raven «hai già sentito Bellamy?» le domandai io.

«No» mi rispose lei «e allora perché non sei alla radio?!» esclamai io alzando il tono della voce «Octavia ha preso il mio posto, datti una calmata!» mi disse lei ed io la ignorai, sarei scoppiata se avessi avuto l'occasione di litigare.

Jackson provò a sfilargli il casco «no, quello è l'unica cosa che lo tiene in vita» lo fermai io.
«E come lo curiamo senza toccarlo?» domandò lui e Raven prese parola «monto dei filtri nella camera stagna, datemi 20 minuti».

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